Associazione
Di Genitori “Il Cerchio”
Savigliano,
Via del Canale 10 12038 (CN)
Savigliano
27/01/2003
Egr. Onorevoli:
v BRIGNONE Guido (V. F. Vittino 33
Centallo CN)
v COSTA Raffaele (COSTA_R@camera.it)
v CROSETTO Guido (CROSETTO_G@camera.it)
v DELFINO Teresio (DELFINO_T@camera.it)
v MENARDI Giuseppe (V. E. Filiberto 6 Cuneo)
v ROSSI Guido (ROSSI_G@camera.it)
v ZANOLETTI Tomaso (l.zanoletti@camera.it)
v MARONI Roberto (MARONI_R@camera.it)
v E p.c.
REDAZIONE di: Il Saviglianese, Corriere di Savigliano, Corriere di Saluzzo,
Saluzzo Oggi, La Fedeltà, La Piazzagrande, Gazzetta d’Alba, Corriere Alba Bra e
Roero, Il Nuovo Braidese, L’Unione Monregalese, Provincia Granda, Cuneo Sette,
La Guida, La Masca, La Bisalta, La Stampa di Cuneo, Provincia Notizie, PM Net,
Famiglia Cristiana, Avvenire.
v E p.c.:
Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Associazione Italiana Genitori, Coordinamento Genitori Democratici,
Gruppo Abele.
Le
Associazioni di genitori IL CERCHIO di Savigliano e L’AIRONE di Manta
appoggiano e sottoscrivono la lettera allegata che denuncia una grave
situazione derivata dall’applicazione di leggi che per nulla aiutano la
famiglia italiana. Sono all’esame altre situazioni di profondo disagio anche
legate ai figli maggiorenni che desiderano continuare gli studi universitari e
che si sentono discriminati rispetto ai coetanei riguardo alle esenzioni dalle
tasse e alle spese connesse agli studi o in merito agli assegni per i figli a
carico.
Siamo
disponibili ad un incontro nella sede da lei ritenuta opportuna
Presidente Associazione IL
CERCHIO Presidente
Associazione L’AIRONE
Frossasco Alessandra
Marzola Giannino
Tel. 0172 – 31467
Savigliano 15/01/2003
Egregio Onorevole
Ho
letto ultimamente parecchi articoli, sia sui giornali locali che su quelli
nazionali, inerenti la situazione della famiglia in Italia ed ho pensato allora
di esporre alcuni punti che trovo emblematici nell’indicare che in Italia, a
tutt’oggi, non solo non abbiamo una (seria) politica di sostegno alla famiglia,
MA l’avere figli viene penalizzato economicamente.
Ecco
le mie riflessioni:
v LE BOLLETTE DI ACQUA, GAS E LUCE seguono questo criterio: più consumi, più cara è la tariffa.
Questo significa che una famiglia composta da sei persone (come la mia) paga
gli stessi consumi molto di più di 6 single messi insieme. Concretamente: da
noi, per esempio, ogni quadrimestre l’acqua costa Euro 0,16 al mc fino a 20 mc,
E. 0,50 da 20 a 30mc, E. 0,75 da 30 a 45 mc e 0,93 E oltre i 45 mc. In questo
modo, 6 single che consumano 15 mc. di acqua ciascuno in un quadrimestre (= 90
mc.) pagano in tutto E. 14,4 mentre una famiglia di 6 persone che consuma 90
mc. di acqua (sempre nello stesso quadrimestre) paga E. 65,05. LA STESSA ACQUA!!! I
consumi della luce e del gas seguono lo stesso criterio; anzi, con l’ENEL è
ancora peggio, perché se si supera una certa soglia anche i chilowatt a prezzo
ridotto sono azzerati e pagati con una maggiorazione (ho bene in mente il
criterio ENEL, che è scritto in piccolo sul retro di ogni bolletta. C’è
scritto: “Se lei consuma fino a 220 scatti al mese, le imposte non vengono
applicate ai primi 150 scatti. Se lei consuma di più, gli scatti esenti da
imposte vengono gradualmente ridotti”).
