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CENNI BIOGRAFICI DI PRIMO VERDERONE

Primo Verderone, nato a Torino, dopo aver frequentato lo studio del Prof.Giovanni Reduzzi approda ad una svolta di pittura decisamente piu' libera e ad una personale rielaborazione delle nuove esperienze artistiche. Vive ed opera a Torino, in Via Santa Giulia n 78/A , tel 011-8395481

MOSTRE PERSONALI

1971 Galleria "La Spirale"
1972 Pro Loco Cervanto Sesia
1973 Bottega d'Arte San Giors
1974 Circolo della Vela di Bari
1975 Pro Loco Pino Torinese
1976 Galleria "Lo Scorpione" di Milano
1976 Galleria "Derby" di Salice d'Ulzio
1976 "La natura ed i suoi colori",Hotel Ambasciatori di Torino
1977 G.Margutta -Siracusa
1978 Regione Piemonte, Retrotempologie bibliche
1983 Gallera "Portici"
1988 Galleria "L'Ariete"
1992 Gran Premio Costazzurra
1992 Telaccia d'oro Ambiente
1997 Piemonte Artistico e Culturale

HANNO SCRITTO DI LUI:

Aldo Spinardi, Angelo Mistrangelo, Albino Galvano, Antonio Oberti, Massimo Centini, Mario Contini, Claudio Pellegrini, Mario Robiglio, Gaetana Cali', Arnaldo Graglia,

CENNI CRITICI

...Primo Verderone ha, in un primo tempo, guardato alla natura nelle sue particolarita', campi e prati e colline e alberi e fiori; poi, le nuvole hanno preso possesso del cielo, le nebbie si sono impadronite delle piante erbose.... ...Negli azzurri , nei rossi, le finestre aperte, la "joie de vivre"di Matisse, ma anche quel gioco, tra il misterioso ed il fanciullesco, che anima i cieli di Miro', sempre colmi di simboli e di segni. Nella pittura di Primo Verderone il colore e' il primattore e anche i comprimari si identificano in lui, come le mele nel frutteto o i pomidoro nel campo, ed il segno non e' assente, e' come un filo che lega senza stringere, indica piuttosto una via per raggiungere un'isola, che non un percorso obbligato.
Aldo Spinardi.

Il percorso di Primo Verderone si snoda attraverso una continua, vitale, suggestiva ricerca del dato cromatico. Un colore che dalle prime esperienze figurative si e' trasformato raggiungendo, in anni recenti, una particolare intensita', mentre "occupa" lo spazio della tela in una sorta di richiamo a una verita' interiore, a un dettato che si fa segnale e misura di un tempo di memorie.
Angelo Mistrangelo

...Altri quadri dove il processo astrattivo e' spinto piu' oltre, realizzando poi un singolare gioco impaginativo che costituisce il supporto, come si diceva, di un'invenzione cromatica sempre controllatissima, anche perche', se il modo di stesura delle singole zone conferisce una qualita' "timbrica" alle tinte, cio' avviene per il loro impiego compositivo mentre la qualita' del colore e' dominata da una sensibilita' "tonale".Un gioco, dunque, assai complesso di elementi, su cui bisogna insistere per porre in luce come, in Verderone, la semplificazione non e' mai semplicismo, un rendersi facile le cose, ma il frutto di una volonta' d'assoluto, di un'esigenza di rigore.
Albino Galvano

Da questa pittura vorticosa ed eclatante nasce percio' una coscienza immaginaria adatta a reinventare pensieri, azioni ed emozioni, tali da rendere inconfondibile la personalita' creatrice dell'artista torinese.
Antonio Oberti

...la sua ricerca e' strutturata sulla base di una matrice estetica dominata da molteplici intenzionalita' dialettiche, che hanno, nella continua rielaborazione formale, una loro precisa ragione d' essere e di esprimersi.
Massimo Centini

I dipinti sono essenzializzati sia sotto il profilo cromatico che sotto il profilo segnico: la ricerca tonale ha avuto il sopravvento e l'espressione gestuale si e' organizzata in forme modulari ricorrenti, pervenendo come risultato conseguente ad un'interiorizzazione dei contenuti e ad un'estrazione delle forme.
Mario Contini

...piu' fa scorrere la sua vernice "di contrasto"tra le anse del composto e piu' si scopre che le sacre leggi (laicamente sacre, s'intende) della vita sono uguali a quelle che governano le grandi armonie astrali. Il colore di Verderone obbedisce ad una geografia inconosciuta che segna gli ordinatissimi meridiani e paralleli del caos.
Claudio Pellegrini




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