Il Rapporto di Sundsvall
sugli ambienti favorevoli alla salute
The Sundsvall Statement on supportive
environments for health
3^ Conferenza Internazionale
sulla promozione della salute
9-15 giugno 1991
Sundsvall, Svezia
La 3^ Conferenza
internazionale sulla promozione della salute, dal titolo "Gli ambienti
favorevoli alla salute", si inserisce in una serie di eventi che hanno
visto il loro inizio nel 1977 con l'impegno dell'Organizzazione Mondiale della
Sanità (O.M.S.) a perseguire gli obiettivi della Salute per Tutti. A questo
impegno sono seguite la Conferenza Internazionale sull'assistenza sanitaria
primaria, organizzata ad Alma Ata nel 1978 dall'O.M.S. e dall'U.N.I.C.E.F.
(Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), e la 1^ Conferenza internazionale
sulla promozione della salute nei paesi industrializzati svoltasi a Ottawa nel
1986.
Il successivo incontro di Adelaide nel 1988 che si è occupato della politica
pubblica per la salute e quello di Ginevra del 1989 intitolato “Appello all’azione:
a promozione della salute nei paesi in via di sviluppo” hanno ulteriormente
chiarito l'importanza e il significato della promozione della salute.
Parallelamente a questi sviluppi nel campo della salute, è cresciuto
enormemente l'interesse pubblico circa le minacce portate all'ambiente globale.
Quest’ultimo fatto è stato chiaramente espresso dalla Commissione mondiale su
ambiente e sviluppo nel suo rapporto "Il nostro futuro comune", che ha
fornito un nuovo modo di comprendere l'imperativo rappresentato dallo sviluppo
sostenibile.
La 3^ Conferenza internazionale sulla promozione della
salute, dedicata agli ambienti favorevoli alla salute, è il primo incontro
globale sulla promozione della salute al quale hanno partecipato i
rappresentanti di 81 nazioni; la Conferenza ha convocato persone da tutte le
parti del mondo per impegnarsi attivamente nella realizzazione di ambienti più
favorevoli alla salute. Esaminando insieme le attuali questioni della salute e
dell’ambiente, la Conferenza ha messo in evidenza che milioni di persone
vivono in uno stato di estrema povertà e di privazione, all’interno di un
ambiente sempre più degradato che minaccia la loro salute: questa situazione
rende estremamente difficile da raggiungere l’obiettivo finale della Salute
per Tutti entro il 2000. Il cammino che ci sta davanti consiste nel trasformare
gli ambienti fisico, sociale, economico e politico in modo che favoriscano e
supportino la salute piuttosto che danneggiarla.
La
Conferenza di Sundsvall ha identificato molti esempi e approcci per creare
ambienti favorevoli, che possono essere usati da chi definisce le politiche, da
chi assume le decisioni operative e dagli attivisti che operano nella comunità
nei settori della salute e dell’ambiente. La Conferenza ha riconosciuto che
ciascuno ha un ruolo nel creare ambienti favorevoli alla salute.
Appello all’azione
Questo appello all’azione è diretto a coloro che definiscono le politiche e
assumono le decisioni operative in tutti i settori importanti e a ogni livello.
Gli attivisti e coloro che sostengono le cause della salute, dell’ambiente e
della giustizia sociale sono esortati a formare una grande alleanza per
raggiungere l’obiettivo comune della Salute per Tutti. Noi partecipanti della
Conferenza ci siamo solennemente impegnati a riportare questo messaggio alle
nostre comunità, alle nostre nazioni e ai nostri governi per iniziare ad agire.
Inoltre ci appelliamo alle organizzazioni delle Nazioni Unite perché rafforzino
la loro cooperazione e si stimolino reciprocamente per un reale impegno nei
confronti dell’equità e dello sviluppo sostenibile.
Un ambiente favorevole è di estrema importanza per la salute e le due questioni
sono interdipendenti e inseparabili.
Noi raccomandiamo vivamente che il raggiungimento di entrambi venga considerato
l'obiettivo centrale nella definizione delle priorità per lo sviluppo e che
venga data la precedenza nell’analisi degli interessi in competizione, nella
gestione quotidiana delle politiche di governo.