Perché non avere le quote tariffarie in proporzione alle persone
componenti il nucleo familiare? E’ chiaro che se la soglia è uguale per tutti,
più facilmente una famiglia di 6 persone la supera. Mi chiedo, tra l’altro, se
questo sia costituzionale, se vada cioè verso l’attuazione dell’art. 31 della
Costituzione Italiana che afferma “La Repubblica agevola con misure economiche
e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti
relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. (sic!).
v L’INTRODUZIONE DELL’ISEE (Indicatore della
Situazione Economica Equivalente) è stata, a mio parere, una cosa veramente ben
fatta. Finalmente si tiene conto di TUTTI i redditi della famiglia. MA c’è una
cosa che non capisco. Una volta assommati tutti i redditi di tutti i
componenti, per avere la situazione economica EQUIVALENTE si divide il totale
per un coefficiente, a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare
(altrimenti che reddito “equivalente” è?). E… SORPRESA! Il coefficiente NON è
il numero dei componenti, bensì questo:
componenti nucleo familiare |
Coefficiente per il quale si divide il reddito
totale |
1 |
1 |
2 |
1,57 |
3 |
2,04 |
4 |
2,46 |
5 |
2,85 |
Oltre |
+ 0,35 per ogni componente |
Vede dov’è la fregatura? Una famiglia di sei
persone, monoreddito, come la mia, divide il reddito totale per 3,2. Perché non
si divide per 6? Perché in Italia i figli non contano (o… non votano). Pensi
che il coefficiente viene maggiorato di 0,2 se TUTTI E DUE I GENITORI LAVORANO!
Questo vuol dire che, a parità di reddito totale, due famiglie con pari componenti
possono avere ISEE diversi (cioè, se uno dei due genitori è casalingo/a l’ISEE
è maggiore!)
v L’ESENZIONE DAI TICKETS SANITARI viene riconosciuta ad alcune
fasce di anziani, anche in base all’età, oltre che al reddito (e questo è
giusto). Possibile che i minorenni non possano essere esenti?
v LE SPESE SCOLASTICHE PER LA SCUOLA DELL’OBBLIGO (libri, materiale,
trasporti, etc.) non solo non sono gratuite, ma NON SONO NEPPURE DETRAIBILI! È
vero, ora per chi ha un ISEE basso ci sono delle sovvenzioni, ma l’ISEE abbiamo
appena visto com’è calcolato! Pensi che sono addirittura detraibili le spese
sanitarie per cani e gatti. Ma per la scuola dell’obbligo no!
v LE DETRAZIONI per il coniuge a carico consistono in Euro
41,38 al mese, per ogni figlio in E. 43,03 al mese. Questa, a mio parere, non è
nemmeno beneficenza, è elemosina!!!
Questi
sono solo alcuni esempi, per il cui intervento lo Stato spenderebbe ben poco,
visto che si tratta solo di rendere eque delle tariffe o sensate delle
detrazioni. Ci sarebbe poi tutto il discorso degli interventi “veri” per le
famiglie con figli (magari monoreddito). Ad esempio:
-
Quale
possibilità di copertura
pensionistica per il lavoro casalingo? Per lo meno, per chi ha un
partner “normale”, non avvocato o medico o politico.
-
Quale
aiuto per cambiare la macchina,
per una famiglia che passa da tre a quattro figli, tutti minorenni?
-
E
per la casa?
-
Le
spese sostenute per gli impegni
sportivi dei figli, che importanza hanno? Se è vero che lo sport può
essere un valido strumento preventivo rispetto alla devianza minorile, come
pure la possibilità di socializzare, e se la famiglia svolge un ruolo sociale,
perché queste spese non vengono riconosciute in qualche modo?
Con
amarezza, bisogna prendere atto che, a tutt’oggi, IN ITALIA ALLA FAMIGLIA NON VIENE RICONOSCIUTO ALCUN RUOLO SOCIALE!
Intendiamoci,
non sto dicendo questo ad uno schieramento politico (la maggioranza delle cose
che ho citato prima provengono da scelte fatte da tempo). Lo dico a chi ha (o
dovrebbe avere) a cuore il significato della famiglia, l’importanza del suo
ruolo sociale.
Fiducioso
in una sua risposta, la saluto cordialmente.
Roberto COLOMBERO
Via del Canale 10
Savigliano 12038 (CN) Tel
0172.715826
e-mail:
colombero.r@libero.it