ORI PRECOLOMBIANI DELLA COSTA RICA


La mostra presenta un' imponente testimonianza degli uomini che hanno lavorato in Costa Rica nel periodo precolombiano e della loro attività, ed è stata recuperata grazie ad indagini scientifiche, archeologiche e di storia naturale. Lo studio dei gruppi nativi ha permesso di effettuare una comparazione tra il passato ed il presente,L' iniziativa permette una meravigliosa opportunità: ammirare le tecniche dei popoli nativi della Costa Rica ed soprattutto nella relazione tra gli uomini e la natura.
apprezzare la ricchezza ecologica di questo paese, che si è mantenuta quasi inalterata per l' uomo dal periodo precolombiano ai giorni nostri. Come risultato, le stesse creature dell' acqua, di terra e del cielo rappresentate per buona parte degli oggetti di questa mostra si possono incontrare ancora oggi, nel loro habitat naturale. Pochi paesi al mondo possono vantare tale continuità ecologica alle soglie del XXI secolo.
"Ori Precolombiani della Costa Rica" è la celebrazione tangibile di tale continuità: questa straordinaria collezione di manufatti illustra molto bene l' importanza di conservare e proteggere il patrimonio culturale e naturalistico.
Gli artigiani precolombiani, come ben si può vedere in mostra, ebbero la grande capacità di integrare l' aspetto artistico con quello culturale, producendo oggetti tanto naturalistici quanto stilizzati, per illustrare le loro creature, i loro costumi, la storia e la vita quotidiani. Con questi oggetti simbolici, la gente ha reso omaggio ai suoi dei ed al suo ambiente naturale, ed attraverso essi gli archeologi hanno scoperto ed interpretato molti aspetti della cultura autoctona del Costa Rica in epoca precolombiana.
In questa selezione molto equilibrata del materiale rinvenuto in Costa Rica sono rappresentate con frequenza figure umane in attività quotidiane o che partecipano a pratiche magiche e religiose; oppure altre forme naturali, con tali dettagli da permettere la determinazione di specie animali e vegetali, come uccelli, mammiferi, rettili, pesci, anfibi e molluschi che esistevano nel periodo precolombiano ma anche ai nostri giorni.
La mostra, nel suo insieme, è un breve excursus della storia precolombiana del Costa Rica che risale perlomeno a 8/10.000 anni avanti Cristo con la nascita di gruppi che, anche grazie all' apporto di "conquistadores" più coltivatori che oppressori, hanno portato ad una completa organizzazione sociale già nel XVI secolo, e ad una democrazia parlamentare nel 1848.
E' composta da 180/220 oggetti archeologici in oro e in giada.
In concomitanza si può valutare la possibilità di presentare una mostra fotografica che illustri la storia e le conquiste sociale del Costa Rica, o altri aspetti culturali (Carnevale di Limon, cucina locale, danze popolari, etc.).
E' importante ricordare che dalla fine degli anni 40 questo piccolo Paese del Centroamerica non ha più un suo esercito. Il relativo notevole risparmio economico ha permesso investimenti nel mondo della scuola e della società, portando il Costa Rica ed essere soprannominata la Svizzera del Centroamerica. Oggi circa il 40% del proprio territorio è Parco Nazionale o zona protetta, l' alfabetizzazione supera il 90% della popolazione ed è al decimo posto al mondo (dati ONU) per l' assistenza sanitaria (il tasso di mortalità infantile coincide con quello italiano).
L' iniziativa può essere una grande opportunità per conoscere la realtà di questo Paese centroamericano del tutto anomalo rispetto agli altri confinanti, oltreché un importante momento didattico per il mondo della scuola.

I costi di ideazione, progettazione, rapporti con autorità costaricensi e Museo Nazionale di Costa Rica, coordinamento generale, diritti di riproduzione e coordinamento per catalogo, 2 viaggi A/R per 2 persone per l' allestimento, sicurezza dal museo all' aeroporto di San Josè e scali intermedi, trasporto mostra, saranno fatturati dalla società costaricense GP Enlaces Generales S.A.
Il ns. referente in Italia sarà il Dott. Riccardo Migliori.

A carico dell' Ente Pubblico organizzatore della mostra dovranno essere le spese di assicurazione (si può pensare ad una sponsorizzazione tecnica da parte di una primaria compagnia assicurativa), del soggiorno dei due allestitori costaricensi (montaggio e smontaggio), dell' allestimento e del catalogo. L' Ente dovrà anche provvedere alle spese doganali di temporanea importazione, facendo sì che non serva alcuna forma di fideiussione o cauzione, per i costi troppo elevati da sostenere.

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