Le disuguaglianze si riflettono in un crescente divario sia all'interno delle
nostre nazioni che tra la nazioni ricche e quelle povere. Questo è
inaccettabile. E’ necessario e urgente sviluppare azioni che realizzino la
giustizia sociale in tema di salute. Milioni di persone vivono in uno stato di
estrema povertà e privazione all'interno di un ambiente urbano e rurale sempre
più degradato. Un numero di persone imprevisto e allarmante soffre a causa
delle tragiche conseguenze imposte dai conflitti armati sulla salute e sul
benessere. La rapida crescita della popolazione è la maggior minaccia a uno
sviluppo sostenibile. Le persone sono costrette a sopravvivere in mancanza di
acqua pulita, di un'alimentazione adeguata, di un alloggio o in condizioni
igieniche precarie.
La povertà frustra le ambizioni delle persone e i sogni di costruire un futuro
migliore, mentre il limitato accesso alle strutture politiche indebolisce la
base per l’autodeterminazione. In molti casi l'istruzione non è disponibile o
non è sufficiente oppure, nelle sue forme attuali, non riesce a fornire alle
persone i mezzi e le opportunità e non attribuisce loro un maggior potere.
Milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione primaria e hanno di fronte a
loro una piccola speranza di un futuro migliore. Le donne, che rappresentano la
maggioranza della popolazione mondiale, sono ancora oppresse. Esse sono
sessualmente sfruttate e vengono discriminate nel mercato del lavoro e in molte
altre aree, nelle quali viene impedito loro di giocare un ruolo di primo piano
per la creazione degli ambienti favorevoli. Più
di un miliardo di persone in tutto il mondo hanno un accesso inadeguato all’assistenza
sanitaria essenziale e, indubbiamente, i sistemi di assistenza sanitaria devono
essere rafforzati. La soluzione a questi enormi problemi sta nell’azione
sociale per la salute, nelle risorse e nella creatività degli individui e delle
loro comunità. Per liberare questo potenziale è necessario un profondo
cambiamento nel modo in cui consideriamo la nostra salute e il nostro ambiente,
ed è richiesto un impegno forte e chiaro a favore di politiche sostenibili per
la salute e l’ambiente. Le soluzioni vanno trovate al di là dei sistemi
sanitari tradizionali.
Le iniziative devono provenire da tutti i settori che possono contribuire alla
creazione di ambienti favorevoli alla salute e devono essere realizzate dalle
persone nelle comunità locali, dai governi e dalle organizzazioni non
governative a livello nazionale e dalle organizzazioni internazionali su scala
globale. L’azione dovrà coinvolgere soprattutto i settori dell'istruzione,
dei trasporti, degli alloggi, della pianificazione urbana, della produzione
industriale e dell’agricoltura.
Dimensioni dell’azione sugli ambienti
favorevoli alla salute
Nel contesto della salute, il termine ambienti favorevoli è riferito sia agli
aspetti fisici che a quelli sociali di quanto ci sta attorno. Esso comprende il
luogo dove le persone vivono, la loro comunità locale, la loro casa, dove
lavorano e si divertono. Il termine comprende anche la struttura organizzativa
secondo la quale sono determinate le modalità di accesso alle risorse per la
vita quotidiana e alle opportunità di accrescere le possibilità personali. In
questo modo l’azione per creare ambienti favorevoli ha molteplici dimensioni:
fisica, sociale, spirituale, economica e politica. Ciascuna di queste dimensioni
è inestricabilmente legata alle altre in una interazione dinamica. L’azione
deve essere coordinata a livello locale, regionale, nazionale e globale per
raggiungere soluzioni che siano realmente sostenibili.
La Conferenza ha messo in risalto quattro caratteristiche degli ambienti
favorevoli.
1. La dimensione sociale comprende le modalità con cui le norme, le usanze e i
meccanismi sociali influenzano la salute. In molte società tradizionali i
rapporti sociali stanno cambiando in modo minaccioso per la salute, per esempio
aumentando l’isolamento sociale, togliendo alla vita una coerenza e uno scopo
che abbiano significato oppure modificando i valori tradizionali e il patrimonio
culturale.
2. La dimensione politica impone ai governi di garantire la partecipazione
democratica al processo decisionale e il decentramento delle responsabilità e
delle risorse. Essa richiede inoltre un impegno a favore dei diritti umani,
della pace e il trasferimento delle risorse dalla corsa agli armamenti.
3. La dimensione economica richiede un riorientamento delle risorse per il
raggiungimento della Salute per Tutti e di uno sviluppo sostenibile, compreso il
trasferimento di tecnologia affidabile e sicura.
