GLOSSARIO MILITARE
In questa pagina potete trovare termini tecnici sia di uso comune sia in uso nei secoli scorsi XVIII, XIX, XX
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A

AFFUSTO: struttura che sostiene una bocca da fuoco e ne agevola sia il trasporto e sia la rapida esecuzione del puntamento e tiro.
In origine in legno, con 1'utilizzo del ferro fu possibile realizzare affusti a deformazione che assorbivano gli effetti del rinculo. In base all'impiego sono suddivisi:
da difesa o posizione
che per il loro impiego non deve essere spostato, di norma ancorato al parapetto o al piano della piazzola su rocchio;
da assedio,
affusto mobile che permette il trasporto della bocca da fuoco incavalcata, senza che occorra alcuna trasformazione o intervento di manodopera.
ANGOLO MORTO: area posta dietro a qualunque ostacolo al coperto di qualsiasi azione di tiro.
ANSOLA: (rif Bocca da fuoco) maniglie a forma di manico poste sul baricentro di una bocca da fuoco per agevolarne 1'imbracatura per incavalcarla e scavalcarla sull'affusto.
ANTEMURALE
: ogni opera distaccata che serve di prima difesa contro l'attacco nemico.
APPOSTAMENTO: riparo naturale o struttura artificiale dietro la quale il singolo o l'unità combatte. A riguardo delle artiglierie, batteria di carattere permanente, ma nella sua più semplice espressione.
ARTIGLIERIA: le armi di calibro uguale o superiore a 20 millimetri.
Le armi, a seconda del loro calibro, si suddividono in mortai, obici e cannoni.
ASTRAGALO: (rif Bocca da fuoco) modanatura a forma di listello che avvolge la culatta di una bocca da fuoco.
AVANCORAZZA: corona circolare in ghisa che contornava il pozzo di un'installazione corazzata.

B

BANCHINA: rialzo in terra o in muratura posto al piede di un parapetto dove montano i difensori per affacciarsi al medesimo per controllare 1'area antistante e tirare sul nemico.
BARACCAMENTO: costruzione eretta in zona montana per ospitare truppe, ricordata anche come Ricovero alpino ed in passato anche come Baraccone. In origine ricoveri in legno all'interno di un accampamento fisso.
BARBETTA: Postazione di artiglieria su terrapieno o terrazza esterna a protezione del pezzo di artiglieria; il luogo, eminente su un terrapieno, di un'opera fortificata dove sono ubicati i pezzi d'artiglieria allo scoperto non protetti da cannoniere, ma da un parapetto. Tale denominazione deriva dal divampare del fuoco, che bruciava l’erba cresciuta sull’argine sottostante la bocca del cannone. Ossia la bocca da fuoco, sparando, faceva la «barba» al terreno antistante.
BASTIONE: opera di fortificazione sporgente dalla cinta di mura difensive, detta linea di cortina, verso la campagna, di forma normalmente pentagonale o comunque poligonale, può essere elevata in corrispondenza degli spigoli, costituita da un terrapieno sostenuto da un perimetro di spesse mura difensive, presenta una parete esterna a scarpata, coronata da tratto di muro verticale, consente un'efficace tiro, ad ampio raggio, delle batterie. Collega due tratti di mura detti cortine. Quando ha forma triangolare viene chiamato Mezzo Bastione.
BATTERIA: opera dove predomina l'uso dell'artiglieria, può essere a cielo aperto, batteria campale, in barbetta, batteria in barbetta, con cannoniere murarie o in casamatta metallica; quindi di impianto permanente, semipermanente o campale.
BATTIPONTE: pilastro sito a mezzo di un fosso molto ampio su cui s'appoggiava da un lato il ponte levatoio a dall'altro un ponte fisso.
BLOCKHAUS: termine usato a partire dall'ottocento per indicare, specie in ambiente montano, un corpo di guardia. In origine identificava una costruzione in tronchi d'albero
BOCCA DA FUOCO: termine che identifica il tubo metallico entro cui vengono immessi il proietto e la carica di lancio.
BOTTONE: (rif Bocca da fuoco) sporgenza cilindrica o sferica posta al centro del cul di lampada che serve da appiglio per imbracare le bocche da fuoco. La strozzatura che la univa alla bocca da fuoco era chiamata Collo del bottone.
BRANDEGGIO: movimento, spostamento, della bocca da fuoco sull'asse orizzontale.
BUTTAFUOCO: (rif Bocca da fuoco) il bastone, chiamato anche lancetta, che portava ad un'estremità la corda della miccia, che veniva avvicinata al focone per dar fuoco alla carica di lancio.

