Dal centro di Torino a San Mauro lungo la «ciclopista del Po»
Carta: IGC N. 17
Lunghezza: km 11,2
Dislivelli: pianeggiante (brevi tratti in pendenza per scendere ai
Murazzi e risalirne)
Sterrati: km 4 circa (buono)
Punto di partenza: estremità ovest del ponte Umberto I (corso
Vittorio Emanuele II angolo corso Cairoli)
Punto di arrivo: ponte vecchio di San Mauro Torinese
Prolungamenti: verso Gassino, Settimo,
San Raffaele Cimena, Chivasso.
Questo itinerario si svolge quasi tutto in sede protetta dal traffico
veicolare; però gli attraversamenti del ponte Regina Margherita e del
ponte di Sassi sono spesso problematici e richiedono prudenza.
Più di un terzo del percorso si svolge entro aree adibite a parco, e
attrezzate di conseguenza (panchine, fontane, ecc.).
Notare che nella bella stagione il parco Colletta è molto affollato nei
giorni festivi e al sabato pomeriggio.
- Il primo tratto segue la riva sinistra del Po.
Dalla testata del ponte
Umberto I (costruito nei primi anni di questo secolo in sostituzione di un
precedente ponte in ferro) imboccare la rampa selciata che scende ai
«Murazzi», proseguendo lungo la larga banchina quasi a pelo dell'acqua.
- Dopo qualche centinaio di metri si risale in corrispondenza del ponte
Vittorio Emanuele I, più vecchio di un secolo del precedente (fu costruito
in epoca napoleonica) e considerevolmente più stretto.
Sull'altra sponda è la neoclassica chiesa della Gran Madre di Dio, sulla
sinistra la grande piazza Vittorio Veneto (è lunga 360 metri), coronata su
tre lati da portici; sia l'una che l'altra risalgono alla prima metà
dell'800.
- Qui conviene attraversare il fiume e proseguire per un tratto su
sponda destra allo scopo di evitare un'altra discesa e corrispondente
risalita e soprattutto un attraversamento malagevole all'altezza del ponte
successivo. Portarsi dunque all'altra estremità del ponte e svoltare a
sinistra proseguendo lungo il viale ciclopedonale che corre fra corso
Casale e il fiume (parco Michelotti).
- Variante: Si può proseguire su sponda sinistra, ridiscendendo
nuovamente sulla banchina del fiume. Circa 250 metri prima del ponte
successivo, risalire per una breve rampa sulla sinistra e proseguire
raggiungendo il ponte medesimo. Qui continuare dritti.
- Raggiunto il successivo ponte Regina Margherita, attraversare sul
passaggio pedonale e svoltare a sinistra guadagnando nuovamente l'altra
riva.
- Qui svoltare a destra per il Lungo Po Antonelli, proseguendo sulla
larga banchina alberata che fiancheggia la carreggiata. Subito prima del
ponte successivo (ponte di Sassi) è opportuno scendere sulla carreggiata
per facilitare l'attraversamento, reso piuttosto difficoltoso dai
numerosissimi veicoli che in questo punto svoltano e dalla mancanza
perfino delle strisce pedonali.
- Oltre il ponte di Sassi continuare ancora per un evidente sentiero in
mezzo al
prato che si allontana un po' dalla carreggiata ma poco più avanti svolta
a sinistra riavvicinandosi ad essa. Siamo nel punto in cui la Dora
confluisce nel Po; proseguire ancora brevemente fino a giungere alla
passerella ciclo-pedonale sulla Dora, che si attraversa.
- Si entra così nel vasto parco Colletta, una zona che avrebbe dovuto
diventare porto fluviale (ma il progetto non fu mai realizzato).
Traversata la passerella svoltare a destra riavvicinandosi alla riva del
Po che si continua a seguire lungo un ampio viale alberato.
Tenendosi sempre vicino alla riva si giunge, dopo oltre 2 chilometri e
mezzo, al ponte Amedeo VIII che attraversa la Stura nel punto in cui
questa si getta nel Po.
- Attraversato il ponte sullo stretto marciapiede svoltare
immediatamente a destra proseguendo lungo la ciclopista che qui inizia.
Il percorso segue per un tratto la riva sinistra della Stura e quindi il
canale derivatore dell'AEM.
La ciclopista se ne stacca poco prima della diga che sbarra il canale,
svoltando a sinistra. Qui essa per ora termina.
- Alcune decine di metri più avanti svoltare a destra, effettuando
una conversione a U. Per brevissimo
tratto sterrato si giunge subito a una minuscola piazzetta, praticamente
poco più di un cortile in mezzo a un gruppo di case (piazza Monte Tabor).
Da qui proseguire in direzione obbligata lungo via Monte Tabor, e dopo un
breve tratto svoltare alla prima via a destra (cartello con la scritta
Strada Privata).
Un buon numero di dissuasori (rilievi del manto stradale) obbliga a
una certa cautela.
- Proseguire dritto (la strada prende il nome di via Trento) finché,
oltrepassate alcune case sulla destra, inizia un parco; qui svoltare a
destra e, raggiunta nuovamente la riva del canale, a una
ventina di metri di distanza, continuare a seguirla lungo un vialetto
ombreggiato, proseguendo fino al ponte «vecchio» di San Mauro.
Questo ponte in muratura, costruito poco prima della I guerra mondiale, è
oggi affiancato da uno di recente costruzione su cui passa il grosso del
traffico veicolare. Una delle sue corsie è stata perciò riservata al
transito ciclo-pedonale.
- Attraversare il ponte per visitare la parte vecchia di San Mauro.
Da San Mauro a Gassino
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