I genitori come cittadini adulti:

dall'invischiamento alla responsabilità

 

Costituente educativa - 16 maggio 2001

 

1. L'obiettivo di una sfida

Senza inutili ansie o rimpianti dannosi vogliamo accettare la sfida che il cambiamento veloce dei tempi, il disorientamento della nostra cultura, i comportamenti a volte imprevedibili dei figli ci pongono quotidianamente e lo facciamo a partire dal tema più provocatorio e inquietante: il loro divertimento notturno. Come tutta risposta ci stiamo impegnando nella proposta di una festa non commerciale, centrata non sulla trasgressione ma sul protagonimso e sulla creatività. Oggi la maggioranza dei giovani oltre i 18 anni, almeno una notte della settimana (soprattutto nel week-end) la passano a divertirsi, fino alle prime ore del mattino. Sono milioni i giovani che vivono questa esperienza. Per molti genitori è un incubo, altri fingono di rassegnarsi, altri ancora aspettano che passi... Una volta certi problemi si ponevano in termini diversi: non si sapeva cosa fosse il tempo libero, perch. si doveva lottare per la sopravvivenza. Oggi invece, per noi come per i figli, le cose per fortuna sono diverse. Esiste (ne sentiamo comunque il bisogno) un tempo che non è gravato dagli impegni del lavoro o dello studio. Dobbiamo vedere in questa nuova opportunità una positiva conquista sociale, un modo nuovo e provvidenziale per vivere ci" che già l'antico popolo Israelita aveva ricevuto come un impegno religioso: I'istituzione del sabato inteso come tempo speciale, come tempo di grazia. Non esiste solo il lavoro. Anche Dio - dice la Bibbia - ha lavorato solo per sei giorni ed il settimo si è riposato. Ci sono sei giorni per procurarsi il pane, senza il quale non si vive e poi c'è un giorno in cui si sta insieme, si curano gli affetti della famiglia, ci si riposa.perch. non si vive solo di pane. Per molti genitori questo giorno del riposo, questo tempo della grazia è diventato, invece, un incubo: se il figlio è minorenne occorre accompagnarlo in birreria e poi in discoteca, e passare la notte in bianco ma non a divertirsi. Se il figlio è più grande le ansie e le paure restano e non lasciano tregua. E c'è il rischio, in molte situazioni, di invischiarsi nelle dinamiche dei figli fino a divenirne succubi e complici: "lo (la) lascio o non lo (la) lascio ? quanti soldi gli (le) do.?"Il divertimento, come concepito oggi, costa; i figli i soldi li hanno dai genitori: divertirsi vuol dire chiedere denaro, chiedere denaro vuol dire dipendere; chi dà denaro è complice dell'uso che ne viene fatto.

 