C


CADITOIA: feritoia disposta in modo tale da poter essere utilizzata nella difesa piombante o cadente dei fossi delle opere. Nell'ultimo conflitto ricompare come tubo inclinato per far rotolare bombe a mano nei fossi diamante.
CALCATOIO: cilindro di legno per spingere e comprimere la carica.
CALIBRO: diametro interno dell'anima rigata, o canna, delle artiglierie, espresso in mm o in pollici. Dall'invenzione della canna rigata viene spesso utilizzato per identificare il tipo di artiglieria mentre fino al secolo scorso le artiglierie erano distinte e identificate a seconda del peso della palla che lanciavano, spesso attribuendo ad ogni bocca da fuoco un nome proprio.
Il calibro si usa anche per indicare la lunghezza della canna, un cannone da 75/27 ad es. indica un calibro di 75 mm ed una lunghezza della canna pari 27 volte il calibro.
CAMMINAMENTO: trincea o scavo munito di parapetto realizzato nella fortificazione campale, a cielo aperto o coperto, che serve come comunicazione al riparo dalle offese del nemico.
CAMPO DI LUMIERA: (rif Bocca da fuoco) incavo sulla parte superiore della culatta dove si apriva il focone, e dove si poneva la polvere che doveva essere incendiata dalla miccia del buttafuoco.
CANNONE: (antico) termine che nel XVII e XVIII secolo indicava genericamente 1'artiglieria in sostituzione della voce generica di bombarda usata nei secoli precedenti. Più specificatamente bocca da fuoco che sparava palle dal peso di 64 libbre, pari a circa 23,60 chilogrammi, e che aveva una lunghezza d'anima di 20 volte il calibro.
CANNONE: (moderno) artiglieria la cui lunghezza supera i 22 calibri, caratterizzata da una traiettoria di tiro molto tesa. In base al calibro si distinguono a loro volta in piccolo calibro sino a 100 mm, di medio calibro sino ai 210 mm e di grosso calibro sopra i 210 mm.
CANNONIERA: depressione ricavata in un parapetto o apertura praticata in una muratura per farvi entrare la volata di un pezzo durante l'esecuzione di un tiro. Le cannoniere praticate nelle casematte presentano una forma svasata, tronco piramidale con la base maggiore in fuori (bocca esterna) la minore all'interno (bocca interna) onde permettere il maggior brandeggio possibile del pezzo, oppure come due tronchi di piramide addossati per la base minore (strozzatura) .La parte interna può avere pareti lisce mentre quella esterna si presenta spesso a gradini per proteggere maggiormente il tiro d'infilata di eventuali proietti nemici.
CANNONIERA MINIMA: cannoniera dalle dimensioni ridotte rispetto a quelle ordinarie, onde diminuire il pericolo dell'imbocco nella cannoniera da parte di proietti e schegge.
CAPONIERA: a partire dal XIX secolo struttura difensiva sporgente dal muro di scarpa di un fossato, a terrapieni o a casamatta, proteggeva con tiro radente il fossato e l'esterno del muro.
CAPONIERA (ponti a ..): passerella munita di parapetto e feritoie per fucileria, che permette il fuoco della fanteria sul fossato sottostante.
CAPOSALDO: elemento fortificato che insieme ad altri costituisce un centro di resistenza, di massima in grado di eseguire azioni difensive in varie direzioni. Può ospitare pezzi di artiglieria o fucilieri.
CASAMATTA: in origine opera muraria forticata con struttura coperta da una volta alla prova di bomba e da uno spesso strato di terra, nella muratura verso l'esterno erano presenti cannoniere o feritoie per fucileria, quindi di carattere offensivo; difensivo destinata a mettere solo al coperto e al riparo uomini o materiali.
CASAMATTA METALLICA: in epoca moderna con adozione di nuove artiglierie, struttura metallica in più pezzi nella quale venivano alloggiati su particolari affusti le armi ed artiglierie nelle opere in caverna e batteria del Vallo Alpino.
Avendo un notevole spessore e murata tra la viva roccia ed una spessa colata di calcestruzzo garantiva la sicurezza da un tiro diretto anche dei grossi calibri di artiglieria.
CASERMA DIFENSIVA: costruzione casamattata, di norma isolata, che oltre a servire per ricovero truppa era strutturata per garantire un'azione difensiva.
CAVALIERE: la parte più elevata di una fortezza. Oppure, opera che sopraeleva un bastione in modo da aumentarne il campo di tiro.
CENTRO DI FUOCO: organizzazione difensiva costituita da una o più postazioni d'arma, sia a livello di fortificazione campale e sia permanente. Nel Vallo Alpino si trattava dell'elemento di base della struttura difensiva, dotato di diverse tipologia di armi, ricoveri interni ed impianti relativi.
CINTURA DI VOLATA: la parte del primo rinforzo che si spinge davanti agli orecchioni.
CITTADELLA: una piccola fortezza all'interno di una città fortificata, per la difesa a oltranza anche in caso di abbandono della citta in mano al nemico. Famosa quella di Torino ed Alessandria.
COLLETTO: la modanatura esterna della gioia, detta anche borletto.
COLUBRINA: bocca da fuoco molto lunga e più grossa dei cannoni ordinari adatta a tiri a grande distanza.
CONTROSCARPA: parete esterna del fosso verso la campagna, la cui parte superiore si affacciava sul controspalto.
CORPO DI GUARDIA: locale dove avevano alloggio gli uomini di guardia ad una determinata opera.
CORTINA: tratto della muratura fortificata difensiva compreso tra due bastioni consecutivi.
CULATTA: parte posteriore di una bocca da fuoco.
CUPOLA: struttura corazzata metallica che può ospitare un'arma da fuoco o un osservatorio, munita nel caso di una cannoniera minima; può ruotare attorno al proprio asse, cupola girevole o essere fissa, o essere a scomparsa.
CUL DI LAMPADA: nelle artiglierie ad avancarica la parte posteriore, di forma tondeggiante, della bocca da fuoco, che aveva inizio dall'astragalo e terminava nel bottone.
CULATTA: (rif Bocca da fuoco) la parte della bocca da fuoco alle spalle degli orecchioni, generalmente rinforzata che contiene la camera di scoppio nella quale deflagra la carica di lancio.
CURTO: bocca da fuoco ad anima corta, avente meno di 20 calibri di lunghezza

D

DENTE DI DRAGO: ostacolo anticarro in calcestruzzo a forma di tronco di piramide.
DIFENSIVA: opera difensiva realizzata per difendere un accesso o una determinata posizione.

