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Nuove sensibilità

La telematica e il multimedia stanno già delineando fattori che sempre più caratterizzeranno l’ espressione artistica , diffondendola negli ambiti sociali, contribuendo all’espansione della coscienza percettiva .
Avvicinando così, sempre di più, gli ambiti, concepiti separati, se non dicotomici per alcuni , dell’arte e della comunicazione.
La creatività giovanile nel contesto multimediale potrà svolgere un ruolo diverso da quello collocato nelle politiche culturali tradizionali: trasformerà direttamente i modi di comunicare e di "sentire", un pò come avviene da sempre con la musica, straordinario medium di immaginario collettivo.
In questo senso la telematica e il multimedia permettono di liberare energie creative, si tratta solo di creare le opportunità pubbliche in cui accoglierle e rilanciarle , sottraendole al solipsismo:
all’isolamento in cui rischiano di marginalizzarsi le pratiche umane al computer.
Le nuove tecnologie digitali, e la telematica in particolare, stanno delineando straordinarie potenzialità di comunicazione "orizzontale" (opposte a quella "verticale" del broadcasting televisivo) creando non solo nuovi linguaggi ma nuove percezioni. E’ quindi forse il caso di parlare di nuove sensibilità: altri modi di concepire l’esperienza artistica in relazione ad una domanda culturale in trasformazione. Le nuove sensibiità comportano però una mutazione della stessa definizione di arte, resa sempre più ibrida nella contaminazione tra i diversi specifici artistici, sempre più multiculturale nella complessità dello scambio sociale interetnico, sempre più multimediale nell’interazione con i diversi linguaggi di comunicazione.
Un’occasione come la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo è quindi importante perchè, promuovendo il Progetto Telematico, accoglie le nuove tensioni creative nel multimediale inscrivendole in un piano istituzionale d’iniziativa culturale a tutti gli effetti.
Per la Biennale il Progetto Telematico svolgerà non solo una funzione determinante per quanto riguarda la comunicazione ma attiverà una ricognizione sulla nuova creatività on-line, costruendo una rete di link con le esperienze più significative, realizzando quindi un osservatorio sulla mutazione culturale in corso.
Una mappatura della nouvelle vague digitale: MAP è infatti il nome che darà l'impronta all'operazione. Un nome che è anche un acronimo rivelatore: Mutation Art Point.
In più il Progetto Telematico, ad aprile ‘97 nel momento culminante della Biennale, organizzerà una serie di tele-eventi che coniugheranno la dimensione teatrale con quella multimediale.
L’aspetto spettacolare è infatti decisivo per "rendere comprensibile il possibile" e per trovare una misura umana di comunicazione, avvicinandosi così al valore fondante del teatro: la percezione condivisa in uno spazio-tempo, sia reale, o meglio fisico, che virtuale, come quello offerto dal ciberspazio delle reti digitali.

                                  Carlo Infante


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