2. Superare la contrapposizione dovere piacere

Il tempo della notte, la dialettica tra la vita ordinaria del lavoro e quella straordinaria del divertimento, nasconde poi un'altra contrapposizione, più radicale e diffusa, quella tra tempo del dovere e tempo del piacere. Il dovere è vissuto, spesso, come qualcosa che si impone dall'esterno, come obbligo e prestazione; esclude quindi il piacere. A sua volta il piacere, slegato da ogni riferimento etico, appare del tutto estraneo al dovere quotidiano. Il giorno significa sempre più noia e demotivazione, la notte festa e divertimento, il giorno prestazione e necessità, la notte libertà e protagonismo. Ma la contrapposizione comporta il suo prezzo: quando il "dovere" non dà più piacere, si impone un nuovo imperativo, il dovere di piacere: "mi devo divertire", ad ogni costo, in senso assoluto. Raggiungere l'euforia, forzare l'eccesso, diventa obbligo di necessità: questo è ci" che conta, le modalità e i contenuti possono anche risultare secondari. Questa ricerca ossessiva ed esagerata spiega anche il diffondersi del consumo e dell'abuso dell'alcol e delle sostanze psicoattive tra i giovani, il ricorso alle varie forme di stimolazione sensoriale, di ricerca di stati alterati di coscienza, la sovraesposizione al suono e agli stimoli visivi, il movimento ritmico e ripetitivo dove l'eccesso degli stimoli stravolge la percezione del tempo interiore. L'abuso di sostanze stupefacenti (la droga preoccupa molto sia i figli che i genitori, vedi i dati della ricerca tra i giovani di Carmagnola) è un caso emblematico, un sintomo significativo e quindi paradigmatico, del paradosso della contrapposizione tra piacere e dovere, della ricerca di sè mediante la perdita di s., della liberazione del corpo attraverso la sua anestesia. Ma sotto l'effetto del ritmo, dei suoni e delle luci (e spesso della droghe), i giovani mantengono la sensazione di appartenere ad un mondo proprio, chiuso e impenetrabile. Il gruppo diventa il luogo in cui identificarsi e sentirsi rassicurati, per diversificarsi dagli adulti e dare voce ad una identità sempre più difficile da circoscrivere. Spesso i giovani appaiono, cos“, lontani dal mondo degli adulti, si riservano tempi e luoghi dove vivere un mondo che appare tutto loro: vanno in giro con le cuffie e inventano gerghi che loro solo capiscono, sembrano estraniarsi da tutto quello che li circonda. Di notte poi si trasformano, si scatenano e si esprimono con libertà. Durante il giorno sembrano a molti assenti e impauriti, di notte ritornano padroni del mondo, vivono le loro amicizie, costruiscono relazioni e divertimento. L'industria del divertimento si fa avanti per interpretare la voglia di vivere e il loro desiderio di contare e per offrire ai giovani risposte confezionate alle loro domande. Non badano alla qualità, nelle loro proposte, fanno il loro mestiere... Non si curano dei rischi, non non hanno intenti educativi. Perch. questi locali hanno oggi cos“ successo? In che modo rispondono alle esigenze dei giovani e dei ragazzi? Nella loro notte i giovani vogliono trovare conferme e dimostrare, in qualche modo, la loro partecipazione al mondo che li circonda. I rituali notturni, mediati da musica e balli, dal girovagare per locali ed intrattenimenti finiti tutti (o quasi) nell'"ottica del mercato", in realtà risultano perfettamente compatibili con la società dell'utile, cos“ come il ricorso all'ecstasy, la nuova droga, rientra nel modo più coerente nella logica del consumo, e finiscono entrambi con lo svolgere il ruolo di grandi calmieratori dove le pulsioni giovanili si stemperano e si rimodulano secondo le regole del sistema e... tutto cambia perch. tutto rimanga lo stesso. Anche il codice della comunicazione sociale rimane lo stesso: con il denaro è possibile avere tutto, anche la modificazione immediata, a proprio piacimento, degli stati mentali, anche prestazioni sessuali (momentaneamente) fuori dal normale, anche la resistenza fisica contro i limiti della natura, anche le sensazioni più sorprendenti ed eccitanti. In realtà la notte non diversamente dal giorno, è essa pure sotto il dominio dalla tecnologia: colonizzata dalla commercializzazione e istituzionalizzata dall'organizzazione sociale. Sono questi i mondi che impongono le regole: anche in discoteca, al pub, in birreria, in viaggio verso il mare o la montagna, ci sono regole e codici precisi che impongono comportamenti cui conformarsi, stabiliscono i cerimoniali di rito, fissano criteri con cui differenziare locale da locale, serata da serata. Sempre più angusti sono i luoghi della spontaneità e della libertà, gli spazi della autentica avventura, cos“ come si riducono gli ambiti della trasgressione. Noi non vogliamo dare uno sguardo negativo e sconsolato a quanto accade. Nessuno più dei genitori ha motivo di credere nelle capacità e alle risorse dei giovani, cioè dei figli. Al contrario crediamo, come ci siamo detti nella nostra prima assemblea, al valore educativo dei linguaggi artistici e alla "bellezza che salverà il mondo", al divertimento che pu" fare segnare una svolta di liberazione e di autenticità anche al tempo del lavoro e dello studio. Crediamo che senza un accompagnamento educativo non si pu" crescere in una società cos“ difficile e complessa. Crediamo anche che i luoghi di ritrovo dei giovani possano diventare i nuovi spazi educativi, luoghi dove sperimentare nuove scoperte, costruire nuovi ideali, maturare scelte coraggiose, rispondere in modi autentici alle domande più profonde. La ricerca del senso della vita e quindi i percorsi educativi debbono radicarsi nella vita quotidiana, nelle relazioni familiari e amicali, nelle esperienze affettive, nelle attività del tempo libero. Ma anche nei nuovi contesti che la società inventa, anche nei mondi virtuali, nella cultura della notte, nel tempo trascorso sulle panchine e sui gradini delle chiese, nei campi di calcio e nei pub, nelle scorribande dei motorini.