F

FERITOIA: stretta apertura praticata in una struttura di protezione o nella muratura che consente tiri di fucileria e l'osservazione. Può avere andamento orizzontale o verticale.
FIANCHEGGIAMENTO: può dirsi di un'opera fortificata posta a protezione di un fianco di un forte o di una fortificazione principale oppure di un tiro o fuoco di fiancheggiamento.
FORTE: opera di limitata estensione racchiudente nel suo interno soltanto costruzioni militari, e costruita per controllare un passo o località o come elemento costituente di una piazza a forti staccati o di un campo trincerato o regione fortificata.
FORTIFICAZIONE: sono tutti quegli interventi realizzati per trasformare un determinato sito e renderlo adatto alla difesa. Può essere permanente quando gia predisposta in tempo di pace; semipermanente interventi realizzati in tempo di guerra con la realizzazione e sfruttando manufatti preesistenti; campali interventi con tempi di esecuzione e durata limitata.
FOSSATO o FOSSO: scavo, di ampiezza e profondità variabili, esistente avanti o anche attorno la massa coprente di un'opera fortificata per ostacolare l'avanzata dell'attaccante; con l'avvento dei mezzi corazzati venne realizzato il fosso anticarro, elemento a se stanti protetto da opere fortificate, realizzato per interdire il passaggio in determinati siti; fosso diamante elemento che compare nella fortificazione moderna avanti le cannoniere e le saponiere per impedire l'avvicinamento di guastatori nemici e per raccogliere eventuali macerie derivanti dal deteriorarsi della struttura in conseguenza al tiro delle artiglierie nemiche in modo che i detriti non ostruiscano le feritoie.
FRONTE DI GOLA: in una fortificazione è il fronte opposto alla normale direttrice d'attacco. Generalmente e costruito meno solidamente degli altri fronti.
FUOCO AL ROVESCIO: azione di fuoco arrivando con il tiro alle spalle del nemico.
FUOCO D'INFILATA O DI FIANCHEGGIAMENTO: è il tiro che il difensore attua parallelo al fronte delle proprie mura. È molto efficace perché il singolo proiettile può centrare («infilare») sul fianco più di un aggressore, con notevole risparmio di munizioni rispetto ad una difesa organizzata solo su tiri frontali all’opera stessa.
FALCONE: bocca da fuoco di piccolo calibro corrispondente al sedicesimo di cannone, detta anche mezzo sagro, sparava palle dal peso di 4 libbre, pari a circa 1,48 chilogrammi.
FALCONETTO: sedicesimo di colubrina che sparava palle dal peso di 2 libbre, pari a circa 0,750 chilogrammi, arma che si prestava ad essere someggiata.
FOCONE: foro cilindrico nel campo di lumiera che attraversava la parete della bocca da fuoco raggiungendo la camera di scoppio; il polverino immessovi trasmetteva il fuoco dalla miccia del buttafuoco alla carica di lancio.

G

GALLERIA DI CONTROSCARPA: casamatta realizzata lungo il muro di controscarpa del fosso per colpire l'eventuale assediante disceso nel fosso.
GOLA: identifica il lato interno delle cortine o dei bastioni di una fortezza.
GITTATA: in un'arma da fuoco e la distanza massima a cui può essere lanciato un proiettile, risulta di molto superiore alla utile che e l'effettiva distanza entro la quale il proiettile riesce a produrre gli effetti richiesti.
GARITTA: torretta o padiglione munita di feritoie sporgente dalle mura o dal vertice di un bastione per controllare l'area sottostante.
GIOIA: l'estremità anteriore di una bocca da fuoco.
GITTATA: in un'arma da fuoco è la distanza massima a cui può essere lanciato un proiettile, risulta di molto superiore alla gittata utile che è 1'effettiva distanza entro la quale il proiettile riesce a produrre gli effetti richiesti.
GRANO: vedi SFOGONATURA.

I

IMPIANTO ED INSTALLAZIONE IN PIATTAFORMA: affusto a cassa fissato su piattaforma circolare, scorrevole su rotaia fissata su terreno. Dotata di copertura o corazza.
IMPIANTO ED INSTALLAZIONE A POZZO: in genere impianti appoggianti sul fondo o su un gradino delle pareti di un pozzo, protetto da una cupola o da una copertura ad unghia di cavallo.

L

LANATA: scovolo ricoperto di pelle di montone con il pelo volto verso 1'esterno.
LANTERNA: cucchiaia per la misurazione e introduzione della polvere nelle bocche da fuoco.

M

MALLOPPO: elemento di un'opera in caverna o in calcestruzzo dove erano ubicate le postazioni d'arma, osservatori o gli ingressi.
MORGUE: camera di raccolta delle salme dei caduti. Posta al di fuori del complesso fortificato, è spesso usata durante gli assedi.
MORTAIO: (antico) bocca da fuoco ad anima corta, la cui anima era generalmente lunga una volta e mezzo il calibro; a seconda del proietto che lanciavano potevano essere da bombe, da granate e pietrieri.
MORTAIO: (moderno) artiglieria la cui lunghezza non supera i 12 calibri, caratterizzata da una traiettoria di tiro molto curva, utilizzata per colpire posizioni dietro ad ostacoli.

MEZZO CANNONE: bocca da fuoco che sparava palle dal peso di 32 libbre, pari a circa 11,8 chilogrammi.

O


OBICE: bocca da fuoco la cui lunghezza e compresa tra i 12 ed i 22 calibri, particolarmente adatta per l'uso in ambienti montani. Il suo tiro inizialmente segue una traiettoria rettilinea poi scende come per il mortaio
ORECCHIONE: i due perni cilindrici che sporgono ai lati delle bocche da fuoco, posti leggermente più avanti del baricentro, coi quali s'incavalcava il pezzo sulle orecchioniere dell'affusto, permettendo le operazioni di puntamento in elevazione.

P

PAIOLO: basamento sulla piazzola di una batteria sopra il quale venivano disposti gli affusti delle artiglierie.
PARAPETTO: parte di massa coprente che si eleva al di sopra di un terrapieno di un'opera e che serve a porre al riparo soldati o artiglierie.
PARASCHEGGE: traverse che si pongono tra due piazzole adiacenti per proteggere i serventi dalle schegge di proietti esplose nelle posizioni adiacenti.
PIATTAFORMA: parte superiore a cielo scoperto di un'opera, protetta da un parapetto ed eventualmente con artiglierie.
PIAZZA (o PIAZZAFORTE): in fortificazione con questo nome si intende sia una fortezza che un campo trincerato.
PIAZZA D'ARMI: cortile o spianata interna di una fortezza, utilizzata per adunanze, esercitazioni e 1'addestramento della truppa.
PIAZZOLA: tratto di terrapieno di un'opera convenientemente sistemato protetto da un parapetto destinato ad accogliere pezzi d'artiglieria.
PROIETTILE: corpo metallico sparato da un'arma inferiore ai 20 mm.
PROIETTO: corpo metallico ogivale sparato da un'artiglieria rigata a retrocarica superiore ai 20 mm.
PROVA DI (A PROVA DI BOMBA): struttura in grado di resistere agli effetti di una bomba.
PERLA: bottoncino metallico di forma sferica posto sulla parte superiore del colletto, che serviva da mirino.
PIATTABANDA DI CULATTA: parte piana della parte superiore del rinforzo di culatta su cui era appoggiato 1'archipendolo, per calcolare 1'angolo di tiro della bocca.
POLVERINO: polvere d'innesco più sottile usata per innescare il focone.
POSTIERLA: portina d'accesso. Porta segreta o nascosta che dà accesso secondario alle fortezze. Solitamente identificata nella portina usata dai militari che trasportano le polveri in polveriera.
PUNTO MORTO: zona situata dietro un ostacolo che offre a chi la occupa protezione dal tiro diretto dell’avversario.

