FIAMMA SPORT L'editoriale

In campo sportivo c'è primato e primato: provinciale, regionale, nazionale, continentale, mondiale. Ancora: primato di questa e quella categoria e classe, di questa e quella specifica rassegna: olimpica, dei Giochi del Mediterraneo, delle Universali, panamericano. Sia quel che sia una cosa è scontata: il primato sottintende allenamenti sacrificali al fine di ottenere il massimo risulto. Il primato, addirittura, per essere codificato deve passare sotto esame: la burocrazia vuole che siano scrupolosamente sottoposte ad analisi i modi e i tempi regolamentari dell'ottenimento prima di essere omologato.

Questa la procedura di rito per chi è un autentico sportivo. Per i politicanti da strapazzo, per chi è arrivato ultimo nel lavoro ma solo la presunzione di essere… primo non possedendone i mezzi, c'è ricorso al….. doping agire. Si può, insomma, arrivare al primato che, al tirar effettivo delle somme sarà un falso primato. Perché costruito su un passato che non appartiene al pretendente di oggi che è sorto dal nulla, ma che è proprio invece del passato e di colui e colei che è stato un autentico campione. Cosicché la sua fama continua nel tempo e all'improvvisazione soltanto resta la patente di cercare naviganti non su vascelli a tre ponti ma su una zattera di poco conto. Per l'insieme di tutti questi motivi rinascerà  al più "Sport Fiamma".

Sarà sin dal primo numero la rivista del Centro Nazionale sportivo Fiamma. L'Ente di Promozione Sportiva  che solamente gli illusi hanno potuto pensare che morisse, evidentemente non conoscendo né la sua forza intrinseca nè l'indomita vitalità di coloro che hanno saputo, con sacrificio personale anche economico, resistere alla bufera che gli invidiosi delle nostre storie gloriose - che poi sono glorie dello sport italiano - ed i maramaldi e gli sciacalli hanno creduto di poter vivere banchettando a spese nostre.

Il Fiamma è vivo più che mai. Fortificato dal ricordo delle gesta olimpiche e mondiali che di volta in volta si sono identificate nella Dorio e nella Dandolo, in Curmeni e in Buttari, nella Vianello e in cento altri magnifici azzurri e alfieri dello sport italiano. Il Fiamma riprende insomma con il vigore e la fede di sempre la sua strada. Verso i sicuri nuovi traguardi di vittoria e di prestigio. Ad altri rinnovando così l'amaro in bocca per una morte che essi, gli stolti, attendevano. Ma che non è giunta, perché simile a un Araba fenice, il Fiamma è di nuovo sulla scena. Con buona pace dei tanti piccoli, sprovveduti parvenus della politica sportiva.

Il commissario straordinario  FIORENZO PESCE