4. Le capacità e le conoscenze delle donne devono essere riconosciute e
utilizzate in ogni settore, compresa la definizione delle scelte politiche e l’economia,
allo scopo di sviluppare una infrastruttura più positiva per gli ambienti
favorevoli. Il peso del carico lavorativo delle donne dovrebbe essere
riconosciuto e ridistribuito tra gli uomini e le donne stesse. Le organizzazioni
di donne presenti nella comunità devono contare di più nello sviluppo delle
politiche e delle strategie per la promozione della salute.
Proposte d’azione
La Conferenza di Sundsvall ritiene che le proposte per implementare le strategie
della Salute per Tutti debbano riflettere due principi fondamentali: l’equità
e l’interdipendenza.
1. L’equità deve essere una priorità basilare nella creazione di ambienti
favorevoli alla salute e nel diffondere energia e potere creativo, accomunando
tutti gli essere umani in questo eccezionale sforzo. Tutte le politiche che
mirano a uno sviluppo sostenibile devono essere soggette a nuovi modelli di
procedure di responsabilità, per ottenere un’equa distribuzione delle
responsabilità e delle risorse. Tutte le azioni e l’allocazione delle risorse
devono essere basate su priorità trasparenti e sull’impegno specifico verso i
più poveri, alleviando le ulteriori avversità sopportate dagli emarginati, dai
gruppi minoritari e dalle persone con disabilità. Il mondo industrializzato
deve pagare il debito umano e ambientale che ha accumulato in seguito allo
sfruttamento del mondo in via di sviluppo.
2. L’azione pubblica per la creazione di ambienti favorevoli alla salute deve
riconoscere l’interdipendenza che esiste tra tutti gli esseri viventi e
deve gestire le risorse naturali tenendo in considerazione le esigenze delle
generazioni future. I popoli indigeni hanno una relazione spirituale e culturale
caratteristica con l’ambiente fisico, che può rappresentare una preziosa
lezione per il resto del mondo. E’ quindi essenziale che i popoli indigeni
siano coinvolti nelle attività a favore dello sviluppo sostenibile e che siano
avviati negoziati per il rispetto dei loro diritti connessi alla terra e al
patrimonio culturale.
Dare forza all’azione sociale è possibile
L'invito a creare ambienti favorevoli è una proposta pratica per sviluppare un’azione
di sanità pubblica a livello locale, focalizzando l’attenzione sugli ambienti
organizzativi per la salute che permettono un ampio coinvolgimento della
comunità e il controllo. Nel corso della Conferenza sono stati presentati
esempi sviluppati in ogni parte del mondo sui temi dell’istruzione, dell’alimentazione,
degli alloggi, del supporto sociale e dell’assistenza, del lavoro e dei
trasporti. Questi esempi hanno chiaramente mostrato che gli ambienti favorevoli
mettono in grado le persone di espandere le proprie capacità e di sviluppare la
propria autonomia. Nel rapporto e nel manuale della Conferenza sono disponibili
ulteriori dettagli su queste proposte operative. A
partire dagli esempi presentati, la Conferenza ha individuato quattro strategie
chiave nell’azione di sanità pubblica che promuovono la creazione nelle
comunità di ambienti favorevoli:
-
rafforzare il sostegno alla causa della salute
attraverso l’azione della comunità, particolarmente tramite i gruppi
organizzati delle donne;
mettere in grado le comunità e gli individui di
esercitare un controllo sulla propria salute e sull’ambiente grazie all’istruzione
e all’attribuzione di un maggior potere;
costruire alleanze per la salute e per gli ambienti
favorevoli, allo scopo di rinforzare la cooperazione tra le campagne e le
strategie a favore della salute e dell’ambiente;
mediare tra gli interessi che sono in competizione nella
società, per assicurare un equo accesso agli ambienti favorevoli alla
salute.
In sintesi, il processo di attribuzione di un maggior potere
e la partecipazione della comunità sono stati considerati i fattori essenziali
in un approccio democratico di promozione della salute e la forza motrice verso
l’autonomia e lo sviluppo.
In
particolare i partecipanti alla Conferenza hanno riconosciuto che l’istruzione
è un diritto umano fondamentale ed è un elemento chiave per determinare i
cambiamenti politici, economici e sociali necessari a rendere la salute una
possibilità per tutti. L’istruzione dovrebbe essere accessibile in ogni età
della vita ed essere basata sul principio dell’equità, specialmente rispetto
alla cultura, alla classe sociale e al sesso.