Q

QUARTO DI CANNONE: bocca da fuoco che sparava palle dal peso di circa 16 libbre.

R

RAMPARO: rilievo in terra di norma derivato dallo scavo del fosso che racchiude una fortificazione. RICOVERO: locali di opere fortificate o fabbricato isolato destinato ad ospitare il personale. RIDOTTA: termine generico che definiva e identificava, nelle fortificazioni sia permanenti e sia opere occasionali campali, una piccola struttura a pianta e dimensione variabili, dove effettuare l'ultima resistenza quando le altre parti erano cadute in mano al nemico, poteva essere posizionata sia all'interno che all'esterno di una fortezza potendo così assolvere a funzioni di caposaldo.
RINCULO: arretramento che subisce un'arma e/o bocca da fuoco a seguito dello sparo.
RINFORZO: risalto metallico che fasciava la bocca da fuoco rafforzandola in specie nella culatta che sopportava le maggiori sollecitazioni all'atto dello sparo.
RISERVETTA: locale alla prova di bomba solitamente ubicato nelle vicinanze di una cannoniera con funzione di magazzino di munizioni. Poteva contenere munizioni bastanti per il fuoco anche di alcuni giorni.
RIVELLINO: struttura esterna posta avanti alla cortina con funzione di copertura e difesa di una determinata area. Di forma triangolare o con andamento a semicerchio dal lato di gola poteva essere posta anche all'interno del fossato per la difesa diretta del medesimo.
ROCCHIO: parte metallica posta al di sopra del paiolo di una batteria sopra il quale veniva ancorato il sottoaffusto di un'artiglieria.

S


SAGRO: termine generico per indicare le artiglierie da campagna, più specificatamente 1'ottavo di cannone, che sparava palle dal peso di circa 8 libbre, pari a circa 2,95 chilogrammi.
SCARPA: tratto inclinato della parete di un ramparo, di un parapetto, di una traversa o di qualsiasi rilievo di terra. Identifica e delimita il lato interno del fossato come il muro di scarpa.
SCARPATA: del bastione è la parte esterna al terrapieno, una spessa parete in muratura inclinata quasi verticalmente appunto tipo una scarpata, coronata spesso da un ultimo tratto di muro verticale, ed elevata in corrispondenza degli spigoli.
SCOVORO: attrezzo per pulire l'interno della canna.
SFOGONATURA: irregolare deterioramento del focone causato dalla deflagrazione della carica di lancio; s'interveniva sostituendo il tassello, il grano, nel quale era praticato il focone.
SFONDATOIO: ferro a punta per rompere 1'involucro delle cartucce a polvere.
SMERIGLIO: arma da fuoco, trentaduesimo di cannone, non portatile ma non considerata artiglieria, lanciava palle da una libbra; di norma era colubrinata con sezione esterna ottagongalare.
SPALTO: fascia rilevante di terreno inclinata verso il nemico, che alla sommità, la cresta, termina col parapetto della strada coperta di controscarpa, mentre alla base termina perdendosi nel piano di campagna.
STRADA COPERTA: spazio che gira attorno al fossato rimanendo protetto dallo spalto, ricavata sul ciglio della controscarpa.
SVENTATATURA: allargamento di diametro dell'anima della bocca da fuoco nella volata, prodotto per usura dal passaggio della palla nelle artiglierie che avevano sparato molti colpi.

T

TACCA DI MIRA: incisione nella parte superiore della volata che serviva, traguardando con la perla, a puntare la bocca da fuoco in direzione del bersaglio.
TAGLIATA
: fossato di sbarramento di norma aperto da una o da entrambe le estremità.
TELEGRAFO OTTICO: mezzo di comunicazione in grado di porre in contatto le fortificazioni in quota con i comandi e le piazze centrali. Semplice il meccanismo di attuazione: gli specchi riflettono, verso le altre stazioni, i raggi solari componendo «punti e linee», quindi vocaboli in alfabeto morse.
TENAGLIA: struttura di difesa in muratura a forma di V rovesciata. Permette di colpire l’avversario, incautamente inoltratosi nel fossato, da più lati contemporaneamente.
TERRAPIENO: parte di opera fortificata che si trova al piede della massa coprente.
TRABOCCHETTO: termine improprio se usato nei confronti del forte di Fenestrelle. Indica i ponti levatoi, con apertura ad ali di farfalla, collocati all’interno della scala coperta per facilitarne l’isolamento.
TRAVERSA: era una costruzione in massima parte in terra elevata con un muro di grandi dimensioni isolato dalle altre opere di fortificazione, posto a protezione di settori difficilmente difendibili serviva per proteggere dai tiri d'infilata e limitare gli effetti dello scoppio dei proietti e contenere i locali di prova. TRAVERSE erano anche quelle disposte tra pezzo e pezzo in una batteria, elementi disposti normalmente perpendicolarmente al parapetto, servivano a proteggere personale e materiale da tiri d'infilata.
TRINCEA: opera scavata nel terreno e protetta da un parapetto che si estende a difesa di una posizione.
TRINCERAMENTO: struttura difensiva che a differenza della trincea si eleva al di sopra del piano di campagna, formate da muro a secco, in terra rinforzato da palizzate.
TRUNA: rifugio per pochi uomini, in muratura a secco, esclusivo della zona alpina.

