COMITATO PER LA COSTITUZIONE "Cittadini non sudditi"
COMUNE DI TORINO
CASA EDITRICE LATERZA


SCUOLA DI FORMAZIONE CIVILE E POLITICA


Diretta da Nicola Tranfaglia
Comitato scientifico: Arnaldo Bagnasco, Michelangelo Bovero, Bruno Contini, Guido Neppi Modona, Achille Orsenigo, Lauretta Ottolenghi, Francesca Pavese, Franco Pizzetti, Gian Enrico Rusconi, Sergio Scamuzzi, Nicola Tranfaglia.

Con la collaborazione della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci

Con il patrocinio di:
Provincia di Torino
Città di Torino

E' prevista la pubblicazione delle lezioni in volumi autonomi della Casa Editrice Laterza


* 15 ottobre 1996

1. I confini della politica: Eugenio Scalfari


* 22 ottobre 1996

2. Politica e amministrazione: Guido Melis


* 29 ottobre 1996

3. Libertà, liberalismo: Mario Deaglio


* 5 novembre 1996

4. Equità: Salvatore Veca


* 12 novembre 1996

5. Cittadinanza: Giovanna Zincone


* 19 novembre 1996

6. La formazione dello Stato italiano: Francesco Traniello


* 26 novembre 1996

7. Federalismo: Franco Pizzetti


* 3 dicembre 1996

8. Forme di governo: Alfonso Di Giovine


* 10 dicembre 1996

9. La partecipazione politica: Carlo Donolo


Premessa

La crisi profonda che ha colpito negli ultimi decenni le ideologie che hanno caratterizzato il ventesimo secolo e che ha condotto nel nostro paese al declino del sistema politico nato dopo la seconda guerra mondiale e all'aprirsi di una transizione che si annuncia lunga e difficile, ha spinto un gruppo di studiosi di differenti discipline (dalla storia contemporanea alla scienza politica, dall'economia alla sociologia, dalla psicologia al diritto) ad associarsi per dar vita a una Scuola di Formazione Civile e Politica nell'intento di contribuire all'espansione e al consolidamento del confronto democratico nel nostro Paese.

Lo sviluppo politico e civile di un paese -occorre ricordarlo- non dipende soltanto da quel che accade nel mondo dei partiti o nei "palazzi" del potere. Così come la politica in un paese democratico non si può confondere con i partiti e le istituzioni formalmente riconosciute come i luoghi della vita politica (parlamento, consigli comunali, sindacati ...). Nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle famiglie, nei comitati spontanei di varia natura si sviluppa la vita politica e civile a cui tutti più o meno consapevolmente partecipiamo, contribuendo a conservare equilibri e a modificarli.

Obiettivi

Questa Scuola si propone di offrire ai partecipanti (che saranno per ora non più di cinquanta all'anno) un'occasione di approfondimento e di riflessione sui grandi temi che caratterizzano la vita civile e politica del nostro tempo.

Intende quindi aiutare persone interessate alla politica, che a vario titolo e forma ad essa partecipano, a comprenderla meglio e a muoversi all'interno di essa con maggiore efficacia e consapevolezza.

In una società come la nostra, caratterizzata da instabilità, incertezze, mutamenti più o meno rapidi, una delle condizioni essenziali per la realizzazione di una democrazia efficace è costituita proprio da cittadini interessati a conoscerla e a partecipare al suo governo piuttosto che da individui appartenenti a un gruppo o a un altro, portatori di rigide pregiudiziali nell'una o nell'altra direzione.

La Scuola intende migliorare la capacità di chi vi partecipa di comprendere la società per agire nel suo interno. Per far ciò è indispensabile saper coniugare le dimensioni ideali, i valori, i principi con le opportunità e i vincoli che caratterizzano la società e i gruppi coi quali si entra in contatto e si opera.
Si vuole perciò sviluppare un sapere attento agli aspetti teorici fondamentali ma nello stesso tempo capace di collegarsi alla quotidianità, ai problemi concreti che costituiscono la nostra vita e quella dei nostri concittadini. Si vuole evitare, da un lato, una visione di tipo tecnocratico apparentemente asettica e, dall'altro, una concezione ideologica della politica, fatta soltanto di principi teorici.

Tutto questo richiede, a nostro avviso, un investimento formativo per acquisire la capacità di lavorare con gli altri. Altri costituiti da concittadini ma anche da organizzazioni dello Stato, istituzioni e gruppi. Per fare ciò è necessario comprendere i loro linguaggi, i loro problemi, il loro modo di leggere la società, ma anche saper costruire con loro rapporti, collaborazioni, progetti.
Per concludere, la Scuola si propone di favorire lo sviluppo di attori sociali, non orientati a posizioni di dipendenza, capaci di sviluppare analisi equilibrate delle situazioni, di progettare, di ascoltare e recepire le istanze provenienti dalla società civile.

