2004

I NOSTRI OBIETTIVI

 

Mission

Rinunciare alla gestione di un servizio a favore della promozione della rete delle risorse interessate o coinvolgibili.

Sviluppare la capacità di produrre "progettualità" più che gestire un "servizio".

Sviluppare una disposizione a sperimentare modalità di lavoro sociale e di organizzazione inedite.

 

Obiettivi

1. Rapportarsi alla scuola, alle parrocchie, ai servizi sociali, all'associazionismo e alle famiglie.

2. Promuovere situazioni in cui i ragazzi siano attivi e responsabili all'interno della propria comunità locale o vitale di riferimento.

3. Allargare gli ambiti e le modalità di collaborazione con i soggetti del territorio per promuovere progettualità innovative nelle politiche sociali.

4. Sviluppare una rappresentazione e un'immagine dell'associazione che la renda riconoscibile ai diversi interlocutori, e sia riconosciuta come risorsa educativa per il territorio e per la comunità ecclesiale.

 

Metodologia

Intercettare il bisogno da parte delle famiglie di risolvere problemi legati alla crescita dei figli.

Promuovere le risorse, le capacità, le competenze delle famiglie, dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.

Favorire l'animazione socioculturale

Dare sostegno ai processi evolutivi della preadolescenza e dell'adolescenza.

Pensare e proporre forme di intervento innovative.

 

Strumenti possibili

Osservatorio sulla famiglia e sulla realtà giovanile a Carmagnola.

Sviluppare nella società una maggiore competenza nella conoscenza del mondo giovanile. Migliorare l'inserimento dei ragazzi nel tessuto sociale, dare un sostegno alle famiglie nella crescita dei figli. Individuazione a tutto campo della realtà dei ragazzi, e della loro competenza ad affrontare i compiti evolutivi.

Caffè dei genitori Coltivare il contatto con e tra le famiglie (e le nuove generazioni).

 

Rilanciare la costituente educativa come luogo permanente di elaborazione di attenzioni, di progettazione di proposte, di coinvolgimento di persone, di sensibilizzazione e preparazione di figure educative, non come coordinamento macome strategia atta a far prelevare nella vita sociale la dimensione educativa. Una progettualità basata sulla collaborazione e sulla coscienza di non essere autosufficienti nell’educare i giovani. Una rubrica su un giornale cittadino? Sui bollettini?