3. Un divertimento attivo, comunicativo e creativo

La nostra proposta di uno spazio "ecologico" (che per ora non ha ancora un nome e un volto preciso) si pone proprio qui, nella ricerca di forme aggregative congeniali ai giovani, nella proposta di modalità di divertimento e di frequentazione che, senza nulla togliere alla spontaneità ed all'immediatezza dei linguaggi giovanili, permetta loro una esperienza di divertimento attivo, comunicativo e creativo, che promuova la capacità di entrare in relazione con gli altri, in modi spontanei e non commerciabili, consapevole delle possibilità ma anche dei limiti del proprio corpo, offrendo, nello stesso tempo spunti e strumenti per affrontare tipiche tematiche adolescenziali come la vergogna, la timidezza, la paura, i blocchi corporei e la disistima. La nostra proposta mira, inoltre, alla costituzione di uno spazio attrezzato che promuova la frequentazione dei gruppi degli adolescenti e, nello stesso tempo, prevenga ed eviti i rischi del divertimento che si riduce a sballo o a comportamenti violenti o dannosi. Più specificatamente, le nostre proposte dovranno contenere: - una dimensione vitale che rispetti l'ambiente naturale e i corpi (nell'uso dei suoni e delle luci, nella proposta dei colori e dell'organizzazione scenica , nell'evitare il ricorso alle sostanze chimiche e all'abuso di alcol...); - una dimensione psicologica che stimoli e favorisca l'espressione delle emozioni e delle sensazioni ma comporti l'assenza dello stordimento e dell'ebbrezza artificiale; - una dimensione sociale che promuova le possibilità espressive e comunicative secondo modalità che rispettino il pensiero e la vita degli altri. - Una dimensione creativa che favorisca l'espressione più profonda di s. attraverso il linguaggio del bello e dell'arte. Lo "spazio ecologico" proporrà inoltre iniziative ed occasioni capaci di stimolare ed aprire la mente ad interessi in genere distanti dalla vita dei gruppi, in uno sforzo teso a valorizzare, anche medotologicamente, la vita quotidiana dei giovani, i loro gesti e le loro comunicazioni, i rapporti più semplici e comuni: l'animazione teatrale, la proposta di spettacoli e di recital, la produzione musicale e audiovisiva, l'espressione corporea, la recitazione e il linguaggio gestuale.

Di tutto questo daremo un primo saggio durante l'evento giovanile: "UNA NOTTE DI MUSICA" , uno spettacolo notturno in aperta campagna sabato 23 giugno 2001.