Obiettivo principale dell'iniziativa, nata nell'ambito del Comitato per la Costituzione che si è costituito nel 1994 e che ha ricevuto il patrocinio e il sostegno della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino, è quello di offrire ogni anno a un numero limitato di persone che già operano nei sindacati e nelle associazioni culturali e politiche della società civile o che si preparano ad entrare nella vita pubblica, corsi di lezioni, seguiti da un'attività seminariale sui grandi temi e concetti della politica contemporanea, tali da fornire le basi di una preparazione adeguata ai problemi di una società che sta attaversando, a più di un livello, un arduo processo di trasformazione. Per raggiungere un simile obiettivo, la Scuola prevede di invitare a tenere lezioni e seminari non soltanto i professori stabili che già ne fanno parte, ma anche studiosi italiani e stranieri di rinomanza nazionale e internazionale.

Metodologia e organizzazione

Per questo tipo di obiettivi è richiesta una articolazione particolare dei lavori con diversi strumenti, che permettano una partecipazione attiva degli iscritti. Prevedere una metodologia incentrata esclusivamente su lezioni cattedratiche riprodurrebbe nell'organizzazione della Scuola un modo di vivere civile e di far politica basato su una rappresentazione dei rapporti sociali fondamentalmente gerarchica, in cui l'allievo tende ad essere individuato quasi come contenitore da riempire con conoscenze, definizioni, soluzioni a problemi. Una visione passivizzante, non distante da quella in cui il cittadino è visto come mero esecutore, interprete di norme, a volte soggetto da indottrinare e non soggetto attivo con cui costruire un rapporto. Nostro convincimento è che i partecipanti siano portatori di esperienze di vita civile e di pratica politica interessanti e strutturanti il loro rapporto con la società. Queste quindi vanno valorizzate e vanno facilitati i collegamenti tra esperienze e riflessioni diverse: tra cui le proprie e quelle di studiosi ed esperti di settore.

Oltre a ciò è importante considerare come la formazione di tutti noi sia avvenuta e avvenga non solo attraverso le parole, le lezioni, le letture, ma anche e forse soprattutto attraverso le esperienze, attraverso la prassi. Il modo con cui sono organizzate le società in cui lavoriamo e le istituzioni con cui entriamo in contatto forma il nostro pensiero. Quindi anche l'organizzazione del processo formativo di questa Scuola, gli strumenti predisposti, sono stati pensati coerentemente con gli obiettivi proposti. In tal senso un modello formativo incentrato esclusivamente su lezioni frontali risulterebbe contraddittorio con gli obiettivi di sostegno ad una maggiore autonomia, di accrescimento nelle doti di ascolto, di progettazione e di sviluppo nelle capacità di lavoro con gruppi. Un tale strumento, se usato in termini esclusivi, accentuerebbe la dipendenza, strutturerebbe rapporti prevalentemente duali ed inoltre avrebbe scarsi effetti in termini di apprendimento.



La Scuola di Formazione Civile e Politica si articolerà in due cicli, costituiti ciascuno da nove lezioni teoriche e nove incontri seminariali destinati ai quattro sottogruppi in cui saranno distribuiti i partecipanti alla Scuola.

I cicli si terranno nei mesi di ottobre - dicembre 1996 e marzo - aprile 1997

Le lezioni avranno luogo il martedì di ogni settimana, i seminari il giovedì, entrambi con inizio alle ore 20 e chiusura alle 23

. La sede degli incontri sarà presso la Fondazione Gramsci - Salone dell'Antico Macello di Po, Via Matteo Pescatore n. 7 - Torino.

In ogni ciclo saranno utilizzati i seguenti strumenti.



La Scuola di Formazione Civile e Politica può essere considerata anche come una rappresentazione sia pure parziale e temporanea di parti della nostra società. Problemi, relazioni, confronti, conflitti, negoziazioni che caratterizzano la vita politica e civile si potranno ritrovare in misura parziale anche in questa sede. La vita di questo sistema temporaneo sarà proposta come oggetto esso stesso di riflessione, come palestra di sviluppo dei temi critici del vivere civile e dei rapporti politici.

I formatori avranno il compito di facilitare il raggiungimento degli obiettivi indicati. In specifico accompagneranno e condurranno i gruppi nel loro processo di ricerca e riflessione sulle aree sopra individuate.

Partecipanti

La Scuola è indirizzata a persone interessate a meglio comprendere la vita politica e civile italiana ed a muoversi con maggiore padronanza nella nostra società. Cittadini quindi impegnati in movimenti ed organizzazioni di carattere politico, sindacale o sociale, membri di organizzazioni di volontariato e di gruppi informali di impegno locale, persone interessate ad un maggiore coinvolgimento in questo campo.

Agli iscritti, data la specifica metodologia ed il numero chiuso di iscrizioni, è richiesta una partecipazione puntuale e continuativa. La quota di partecipazione è prevista in £ 300.000, con una riduzione del 50% per le iscrizioni di singoli non collegati ad istituzioni.

Staff

Lo staff è articolato in più componenti.
settembre 1996