TRAVERSA:
TORRIGLIONE: vedi ORECCHIONE.

V


VOLATA: la parte anteriore della bocca da fuoco, compresa tra gli orecchioni e la gioia.
VOLATA: estremità anteriore della canna di un'arma da fuoco.


 


SCARPA: tratto inclinato di una parete di bastioni, cortine ecc., delimita il lato interno del fossato. TENAGLIA: struttura di difesa in muratura, formata da cortine sistemate ad angolo rientrante; la sua forma permette di colpire da piu direzioni il nemico sceso nel fossato.

ARTIGLIERIA: armi pesanti di calibro pari o superiore a 20 millimetri. BARBETTA: Postazione di artiglieria su terrapieno o terrazza esterna, non protetta da *cannoniere. Il nome deriva dal fatto che la volata del cannone appoggia sul parapetto e la fiammata "fa la barba" al muro. BASTIONE: struttura che sporge dalla cinta di mura, di forma pentagonale. Collega due tratti di mura detti *cortine. Quando ha forma triangolare viene chiamato Mezzo Bastione. BATTERIA: insieme di pezzi di artiglieria che possono essere sistemati a cielo aperto, con cannoniere, in barbetta, o in *casamatta. BOCCA DA FUOCO: il tubo metallico in cui si inseriscono il *proietto e la carica di lancio BLOCKHAUS: termine usato a partire dall'Ottocento per opere di ambiente montano. Indica un corpo di guardia. CADITOIA: feritoia che permette di battere con il fuoco il fossato dell'opera CANNONIERA: apertura ricavata nello spessore del parapetto o del muro della casamatta, di forma svasata per evitare che i colpi nemici abbiano spazio per entrare nella postazione. La parte interna e allargata e può avere pareti lisce o a gradini per proteggere maggiormente da eventuali proietti nemici. CAPONIERA: struttura sporgente dal muro di *scarpa di un fossato, a terrapieni o a *casamatta, per proteggere con tiro radente il fossato e l'esterno del muro. CASAMATTA: struttura in muratura per ospitare pezzi di artiglieria o fucilieri. Nei muri si aprono *feritoie o cannoniere; coperta da una volta a prova di bomba e da uno spesso strato di terra. CAVALIERE: la parte più elevata di una fortezza. Oppure, opera che sopraeleva un bastione in modo da aumentarne il campo di tiro. CITTADELLA: fortezza di una città fortificata, per la difesa a oltranza anche in caso di abbandono della città in mano al nemico. CORTINA: tratto di muratura fra due bastioni. FERITOIA: stretta apertura nella muratura che consente tiri di fucileria e l'osservazione. Può avere andamento orizzontale o verticale. FOSSATO o FOSSO: scavo di ampiezza e profondità variabili realizzato attorno a una struttura fortificata per ostacolare l'avanzata del nemico. Può essere secco (come nelle fortificazioni alpine) o riempito d'acqua. GOLA: il lato interno delle cortine o dei bastioni di una fortezza. PIAZZA D'ARMI: cortile o spianata interna di una fortezza, utilizzata per adunanze ed esercitazioni. TENAGLIA: struttura di difesa in muratura, formata da cortine sistemate ad angolo rientrante; la sua forma permette di colpire da più direzioni il nemico sceso nel fossato.

