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CENNI BIOGRAFICI DI VEREMEJENKO TATIANA

VEREMEJENKO TATIANA è nata a Bologna da genitori russi, ha frequentato Brera a Milano.Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte. Parallelamente  alla pittura ha c oltivato il disegno, la scultura ( terracotta ) e la poesia. Vive ed o pera a Baldissero Torinese in strada della Croce n. 4, tel. 011/9407102. La Stampa quotidiana e volumi d’arte le hanno dedicato recensioni e saggi critici.

HANNO SCRITTO DI LEI:
C. Accossato, Albani, L. Bergomi, G. Biasutti, V. Bottino, A. Capri, M. Cappio Barazzone, M. Centini, M. Contini, G. Cordero, F. De Caria, F. Fabbri, A. Ferrando, M. Ferrari, G. Ferro, E. Fontanella, V. Gubitosi, A. Iozzino, M. e M. Maisano, P. Masetta, G. G. Massara, L. Meroni, A. Mistrangelo, A. Montagnani, L. Moretti, S. Nota, S. Notario, A. Oberti, A. Spinardi, D. Taverna, G. Viarengo, Vice.

Dal 1968 le sue opere sono state esposte in diverse città tra cui Catania, S. Margherita Ligure, Genova, Rivoli (TO), Casale Monferrato,  Aosta, Chieri, Milano,  Pino Torinese, Lodi,  Luserna  S. Giovanni, Livorno, Lissone,  Ferrara,  Venaria Reale, Santhià, Rivarolo, Roma, Mantova, Saluzzo, Moncalieri, Venturina, Firenze, Barcellona, Parigi, Torino.

A Torino partecipa alle esposizioni del “Piemonte Artistico e Culturale”, della “Promotrice delle Belle Arti” al Valentino, dell’Associazione artistica “Andrea Zerbino”, ed alla Galleria "Accademia".

Ha esposto anche ai "Venerdì d'Arte", "La Donna e l'Arte" ed al “Circolo degli Artisti”.

ULTIME MOSTRE PERSONALI:
§         Torino, Promotrice delle Belle Arti, 20/3-10/4 1998.
§         Torino, Circolo degli Artisti, 22/11-6/12 1999.
§         Pino Torinese, Ex Sala Consiliare, Personale, 5-13/2 2000.
§         Torino, Galleria “Accademia”, Personale, 15/3-12/4 2000.
§         Saluzzo, Fondazione A. Bertone, giugno 2000.
§         Torino, Palazzo Nervi, “Artisti a Torino 2001”, 8-11/03 2001.

RECENSIONI

Veremejenko Tatiana

 "…i suoi paesaggi siciliani, resi con tratto essenziale e con tonalità cromatiche dei freddi grigi e azzurri a colori più caldi e accesi, attraverso una continua ricerca e composizione di masse, ispirano un senso di raccolta poesia…"
[Catania: “La Sicilia”, 24/11/1968.]


 …Ed è forse più che altro in quel suo segno forte, a volte, per una certa insistenza, anche martoriato, che si ritrovano e rivelano le tensioni, le angosce e le perplessità dell'artista sensibile all'evolversi delle cose nel mondo in cui si vive,….
[Vincenzo Gubitosi, Genova, 1972.]


 …Si serve della china, qua e là opportunamente sbavata, per illustrare un proprio classico discorso incentrato sulla "costellazione" donna; l'iconografia è statica e d'assonanza allegorica, il che enfatizzala proposta esaltandone i contenuti.
[Mario Contini, 1987.]


 Tatiana Veremejenko propone il suo universo fatto di chiaroscuri in acrilico e tecnica mista su tela, volti ad esprimere, con sereno sentimento, l'universo femminile della maternità.
[Giovanni Ferro, 1990.]


Questa donna, madre, amica, amante e molte volte assoggettata all'uomo…                                                                    Queste donne distese sul mondo, che la sottomette e viceversa, che sono in attesa di qualcosa che arriva dalla luce, catturano l'occhio e fanno soffermare e pensare.
[Luisa Bergomi, 1990.]


 Ultimamente, la maternità, gli amplessi, i grandi volti ovali dalle orbite vuote, e pur così misteriosamente espressive di una malinconia e di una infinita e perduta serenità, sono compiuti con un segno più marcato, e si accendono di un colore più violento: l'arancio, il viola, il piombo, il rosso costruiscono immagini nette, perentorie
[Maria E. M. Maisano, 1990.]


 
La sinuosità della linea va a comporre piccole storie che la cromia rileva senza chiasso; è l'intimità la "padrona" nel dipinto… forse riflessa da una propria sensazione, oppure la traduzione di incontri casuali o amichevoli…
[Vittorio Bottino, 1990.]


