Musicoterapia Interattiva

 

Progetto a cura di Rino Dimopoli, musicista

e Domenico Cravero, psicoterapeuta

 

1. Musica, linguaggio dei giovani

"Mi piace la musica": è questa la risposta generalizzata degli adolescenti quando parlano del loro tempo libero e dei loro divertimenti. I giovani vivono la musica (in particolare la "disco") come esperienze totalizzanti, capaci di coinvolgere tutto il loro essere. La musica è diventata linguaggio universale dei giovani di tutti i continenti, l'intermediario al quale essi più ricorrono per vivere ed esprimere le loro emozioni. La prerogativa della musica consiste nel saper dire quello che non pu˜ esser detto in nessun altro modo. Suoni e ritmi danno voce ai sentimenti, diventano le colonne sonore delle battaglie, delle vittorie e delle sconfitte nella vita di tutti i giorni, stimolano le fantasie e colorano i sogni degli adolescenti attraverso emozioni, sensazioni e personaggi che si rivelano importanti mediatori del lungo cammino della ricerca della loro identità ed autonomia personale. Musica è anche sinonimo di creazione, di energia, di vitalità: attraverso i suoni è possibile stabilire un rapporto più immediato con se stessi e con gli altri e rivivere, come attraverso simboli, quanto, confusamente, si ha l'impressione di subire nella ferialità dell'esistenza. La musica svolge così una funzione curativa contro l'apatia, la chiusura in sè, i momenti depressivi o sconsolati perchŽ c'è un legame riconosciuto tra la struttura della musica e la struttura delle emozioni.

2. Musicoterapia interattiva

Dalla musica non ci si aspetta solo svago e divertimento ma qualcosa di più e di diverso: spesso ci si avvicina ad essa anche come se possedesse una capacità "terapeutica", ci si aspetta che la musica possa "guarire": dallo stress, dalla noia, dalla demotivazioneÉ in una parola dalla insoddisfazione. Si vorrebbe essere aiutati dalla musica a realizzare un profondo contatto con se stessi e con gli altri. D'altra parte nella storia si è sempre chiesto alla musica di saper suscitare sensazioni, di dare stimoli, di risvegliare energie e di trasferirle alle folle: anche nella musica in discoteca avviene, per esempio, qualcosa del genere. La cultura odierna è particolarmente sensibile alla misteriosa complessità dei vissuti emotivi, corporei e mentali che si accompagnano alla musica e al suo potere di interagire in maniera profonda e globale per una migliore integrazione spaziale, temporale e sociale della persona. Attraverso il suo effetto catartico la musica promuove la condivisione delle emozioni, distacca e facilita l'elaborazione della noia, della perdita, del lutto; favorisce l'attività del pensiero; fa immaginare prospettive alternative ai problemi della quotidianità. Allo stesso modo la musica celebra i momenti della vittoria, dà voce all'esplodere della gioia, esprime e trasmette la voglia di vivere, dà forma all'inesauribile ventaglio delle emozioni dell'amore. La musicoterapia trova la sua specificità nella realizzazione di un progetto di comunicazione sonora dove gli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia), vengono utilizzati come linguaggio per l'avvio e la progressiva elaborazione di un prodotto destinato o alla realizzazione di scopi "terapeutici" che possono essere di sostegno, di presa in carico e di cura, oppure, come nel caso della musicoterapia interattiva, alla promozione dell'espressione di sŽ, della creatività personale o di gruppo e della comunicazione sociale. La relazione che si instaura nella musicoterapia ha il suono come mediatore principale ma avviene non sulla base delle caratteristiche intrinseche dei suoni ma a partire dalla condivisione del loro possibile senso, da parte delle persone coinvolte (il singolo o il gruppo, il musicista, il terapeuta, l'educatore...). La musicoterapia non va quindi intesa tanto come intervento terapeutico in senso specifico quanto piuttosto come dialogo sonoro, come comunicazione creativa del SŽ. Nell'ottica della musicoterapia interattiva l'espressione di sŽ, il racconto della propria esperienza vitale acquista una importanza determinante: si pu˜ comunicare con il racconto orale o scritto, si pu˜ fare della propria vita un romanzo, cos“ come, con la musica, si pu˜ parlare delle proprie esperienze, si pu˜ descrivere il sŽ, dando forma ed espressione a sentimenti ed emozioni, a ricordi e a sogni, a paure e a speranze in termini diversi ma non meno efficaci del linguaggio parlato o scritto. La musica, infatti, si presta a svolgere una pluralità di funzioni: pu˜ essere evocativa, comunicativa, identificativa, sedativa, misticaÉ E come i lettori possono identificarsi in ci˜ che l'autore narra, cos“ la musica prodotta pu˜ essere ascoltata e fruita alla stregua di un racconto o di una storia di vita.

3. Il contatto con un artista esperto e disponibile

Il linguaggio musicale per sue caratteristiche intrinseche, è in grado di liberare le più diverse forme di espressione sia dei propri mondi emotivi interiori che della comunicazione esteriore. Ogni individuo possiede una propria storia musicale, un'originale identità sonora. Valorizzando questa predisposizione fondamentale, la musicoterapia interattiva individua i canali di comunicazione e di espressione più adatti a trasmettere emozioni e sensazioni condivise. Per raggiungere questo intento musicista (ed eventualmente educatore e/o terapeuta) e soggetto in musicoterapia, debbono raggiungere un buon livello di intesa. Con le prime sedute di improvvisazione sonoro-musicale si costruiscono i presupposti per lo stabilirsi di una iniziale comunicazione e poi di una relazione più profonda. Le moderne tecnologie della strumentazione musicale elettronica permettono oggi di produrre musica in una varietà finora sconosciuta di sonorità, timbri, modulazioni e stili. Mediante un unico strumento è possibile inoltrarsi nei mondi musicali più originali (fino alle musiche etniche e tribaliÉ), impostare le tonalità più confacenti (come la simulazione di strumenti orientali o appartenenti alle più lontane culture) percorrere l'intero spettro dei generi musicali, percorrendo, senza limiti, le dimensioni del tempo e dello spazio. La proposta dei ritmi, la predilezione di determinati timbri, il suggerimento di frasi melodiche da parte del soggetto, rappresentano la prima occasione per il musicista per definire ed incoraggiare la comunicazione. La persona inizia a riconoscersi e a dire se stessa, fondamentalmente a partire dalle produzioni musicali che, inizialmente semplici e grezze, diventano, nella interazione con il talento del musicista via via più complesse fino a diventare un prodotto musicale finito. In sintesi, il dialogo musicoterapeutico si svolge con un ritmo a due tempi: si avvia la comunicazione con la proposta del soggetto di una frase musicale sulla quale si costruisce un'intesa con il musicista; poi, in seconda battuta, il musicista interagisce con un suo suggerimento e una sua interpretazione: i tempi i succedono e cos“ il dialogo sonoro evolve, si arricchisce e si realizza nella produzione musicale. Se interessati alla nostra proposta contattateci all'indirizzo asg@arpnet.it.

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