affusto, sostegno di una bocca da fuoco atto a consentire il puntamento, il tiro e, sovente, anche il trasporto; aggiustamento del tiro, procedimento a carattere sperimentale che ha lo scopo di portare il tiro di una artiglieria il più vicino possibile all'obiettivo; altezza di traiettoria, ordinata del vertice di una traiettoria; si chiama anche ordinata massima; angolo di caduta, angolo acuto formato dalla tangente alla traiettoria nel punto di caduta con 1'orizzonte del pezzo; angolo di elevazione, angolo formato fra la linea di tiro e la linea di sito; si chiama comunemente alzo; anima, parte interna di una bocca da fuoco; appoggio, azione di fuoco di aderenza sviluppata dal1'artiglieria per sostenere direttamente 1'attacco; approntamento, complesso di operazioni necessarie ad assicurare ai reparti una efficienza operativa che ne consenta 1'impiego; artiglieria, arma che lancia proietti in grado di esplodere; ARTIGLIERIA: armi pesanti di calibro pari o superiore a 20 millimetri. azione di fuoco, complesso di tiri volti al raggiungimento di uno scopo tattico; balistica, scienza che studia il moto dei proietti; si distingue in balistica interna (relativa al movimento nell'interno della bocca da fuoco) e balistica esterna (che considera il comportamento del proietto dall'i- stante in cui abbandona la bocca da fuoco); balistite, esplosivo utilizzato per il lancio dei proietti, costituito da nitroglicerina e cotone collodio; BARBETTA: Postazione di artiglieria composta da una piazzola protetta da un terrapieno su terrapieno o terrazza esterna, non protetta da *cannoniere. Barbetta: terrapieno a protezione del pezzo di artiglieria. Si racconta che tale denominazione derivi dal divampare del fuoco, che, all'atto dello sparo fuoriusciva dalla volata e bruciava l'erba cresciuta sull'argine sottostante la bocca del cannone. Ossia l'arma, sparando, faceva la "barba" al terreno antistante. BASTIONE: struttura che sporge dalla cinta di mura, di forma pentagonale. Collega due tratti di mura detti *cortine. Quando ha forma triangolare viene chiamato Mezzo Bastione. Bastione: fortificazione sporgente verso la campagna, di forma normalmente pentagonale. Costituito da un terrapieno, contenuto da un perimetro di mura difensive, consente un efficace tiro, ad ampio raggio, delle batterie. Batteria, reparto organico dell'arma di Artiglieria comprendente 4-6 pezzi ed il relativo personale necessario al funzionamento. Mettere in batteria le artiglierie significa disporle in posizione idonea per aprire il fuoco; BATTERIA: insieme di pezzi di artiglieria che possono essere sistemati a cielo aperto, con cannoniere, in barbetta, o in *casamatta bocca da fuoco, il tubo metallico entro il quale vengono immessi il proietto e la carica di lancio; è in acciaio speciale, in passato in bronzo, ferro o ghisa; BLOCKHAUS: termine usato a partire dall'Ottocento per opere di ambiente montano. Indica un corpo di guardia. brandeggio, movimento che una bocca da fuoco compie nel piano orizzontale; calibro, diametro interno di una bocca da fuoco misurato fra i pieni opposti della rigatura; può essere espresso in mm, cm o pollici; CADITOIA: feritoia che permette di battere con il fuoco il fossato dell'opera camera a polvere, parte posteriore della bocca da fuoco, in cui avviene la deflagrazione della carica di lancio; cannone, voce generica che indica un'artiglieria; più propriamente una bocca da fuoco la cui lunghezza supera i 22 calibri; cannoniera, alloggiamento, ricavato nella parete della casamatta, entro il quale trova sistemazione la bocca da fuoco; CANNONIERA: apertura ricavata nello spessore del parapetto o del muro della casamatta, di forma svasata per evitare che i colpi nemici abbiano spazio per entrare nella postazione. La parte interna e allargata e può avere pareti lisce o a gradini per proteggere maggiormente da eventuali proietti nemici. CAPONIERA: struttura sporgente dal muro di *scarpa di un fossato, a terrapieni o a *casamatta, per proteggere con tiro radente il fossato e l'esterno del muro. carica di lancio, quantitativo di esplosivo deflagrante necessario per provocare il lancio di un proietto; carica di scoppio, quantitativo di esplosivo detonante impiegato per il caricamento delle granate; casamatta, opera muraria, cementizia o metallica entro la quale e collocata un'artiglieria di un complesso fortificato; celerità di tiro, numero dei colpi che un'arma può sparare in un prefissato intervallo di tempo (può essere massima o normale); culatta, parte posteriore della bocca da fuoco; genera mente viene chiusa dall'otturatore; culla, parte di una artiglieria che consente il collegamento fra la bocca da fuoco e l'affusto; entro la culla scorre la bocca da fuoco (indietro, quando rincula dopo lo sparo; avanti, quando il ricuperatore la riporta in posizione di sparo); defilamento, operazione con la quale si tende a sottrarre alla vita o al tiro dell'avversario una struttura; durata, tempo impiegato dal proietto a raggiungere il punto di caduta; fortificazione campale, complesso di elementi costruiti mediante lavori in terra ed integrati, possibilmente, con materiale di rafforzamento; fortificazione permanente, complesso di strutture in pietra, calcestruzzo o metalliche o ricavate in roccia approntate in aree sensibili di previsto contatto con il nemico; freno di rinculo, organo di una artiglieria che ha la funzione di assorbire elasticamente la forza di rinculo; gittata, distanza del punto di caduta dalla origine della traiettoria; granata, proietto contenente esplosivo e munito di spoletta (anteriore o posteriore) che ne determina lo scoppio; gruppo, reparto organico dell'arma di Artiglieria comprendente più batterie (in genere tre); ha rango pari al battaglione ed è al comando di un maggiore o tenente colonnello; innesco, congegno che, inserito nella spoletta, determina 1'accensione della carica di lancio; installazione, insieme dell'affusto e dei congegni necessari al funzionamento di un pezzo, riuniti in apposita costruzione; linea di sito, linea che congiunge 1'origine della traiettoria con un punto della traiettoria; linea di tiro, prolungamento dell'asse della bocca da fuoco puntata; mobilitazione, complesso di predisposizioni e di operazioni pianificate sin dal tempo di pace per il passaggio delle forze armate dal piede di pace a quello di guerra; mortaio, artiglieria la cui lunghezza della bocca da fuoco non supera i 12 calibri; obice, artiglieria la cui lunghezza della bocca da fuoco e compresa fra i 12 ed i 22 calibri; obiettivo, località da occupare con truppe e/o battere con il fuoco delle artiglierie; otturatore, congegno che in qualsiasi arma a retrocarica ha la funzione di realizzare la chiusura ermetica della culatta; orizzonte del pezzo, piano orizzontale passante per 1'origine della traiettoria; pertite, esplosivo di scoppio usato agli inizi del secolo XIX; ha lo svantaggio di intaccare i metalli; costituito da acido picrico; in Francia e chiamato melinite; pezzo, voce che indica genericamente un'artiglieria; piazzaforte, località, soggetta a giurisdizione militare, rafforzata con opere di fortificazione permanente poste sotto comando