Quando un albero cresce in modo naturale, tutte le sue parti individuali sono ben coordinate rispetto al flusso della forza. E' possibile paragonare l'albero ad una barca a vela dove la chioma rappresenta la vela, il fusto l'albero maestro e la zolla lo scafo. Ne deriva che (Figura 1): la forza del vento viene catturata dalle foglie e dai rami e trasferita al tronco attraverso le branche principali; il tronco raccoglie il carico del vento, come l'albero della barca le forze della vela, e le dirige nella zolla (disco delle radici); nel disco delle radici il carico viene ripartito sulle radici grosse e su quelle fini. L'intera forza del vento dev'essere infine raccolta dal terreno al di fuori della zolla. Il carico del vento che viene trasferito attraverso l'albero determina la dimensioni del disco di radici (scafo), cioe' di quelle radici con funzione statica che rimangono nella zolla sradicata in caso di schianto provocato dal vento. Le radici idrotropiche che possono estendersi per molti metri oltre questo disco non hanno importanza dal punto di vista biomeccanico. Si puo' cosi valutare l'intero carico del vento che entra nel suolo attraverso il fusto, misurando semplicemente con un metro la circonferenza del tronco dell'albero intatto al di sopra dell'attacco delle radici. La vela determina la grossezza dell'albero della barca e questo, di nuovo, il raggio dello scafo. Conoscere un solo membro della catena significa quindi conoscere tutto della situazione di carico. | Figura 1 |
Sintomi di difetti meccanici In genere ogni deposito di materiale superfluo e' un sintomo di difetto, questi sintomi possono assumere un'infinita varieta' di forme in relazione all'estensione ed alla natura del difetto (Figura 2). | |
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| Figura 5 |
Verifica dei difetti e determinazione dello spessore residuo di tessuto legnoso (parete) in prossimita' di parti cariate per escludere rotture causate da imbozzamento flessionale Questa verifica puo' essere fatta attraverso apparecchi semplici quali martello, metro e nastro, succhiello, binocolo, raggio di bicicletta e apparecchi piu' raffinati quali martello ad impulso Metriguard, Resistograph, Fractometer. In generale lo spessore dei tessuti legnosi e' piu' sottile dove i difetti sono piu' evidenti (Figura 6). La percussione con il martello di gomma puo', a volte, confermare la condizione sospetta ma non puo' fornire una risposte definitiva. Prove assolutamente attendibili di carie con delignificazione dei tessuti possono essere ottenute utilizzando il martello ad impulsi Metriguard. In molti casi lo spessore residuo del legno puo' essere misurato con una bacchetta (asta di ferro). L'uso del succhiello di Pressler fornisce sempre le informazioni desiderate ed un raggio di bicicletta inserito nel foro precedentemente prodotto e' un ulteriore utile e semplice espediente. | Figura 6 |
Sezioni aperte Il fattore di sicurezza degli alberi e' piu' grande di S=4.5, quindi la frattura per piegatura e' importante solo in presenza di sezioni trasversali ampiamente aperte. Per poter esludere la frattura dovuta a una riduzione della sezione trasversale (Figura 7) occorre che il rapporto t/R sia maggiore di 0.3-0.35 dove t rappresenta lo spessore del legno sano residuo e R il raggio del tronco per l'albero ancora in completa fogliazione. Studio di campo in Germania, Inghilterra e Stati Uniti su alberi spezzati e su alberi cavi, hanno mostrato che quasi tutti gli alberi che presentano un rapporto t/R minore di 0.3 si spezzano. Solo pochi alberi si sono spezzati quando lo spessore residuo era anche di poco superiore al 30% del raggio. | Figura 7 |
Martello a impulsi Metriguard. E' in grado di evidenziare la presenza di parti marcescenti con degradazione della lignina, spaccature, corteccia inclusa, ecc. mediante una drastica riduzione della velocita' dell'onda sonora. La Figura 11 ne mostra il principio applicativo. | Figura 11 |
Anche un albero sano e completamente privo di difetti puo' spezzarsi o schiantarsi a causa del vento. Questa possibilita' e' il prezzo del sistema di costruzione leggero e a basso consumo di energia che la natura ha inventato per garantire la preservazione a basso costo delle specie nella lotta per la sopravvivenza (Figura12). Il metodo VTA valuta fino a che punto l'albero ritenuto difettoso e' maggiormente esposto a schianto rispetto ad un albero perfettamente sano. Non si puo' comunque fornire una garanzia assoluta di sicurezza poiche' i principi di costruzione leggera della natura impongono una quota naturale di schianto anche per alberi senza difetti. |
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