Dal messaggio di Giuseppe Dossetti, il cui appello porto' un anno fa alla nascita dei Comitati per la Costituzione.



In questo primo anno di vita, la presenza e l'attivita' dei Comitati per la Costituzione nella societa' italiana e' stata non fragorosa e imperiosa, ma e' stata discreta e mansueta, proprio come si era proposta di essere.
Ma non e' stata inefficace e inavvertita. Per lo meno ha elevato un grido, lanciato un allarme, indotto molti, che erano forse distratti o inerti, a ritornare a pensare ed a riflettere, personalmente e con senso di responsabilita', al presente ed al futuro delle istituzioni fondative della Repubblica.
I Comitati hanno certo svolto nel loro ambito un'azione diretta per la conoscenza e l'approfondimento delle tematiche costituzionali, e per la presa di coscienza piu' esplicita di certi rischi del momento.
Ma, piu' ancora che la loro azione immediata, hanno concorso a determinare un analogo interessamento in una parte piu' vasta della comunita' scientifica, o di politici o di professionisti qualificati, o anche di settori della gente comune, non prevenuta da un'informazione interessata o artificiosa.
Nel merito delle idee proposte dai Comitati, dovrei segnalare come un risultato dei trascorsi dodici mesi di studio, di approfondimento e di confronti, un certo raffinamento delle posizioni.
Non ci si e' limitati a ribadire - contro le tesi sempre piu' scettiche ed eversive di certi opinionisti - la difesa degli articoli della Costituzione che enunciano principi inderogabili e diritti inviolabili della persona, ma si sono approfonditi alcuni punti delicati e individuate piu' raffinate motivazioni e soluzioni relative alla struttura dello Stato e del governo.
C'e' stata, cioe', una progressiva elaborazione, intesa a mostrare come la nostra Costituzione, pur mantenendosi una Costituzione rigida , puo' seguire l'evoluzione dei tempi e dei problemi, e accompagnare la societa' italiana nel suo cammino, nelle sue esigenze e nei suoi sviluppi piu' sani.
Quello che non si potra' mai fare - senza una vera rottura della nostra legalita' costituzionale e di tutto il nostro ordinamento giuridico ed etico - e': da una parte piegarsi ad avventure bonapartistiche; e dall'altra rendere onore esclusivo o legittimare implicitamente la sostituzione (o lo svuotamento, che e' gia' largamente in atto ) del governo politico e democratico con un governo reale da parte delle sole forze economiche (interne o esterne), sempre piu' concentrate ed invasive.

Giuseppe Dossetti
II Assemblea Nazionale dei Comitati per la Costituzione
Monteveglio, 23 settembre 1995


Comitato per la Costituzione - "Cittadini, non sudditi": ccost@arpnet.it

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