unitario; poligono, località appositamente delimitata e controllata, nel cui interno vengono eseguiti tiri di addestramento con armi da fuoco; polvere nera, esplosivo noto sin dalla più remota antichità, costituito da un miscuglio di nitrato potassico, carbone e zolfo; ha la proprietà di produrre molto fumo e, pertanto, lo scoppio di un proietto caricato con polvere nera e facilmente visibile anche a grande distanza; Piazzola proietto, corpo metallico lanciato da una artiglieria; quando è sparato da un'arma portatile lo si indica con la parola proiettile; puntamento, operazione mediante la quale si indirizza un'arma da fuoco in posizione tale che la traiettoria passi per il bersaglio; punto di caduta, punto in cui la traiettoria incontra l'orizzonte del pezzo; radunata, complesso dei movimenti e dei trasporti mediante i quali 1'esercito di campagna affluisce nella zona di radunata (zona ove assume uno schieramento operativo); raggruppamento, unita a composizione variabile in relazione al compito da assolvere; i raggruppamenti di artiglieria possono comprendere reparti armati con bocche da fuoco di calibro e tipo notevolmente differenti. In linea di massima il raggruppamento e posto al comando di un colonnello ed ha rango pari a quello del reggimento; reggimento, reparto organico delle varie armi che riunisce due o più battaglioni (o gruppi); e al comando di un colonnello; repressione, azione di fuoco che tende ad impedire al nemico che ha occupato una posizione di permanere e di rafforzarvisi; ricuperatore, organo di una artiglieria che ha la funzione di riportare la bocca da fuoco in posizione di sparo dopo il rinculo; rinculo, arretramento della bocca da fuoco all'atto dello sparo; ritorno in batteria, movimento della bocca da fuoco per ritornare in posizione di sparo dopo il rinculo; spalto, scarpata che degrada dolcemente in direzione dell'avversario; sul retro della scarpata trova posto 1'opera fortificata che, pertanto, è defilata alla vista ed al tiro dell'avversario; spoletta, congegno che si applica ai proietti con la funzione di determinare 1'accensione della carica di scoppio; possono essere a percussione (istantanea o ritardata, funzionano per effetto dell'urto del proietto contro un ostacolo) oppure a tempo (comunicano 1'accensione alla carica di scoppio dopo un dato intervallo di tempo) oppure a doppio effetto (possono funzionare o a tempo o a percussione dopo essere state opportunamente regolate); strategia, branca dell'arte militare che tratta i principi generali delle operazioni militari ed il piano generale della guerra; tagliata, fosso di sbarramento di norma aperto ad una estremità, battuto d'infilata da un'opera casamattata costruita dal lato dell'estremità chiusa; tattica, branca dell'arte militare che tratta principi, criteri e modalità per l'impiego dei reparti e dei mezzi nelle operazioni; tavola di tiro, prontuario grafico e/o numerico che raccoglie tutti i dati occorrenti per 1'impiego di una artiglieria; traiettoria, linea percorsa dal centro di gravita del proietto; trattrice, voce ora in disuso, che indicava un mezzo destinato al traino delle artiglierie; treno blindato, treno composto da vagoni corazzati per il trasporto di truppe ed armati con cannoni e mitragliatrici; tritolo, esplosivo di scoppio contenuto nelle granate; via tattica, via di facilitazione che consente di sviluppare uno sforzo unitario per la conquista di un obiettivo tattico; volata, estremità anteriore della bocca da fuoco; . CASAMATTA: struttura in muratura per ospitare pezzi di artiglieria o fucilieri. Nei muri si aprono *feritoie o cannoniere; coperta da una volta a prova di bomba e da uno spesso strato di terra. CAVALIERE: la parte più elevata di una fortezza. Oppure, opera che sopraeleva un bastione in modo da aumentarne il campo di tiro. CITTADELLA: fortezza di una città fortificata, per la difesa a oltranza anche in caso di abbandono della città in mano al nemico. CORTINA: tratto di muratura fra due bastioni. FERITOIA: stretta apertura nella muratura che consente tiri di fucileria e l'osservazione. Può avere andamento orizzontale o verticale. FOSSATO o FOSSO: scavo di ampiezza e profondità variabili realizzato attorno a una struttura fortificata per ostacolare l'avanzata del nemico. Può essere secco (come nelle fortificazioni alpine) o riempito d'acqua. GOLA: il lato interno delle cortine o dei bastioni di una fortezza. PIAZZA D'ARMI: cortile o spianata interna di una fortezza, utilizzata per adunanze ed esercitazioni. POSTIERLA: piccola porta d'accesso, solitamente usata per il trasporto delle munizioni alla polveriera. PROIETTO: pezzo ogivale sparato da cannone rigato a retrocarica. RIDOTTA: struttura a pianta e dimensione variabili, posizionata all'interno o all'esterno di una fortezza. Aveva funzioni di caposaldo. RISERVETTA: piccolo locale affiancato a una cannoniera e con funzione di magazzino di munizioni. Poteva contenere munizioni bastanti per il fuoco di tre giorni. RIVELLINO: struttura esterna posta a difesa di una cortina; con forma triangolare, con andamento a semi- cerchi dal lato di gola. SCARPA: tratto inclinato di una parete di bastioni, cortine ecc., delimita il lato interno del fossato. TENAGLIA: struttura di difesa in muratura, formata da cortine sistemate ad angolo rientrante; la sua forma permette di colpire da più direzioni il nemico sceso nel fossato. o o Brandeggio: spostamento sull'asse orizzontale del cannone. o Caponiera (ponti a ..): passerella munita di parapetto e feritoie per fucileria, che permette il fuoco della fanteria sul fossato sottostante. o Fuoco d'infilata o di fiancheggiamento: è il tiro che il difensore attua parallelo al fronte delle proprie mura. È molto efficace perché il singolo proiettile può centrare ("infilare") sul fianco più di un aggressore, con notevole risparmio di munizioni rispetto ad una difesa organizzata solo su tiri frontali all'opera stessa. o Morgue: camera di raccolta delle salme dei caduti. Posta al di fuori del complesso fortificato, è spesso usata durante gli assedi. o Postierla: porta segreta che dà accesso alle fortezze. Solitamente serve ai militari che trasportano le polveri in polveriera. o Punto morto: zona situata dietro un ostacolo che offre a chi la occupa protezione dal tiro diretto dell'avversario. o Tagliata: fossato di sbarramento aperto da una o da entrambe le estremità. o Telegrafo ottico: mezzo di comunicazione in grado di porre in contatto le fortificazioni in quota con i comandi e le piazze centrali. Semplice il meccanismo di attuazione: gli specchi riflettono, verso le altre stazioni, i raggi solari componendo "punti e linee", quindi vocaboli in alfabeto morse. o Tenaglia: struttura di difesa in muratura a forma di V rovesciata. Permette di colpire l'avversario, incautamente inoltratosi nel fossato, da più lati contemporaneamente. o Trabocchetto: termine improprio se usato nei confronti del forte di Fenestrelle. Indica i ponti levatoi, con apertura ad ali di farfalla, collocati all'interno della scala coperta per facilitarne l'isolamento. o Traversa: muro di grandi dimensioni ed isolato, a protezione di settori difficilmente difendibili.