Colpiscono le figure che sotto il suo pennello prendono forme plastiche dai volumi dilatati, rigonfi di una fisicità che non perde comunque l'armonia delle proporzioni. Si tratta di immagini imperative e centrali nel contesto dello spazio pittorico, progettato per contenerlo ed esaltarle come sculture a tutto tondo…
[Silvana Nota, 1991.]

Il blu tuttavia rimane la costante: punto di riferimento delle figure a velo uniforme, caratteristica certo non segnica ma estremamente tattile. I volumi cari senza dubbio al patrimonio formativo dell'artista la portano inoltre ad una reinterpretazione di queste stesse figure pittoriche in una veste tridimensionale attraverso l'uso del corposo e levigato impasto della creta.
[E. Fontanella, 1991.]


 …La figura rimane tuttavia solida, volumetricamente netta e definita, chiaramente tridimensionale…è una prima soluzione verso la scultura, cui poi infatti si dedica trovando nel rosso corposo della terra di Castellamonte, esaltato dalla cera, un ottimo segnale…Molto nel mondo interiore della pittrice è rivelato dai suoi versi, letterariamente validissimi.
[Donatella Taverna, 1991]


 Come le sue poesie, che sembravano pensate in russo ma scritte in italiano anche la sua pittura riporta una evidente costante influenza della cultura iconografica russa. Il tratto infatti reca in sé ancora la staticità bizantinama una certa esaltazione dei volumi, la fedeltà alla tradizione romantico-primitiva di Carrà o, più ancora, alla plasticità sommaria e assai meno gentile di Sironi con i suoi chiaroscuri sempre molto intensi.
[Franco Fabbri, 1993.]


 La greve materia che costruisce le solide volumetrie sottolinea malinconicamente il potere "paralizzante" dei condizionamenti che la vita impone. L'accento posto sull'abbondante "fisicità" degli elementi presenti nei suoi dipinti diviene totale attenzione per la componente materiale dell'essere umano nelle piccole statue in terracotta. Nel plasmare le figure, l'interesse dell'artista si appunta sulle potenzialità espressive della materia che lavora e che lascia grezza.
[Alessandro Montagnani.]


 Tanto nei dipinti, quanto nelle terre cotte, emerge la formosità delle figure, che conferisce comunque sensualità, femminilità ed una grazia del tutto particolare. Tatiana Veremejenko, essendo anche poetessa, infonde la sua liricità a tutta la produzione artistica, che risente della costante influenza della cultura iconografica russa.
[Paolo Masetta.]


Le opere di Tatiana Veremejenko sono solide composizioni nelle quali l'elemento geometrico si fonde con il colore nel creare un insieme molto armonico e particolare. I corpi si integrano perfettamente con i paesaggi circostanti e il soggetto, con le sue forti rotondità, sottolineate da un sapiente gioco di ombre, si completa squisitamente all'interno di un discorso carico di forte lirismo.
[Carlo Accossato, 1998.]


 …si afferma una elaborazione mai troppo facile o superficiale, ma viceversa si avverte una particolare tensione delle immagini realizzate mediante una linea ferrea che conchiude le forme. E sono forme di giovani donne, di maternità, di corpi, che appaiono immersi nell'atmosfera con tutta la loro imponenza.
[Angelo Mistrangelo, 1998.]


 I suoi quadri esprimono un senso dell'ordine, un senso di ritmo che è armonia di forme, di struttura compositiva che ben si esprime nella semplificazione geometrizzata del paesaggio: sospeso tra realtà e favola, tra verismo e immaginazione; ci parlano con schiettezza e sincerità di una natura sontuosa, amica e generosa.
[Giovanni Cordero, 1999.]


 Tatiana Veremejenko è il blu. Il blu è la plasticità corporea. Il blu dove emerge (o ne è sommerso) del sentimento molle come cera fusa. La pittrice modella (quando dipinge) le rosse terrecotte che troviamo in questa mostra. E' in assoluto scultrice. In questo modo, tutto ciò che possiamo dire dei suoi quadri è che sono scultura.
[Armando Capri, 2000.]


 …i colli toscani caratterizzati dagli inconfondibili verdi che s'accendono nei ciuffi di colore ritornano ancor oggi nei suoi dipinti, mescolati con altri colli -tra Monferrato e Langa- solcati da vigneti disposti ad anfiteatro, con grappoli di case dai tetti rosseggianti….attorno a noi vive tutto un popolo di sculture in terracotta che traggono il proprio esistere dai temi dell'"Abbraccio", del "Bacio", della "Maternità": in modo sintetico e saldo, senza indugi, l'artista realizza le proprie immagini; scaturite dall'idea della "forma", le opere risultano talvolta completate mediante l'uso del caolino "graffiato" sicchè un chiarore naturale le illumina.
[Gian Giorgio Massara, 2000.]



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