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"Nature and Form - Codes and Origins" |
WORKSHOP
I CODICI COME NUOVO SPAZIO ESTETICO
relazione di
Pier Luigi Gregori
La tesi emersa nei lavori pomeridiani è che l'innesto tra nuove tecnologie ed antiche questioni epistemologiche potrebbe generare una accelerazione dei processi di riduzione dei nodi conoscitivi attraverso il pettine semiotico.
La questione della conoscenza, ad esempio, si riproporrà nei termini dello scarto tra realtà extralinguistica e la sua riduzione in particelle elementari di informazione binaria, cioè tra uno spazio etimologicamente contrapposto alla rete e la sua testualizzazione, il suo irretimento all'interno di coordinate spazio-temporali.
La questione del soggetto si proporrà negli stessi termini: come distanza tra singolarità dei sedimenti simbolici e la loro ritestualizzazione in rete.
Il rapporto tra soggettivo ed oggettivo emergerà dalla somma dialettica di tali scarti.
La rete si configura quindi come laboratorio virtuale in senso lato, attraverso il quale antiche questioni si arricchiranno di nuovi strumenti di indagine.
Le fondamenta del territorio-rete sono i codici, filtro linguistico attraverso il quale il mondo esterno ed individualità riducono riducono la dimensionalità dei rispettivi spazi semantici.
La costruzione di spazi estetici su tali codici rende esplicita la valenza collettiva di tali spazi; evidenzia inoltre un forte parallelismo tra matrice territoriale, che relaziona linguaggi oggetto e spazi estetici, e matrice biologica che correla codici genetici e forme della percezione.
La paradossale costruzione di spazi artistici su tali spazi estetici ripropone la contrapposizione tra individuale e collettivo; ed afferma comunque la libertà del pensiero dalla materia che lo ha creato.
Riferimenti impliciti:
K.R. Popper - Individuale e Collettivo
I. Matte Blanco - Atemporalità dell'Inconscio
J. Lotman - Mondo come Testo
P. Lévy - Spazio Antropologico del Territorio
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