 

4. Il coinvolgimento degli adulti: dall'invischiamento alla responsabilità

In tutto questo gli adulti hanno un ruolo essenziale. Essi sono già, a livelli più o meno espliciti, invischiati nei loro divertimenti (che sono possibili solo a motivo del denaro che i genitori elargiscono!). Devono diventare ora responsabili. Possiamo individuare tre modalità a) Gli adulti in questo spazi giovanili possono porsi come dei garanti, garantendo, per esempi, che esistono spazi per i giovani sottratti alla logica del mercato o delle visioni di parte. Garanti che ci" che è fragile ma bello non sia distrutto dalla violenza e dallo sballo. Garanti della funzione altamente educativa della bellezza e della cultura. b) Gli adulti possono mettersi in ascolto. Oggi i giovani dicono esplicitamente di avere bisogno degli adulti: è importante che li trovino, come presenze reali e discrete,a nceh nei luoghi del divertimento. c) Gli adulti possono testimoniare la loro determinazione a comportarsi come cittadini consapevoli. In un tempo dove prevale nella cultura e negli stili di vita della gente, una concezione della vita rinunciataria e frammentata, ripiegata sugli interessi privati e tesa unicamente al profitto, incapace di grandi progetti e d spinte ideali innovative e coraggiose gli adulti possono organizzare la pratica educativa, entrare nei nuovi spazi inventati dall'evoluzione della società. La costituente educativa si presenta, infatti, come un luogo permanente di elaborazione di attenzioni, di progettazione, di proposte, di nuovi di ruoli, di sensibilizzazione e preparazione di figure educative. Per i ragazzi che crescono non sono sufficienti solo gli animatori di gruppo. I giovani che si incontrano solo nei gruppi o nelle parrocchie: ci sono anche le piazze, le birrerie, i pub, i giardini e la strada, i luoghi dell'aggregazione informale e dello sport. Giovani e adulti insieme, abitantando questi spazi, possono offrire ragioni di vita e di speranza, farsi punti di riferimento informali, attraverso un "divertimento che pu" salvare il mondo".

5. Costruire un evento giovanile

Il nostro evento musicale fa riferimento ad una precisa "filosofia" del divertimento. Il tema del protagonismo dei giovani va posto in un contesto più ampio: il problema non è solo di rendere i giovani più attivi (anche i bulli sono attivi.) ma di promuovere l'autenticità della vita, quella che si esprime nel desiderio: è il desiderio vero che infrange la schiavitù e che spezza le catene. Gli adolescenti che parteciperanno si aspettano la techno... questo è quanto è emerso dall'indagine nelle scuole della città. Ovviamente dobbiamo trovare il modo di andare incontro alle loro attese e poi coinvolgerli in una proposta che faccia loro sperimentare nuovi orizzonti. La musica dovrebbe innanzi tutto fare esplodere il desiderio sul doppio versante: negativo dove si esprime il disgusto per quanto riconosciuto inautentico e positivo dove si alimenta il sogno per quanto intravisto come bello e buono. Nella società questa liberazione avviene per via chimica, sollecitando i neurotrasmettitori per l'arco di poche ore: il nostro intento è che avvenga per via artistica e si trasformi in stile di vita. Per questo l'effetto emotivo reale deve essere particolarmente curato: la sinergia musica, corpo, parola, video, forme e colori dovrebbe moltiplicare la presa emotiva cos“ come ( e lo insegna la musica pop) allusioni poetiche e anche a motivi religiosi accresce l'intensità della musica: testi letterari, musica e contesto artistico si nutrono reciprocamente.

La notte viene divisa in alcuni tempi. Un conduttore della serata (DJ professionista) da una postazione segreta chiama a raccolta del popolo della notte: ha una storia da raccontare.

a) la noia: portare allo scoperto la "noia", esprimerla, lasciagli sfogo...

b) la ribellione alla noia e alla passività: la musica comincia a nascere dalle tastiere, qualche ballerina entra in scena, le luci prendono altro modo di intervento

c) la liberazione naturale, il vero divertimento Il finale è presentato come "dissolvimento" e "ritorno guidato", utilizzando musiche d'ambiente e anche musica classica.