Comunicato Stampa 19.09.08 a cura di
Mirto Lupo - Segretario Associazione Aperto
Torino | |||
l'Associazione Aperto Torino presenta: | |||
Ambienti Creativi
fra Liberty e New Gothic in Cit Turin Itinerario e descrizione a cura di Pippo
Ciarlo per l’Associazione Aperto Torino
Cit Turin è un quartiere particolare, popolato da
professionisti, commercianti, artisti e ...
esoteristi. Dal punto di vista storico architettonico è
caratterizzato da case e palazzi ART Nouveau e “dintorni” con alcuni
autentici gioielli del Liberty e del New Gothic. La nostra passeggiata
comincia da Dezzutto, un bellissimo caffè, nato alla fine degli anni ‘60,
ancora oggi punto d’incontro d’elité nel Borgo. Dopo un buon caffè si
parte in direzione di Piazza Benefica tra sontuosi palazzi pre-liberty e
qualche orrida casa moderna, percorrendo Via Duchessa Jolanda, arteria
principale del Borgo. In Piazza Martini, conosciuta da tutti come Piazza
Benefica per l’ormai scomparso edificio dell’ente benefico che solo gli
anziani ricordano, soprattutto al sabato, vive un interessante
mercato-boutique che attrae belle signore da Torino e dintorni. Qui si
ammirano il “Palazzo della Pagoda”, angolo Via Palmieri, e la Chiesa di
Gesù Nazzareno, parrocchia del Cit Turin, in stile New Gothic. Un breve
tratto di Via Palmieri, attraversata Via Vassalli Eandi, ci porta
all’angolo con Corso Francia dove troviamo la “Casa dei Draghi”: un
autentico capolavoro del New Gothic. Un bellissimo portone liberty
sovrastato da due terribili draghi e draghi ovunque: sotto i terrazzi, nel
sottotetto e persino sulle maniglie. É la casa torinese più richiesta in
cinematografia: da “Profumo di donna” con Gassman ai gialli con
Mastroianni, ... Passeggiando lungo i cantieri della metropolitana, a due
isolati, all’angolo con Via Principi d’Acaja si incontra uno dei più
importanti esempi di Liberty nel mondo: la cosiddetta “Casa della
Vittoria”, un gioiello ART Nouveau, donato all’epoca, guarda caso, alla
“Benefica”. E su questa magica “non piazzetta”, in Via Somis al primo
piano del numero 17, si affaccia il “posto” ovvero il “crogiuolo”: un
insolito studio artistico. La casa ‘800 si presenta con un bellissimo
ingresso coerente pienamente con il borgo: vetri lavorati, modanature e
un’atmosfera misteriosa. Tutti, pur avvertiti, inciamperanno entrando per
trovarsi d’improvviso nell’ambiente dello studio con le sue tracce di
affreschi decorativi sui soffitti e sulle pareti, la polvere e chissà
cos’altro ... Tra le cose che si possono scoprire, sicuramente la più
affascinante è l’anima degli artisti e delle loro opere allestite alle
pareti o su traballanti supporti: lavori di diverse epoche, tecniche e
momenti che Pippo Ciarlo e Adriana Lucà illustreranno ai visitatori. Vi
sono, però, anche segni del tempo, oggetti strani, appesi e non, maschere,
attrezzature grafiche ed artistiche con i loro odori di essenze, vernici,
cere ed acidi, ... foto d’epoca o di vita vissuta, cavalletti e tanti
pennelli (ci si stupisce sempre, e curiosamente, di trovare così tanti
pennelli da un pittore). Le opere di Pippo Ciarlo presentano spesso
rimandi esoterici, lontani e non sempre afferrabili come se suggerissero
un mistero il cui nome sia stato portato lontano dal vento, troppo presto,
un attimo prima che potesse essere colto ... Nelle sue opere Adriana Lucà
ha, invece, scelto e sviluppato attraverso le sue scomposizioni il mistero
delle forme scultoree e delle “alchimie” che pone in essere per elaborarle
senza fine. Lo studio d’arte a volte risulta un misto tra un bazar e
l’antro di un negromante, tutto ciò, e questo è uno dei casi, crea
atmosfere curiose, cariche di magnetismo e di fascino. Ci si accorge
inevitabilmente che la nostra visita assume un carattere misterioso dovuto
certamente all’ambiente immutabile di uno studio d’arte che risulta
influenzato dal borgo che lo racchiude. Nasce spontanea una mia personale
constatazione: in ogni via del Cit Turin abitano almeno due o tre
occultisti o appassionati di esoterismo e tra questi diversi nomi
illustri. Dopo aver incontrato due artisti e due differenti
universi creativi, aver chiacchierato ed affinato la conoscenza, usciamo
forse con un po’ di sollievo misto, lo speriamo, ad un po’ di rimpianto.
Si attraversa Via Principi d’Acaja e in Via Vassalli Eandi, ammirando i
pregevoli palazzi d’epoca, ci si avvia all’ultima tappa della nostra
visita. Il nostro percorso si chiude con la visita di un affascinante
quanto raccolto studio che, appartenuto al padre pittore, Carlo, è ora
luogo d’elezione di una vivacissima e sensibile artista, Mariella Loro,
che affronta da sempre il problema della creatività in modo personale ed
autonomo. Lo studio può apparire un po’ inquietante, il mistero aleggia
sempre in Cit Turin, ma l’artista che ci ospita è così vivace e frizzante
da dissolvere ogni strana nube che può essersi addensata nella nostra
mente per offrire una conclusione serena alla nostra passeggiata. Aldilà
... delle strane atmosfere, sottolineate per offrire un po’ più di “sale”
al nostro viaggio, è necessaria un breve considerazione finale:
l’occasione più importante che ivi si offre, e ben lo sa l’Associazione
Aperto Torino, è l’incontro con tre significativi artisti e le loro opere
nel luogo in cui nascono, un evento mentale non casuale, pieno di
significati. Dialogare con loro, ascoltare guardandosi intorno e scoprire
la loro scatola “magica”, piano piano, direi quasi fotogramma per
fotogramma, è veramente un viaggio più completo in luoghi, in genere
nascosti, normalmente purtroppo lontani a chi passeggia inconsapevole per
Cit Turin ...
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