ANTEMURALE: struttura difensiva di prima protezione anteposta ad altra opera. ANGOLO MORTO: area posta dietro a qualunque ostacolo al coperto da qualsiasi azione di tiro. BANCHINA: gradino di norma in terra, ma anche in muratura o in legno, sito lungo lo svi- luppo interno di un parapetto sopra il quale salgono i difensori per effettuate il tiro. BARBETTA: luogo eminente su terrapieno di un'opera fortificata dove sono ubicati pezzi d'artiglieria allo scoperto senza cannoniere, protetti da un parapetto. BARRIERA: cancello di legno od in ferro posto a sbarramento di un passaggio. BASTIONE: opera sporgente dalla linea di cortina o elevata in corrispondenza degli spigoli, costituita da un terrapieno sostenuto da spesse muraglie, parete esterna a scarpata, forma- to da due facce a saliente e da due fianchi che le collegano al recinto. BATTIPONTE: pilastro sito a mezzo di un fosso molto ampio su cui s'appoggiava da un lato il ponte levatoio a dall'altro un ponte.fisso. BRECCIA: demolizione di un tratto di muro e di ter.rapieno di un'opera, dove le macerie crollate nel fosso permettono la salita delle truppe assedianti. CANNONIERA: depressione ricavata in un parapetto o apertura praticata in una muratura per farvi entrare la volata di un pezzo durante 1'esecuzione di un tiro. CAPONIERA: elemento difensivo sporgente da un muro di scarpa, destinata a difenderla con tiro radente. CASAMAITA: opera con struttura alla prova di bomba introdotta in epoca moderna con 1'a- dozione delle artiglierie; di carattere offensivo destinata ad ospitare bocche da fuoco, difen- sivo destinata a mettere al coperto uomini o materiali. CAVALIERE: opera che si eleva a dominare le parti vicine di una fortificazione. CONTROGUARDIA: opera posta davanti alle facce dei bastioni o dei rivellini per difendere e raddoppiare 1'ordine di fuoco dell'opera che copre. CONTROSCARPA: parete esterna del fosso verso la campagna, sottostante la strada coperta. CORPO DI GUARDIA: locale dove avevano alloggio gli uomini di guardia ad una determinata opera. CORTINA: tratto di fronte fortificato compreso tra due salienti di una struttura fortificata. DIAMANTE: fosso scavato a protezione di un'opera. FASCINA: fascio di rami legati alle estremita con rametti usato per rivestire le parti interne di un parapetto. FERITOIA: apertura praticata in una struttura di protezione per osservazione o per tirare con armi sul nemico. FosSATO 0 FOSSO: scavo esistente avanti la massa coprente di un'opera fortificata per osta- colare 1'attaccante. FRONTE DI GOLA: in una fortificazione e il fronte opposto alla normale direttrice d'attacco. Generalmente e costruito meno solidamente degli altri fronti. GABBIONE: cestone di rami di forma cilindrica senza fondo che era riempito di terra per for- mare parapetti, traverse e trinceramenti. GOLA: identifica il lato interno di un'opera fortificata. MEZZALUNA: opera staccata posta innanzi ad un bastione circondata da fossati. MEZZO BASTIONE: bastione formato da due fianchi ed una sola faccia.
ORECCHIONE: parte sporgente con andamento curvilineo di un bastione, nel caso che il fian- co verso la cortina sia rientrante. PARAPETI'0: parte di massa coprente che si eleva al di sopra di un terrapieno di un'opera e che serve a porre al riparo soldati o artiglierie. PIATTAFORMA: parte superiore a cielo scoperto di un'opera, protetta da un parapetto ed eventualmente con artiglierie. PALIZZATA: barriera formata da pali con la cima aguzza, conficcati verticalmente nel suolo, davanti alla struttura da difendere. PIAZZA: in fortificazione con questo nome s'intende sia una fortezza sia un campo trincera- to. PIAZZA D ARMI: spianata all'interno di una fortificazione per le adunate e 1'addestramento della truppa. POLVERIERA: struttura alla prova di bomba in cui si conserva la polvere da guerra. PONTE FERMO 0 FISSO: struttura per lo piu in legno su pilastri in muratura che superava il fossato di una fortificazione, normalmente abbinato nella sua ultima campata, a ridosso dell'opera, ad un ponte levatoio. PoRTA REALE: porta principale di una fortificazione. PRovA oi (A vRovA oi aoMaA): struttura in grado di resistere agli effetti di un bombarda- mento. RAMPARO: rilievo in terra di norma derivato dallo scavo del fosso che racchiude una forti- ficazione. REALE: aggettivo utilizzato per individuare la parti di maggiore importanza o potenza di una fortificazione. RIDOITA: opera autonoma di dimensioni ridotte. RiSERVETTA: piccolo locale alla prova per la conservazione delle munizioni. RIVELLINO: opera esterna di piccole dimensioni. SCARPA: parete inclinata di un ramparo, di un parapetto, di una traversa o di qualsiasi rilie- vo di terra. SPALTO: fascia di terreno inclinata verso il nemico, che dalla strada coperta scende sino alla spianata antistante la fortificazione. STRADA COPERTA: cammino che si spinge lungo lo sviluppo del fosso, protetto verso la cam- pagna da un parapetto. TENAGLIA: opera bassa costruita nel fosso per proteggere la cortina sovrastante. TANAGLIONE: tenaglia le cui facce vanno a saldarsi con le facce dei bastioni adiacenti. TERRAPIENO: parte superiore del ramparo alle spalle della banchina. TRAVERSA: costruzione in massima parte in terra, elevata nell'interno di un'opera per pro- teggere dai tiri d'infilata e limitare gli effetti dello scoppio delle bombe. TRINCEA: opera scavata nel terreno e protetta da un parapetto che si estende a difesa di una posizione. TRINCERAMENTO: struttura difensiva che a differenza della trincea si eleva al di sopra del piano di campagna, formata da un parapetto con mura a secco o in terra, rinforzato o meno da palizzate e da fosso.