La prospettiva globale
La specie umana costituisce una parte integrante dell’ecosistema terrestre e
la salute delle persone è profondamente concatenata con l’ambiente globale.
Tutte le informazioni disponibili indicano che non sarà possibile sostenere la
qualità della vita, sia degli esseri umani che di tutte le altre specie
viventi, senza dover attuare a tutti i livelli drastici cambiamenti degli
atteggiamenti e dei comportamenti connessi alla gestione e alla conservazione
dell’ambiente. La
sfida del nostro tempo è costituita dalla realizzazione di un’azione
concertata per ottenere un ambiente sostenibile e favorevole alla salute.
A livello internazionale, le grandi differenze di reddito pro-capite creano
delle disuguaglianze non solo nell’accesso alla salute ma anche rispetto
alla capacità delle società di migliorare la loro situazione e di sostenere un’adeguata
qualità della vita per le generazioni future. Le migrazioni dalle zone rurali a
quelle urbane fanno aumentare drasticamente il numero delle persone che vivono
nei quartieri poveri e ciò si accompagna a problemi quali la mancanza di acqua
pulita e le cattive condizioni igieniche. Troppo
spesso il processo decisionale politico e lo sviluppo industriale sono basati su
una pianificazione di breve periodo e sui guadagni economici, che non tengono in
considerazione i reali costi imposti alla nostra salute e all’ambiente. Il
debito internazionale sta drenando in modo preoccupante le scarse risorse delle
nazioni povere. Le spese militari sono in crescita e la guerra, oltre a causare
morti e disabilità, sta ora introducendo nuove forme di vandalismo ecologico.
Lo sfruttamento della forza lavoro, l’esportazione e lo scarico delle sostanze
e dei rifiuti tossici soprattutto nelle nazioni più deboli e povere e lo spreco
delle risorse mondiali dimostrano la crisi dell’attuale approccio allo
sviluppo. C’è la necessità urgente di andare verso un’etica e un accordo
globale nuovi, basati su una convivenza pacifica che permetta una distribuzione
e un utilizzo più equi delle limitate risorse del pianeta.
Ottenere una responsabilità globale
La Conferenza di Sundsvall si appella alla comunità internazionale perché
instauri nuovi meccanismi di responsabilità ecologica e nei confronti della
salute, che siano basati sui principi dello sviluppo sostenibile per la salute.
Questo richiede nella pratica che vengano predisposte dichiarazioni di impatto
sulla salute e sull’ambiente per le maggiori iniziative politiche e di
programmi. E’ necessario che l’O.M.S. e l’U.N.E.P. (il Programma per l’Ambiente
delle Nazioni Unite) diano nuovo vigore ai loro sforzi per sviluppare codici di
comportamento sullo scambio e la commercializzazione delle sostanze e dei
prodotti dannosi alla salute e all’ambiente.
L’O.M.S. e l’U.N.E.P. devono sviluppare linee guida basate sui principi
dello sviluppo sostenibile che possano essere usate dagli Stati membri. Tutti i
donatori multilaterali e bilaterali e le agenzie di finanziamento quali la
Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale devono usare tali linee
guidanella progettazione, nella realizzazione e nella valutazione dei progetti
di sviluppo. E’ necessario che venga intrapresa un’azione urgente per
supportare i paesi in via di sviluppo nella realizzazione di soluzioni proprie.
Una stretta collaborazione con le organizzazioni non governative dovrebbe essere
assicurata durante tutto il processo. La Conferenza di Sundsvall ha dimostrato
ancora una volta che le questioni della salute, dell’ambiente e dello sviluppo
umano non possono essere separate. Lo sviluppo deve implicare un miglioramento
della qualità di vita e della salute, preservando nel contempo la
sostenibilità dell’ambiente. I partecipanti alla Conferenza quindi
raccomandano caldamente che la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e
Sviluppo, che si terrà a Rio de Janeiro nel 1992, tenga in considerazione la
Dichiarazione di Sundsvall nel dibattito sulla Carta della Terra e sull’Agenda
21, che sembra essere un piano d’azione che ci porterà nel 21° secolo. Gli
obiettivi di salute devono figurare in maniera predominante su entrambi i
documenti. Solo un’azione su scala mondiale, basata su una cooperazione
globale, assicurerà il futuro del nostro pianeta.