reti web alla velocita' della
luce
da no'va (Sole24ore) del 2/10/08
Tràffico internet aumentato di cento volte entro il 2015, •con
oltre cinque miliardi di persone connesse nel mondo: addio
velocità e banda larga a basso costo, se non si corre ai ripari.
È la previsione di Nokia Siemens Network, lanciata all'ultimo
«World event» di Amsterdam, Ma la soluzione c'è
gia' e potrebbe chiamarsi «Photonic Internet» {www.scat.or.
jp/photonic/english), cioè nuove infrasrutture interamente
basate sulla trasmissione ottica delle informazioni a "ultra alta"
velocità. Anche colossi delle telecomunicazioni come Cisco e
AT&T lanciano l'allarme pubblicando un dettagliato
«white paper» su «internet extraflood», una
infrastruttura telematica potenziata capace di supportare "exabytes" al
secondo anziché i "mega" o i "giga" di oggi. Gli investimenti
annunciati sono per 135 milioni di dollari.
India, Cina, YouTube, Voip, cinema digitale via internet e quant'altro,
sono alcune della cause annoverate dagli analisti di tutto il mondo, di
questa spaventosa crescita esponenziale tra pochi anni ma in parte
già iniziata. In Germania ad esempio, secondo una prova
sperimentale di Deck, un provider "Ixp" (Internet , exchange point, un
network composto da punti di scambio) il traffiico, in poco più
di due anni, è decuplicato da 25 a 200 Gbit/s: se si mantiene
questo trend l'impennata di traffico di solo 100 volte nel 2015,
annunciata da Nokia, potrebbe essere solo una previsione
ottimistica. Non ci sarà certo il "black out" (la
velocità di connessione sta già gradualmente cambiando da
10 a 40 fino a 100 Gbits, ma un forte rallentamento sì, se non
ci si attrezza.
Le attuali infrastrutture telematiche a fibre ottiche dovranno essere
potenziate, ma a quali costi? Un più diffuso utilizzo della
tecnologia di fibra ottica drogata all'erbio, "Edfa", "erbìum
doped fiber amplifier" (utilizzata finora solo per i canali sottomarini
transoceanici con pòtentissimi laser a ripetitore) è
già una soluzione disponibile sul mercato per il web fotonico.
La finlandese «Luxdyne», giovane start up tecnologica del
vasto panorama nordico, ha già pronto un sistema che usa la
fotonica invece dei circuiti elettrici; si elimina così la
costosa conversione degli attuali sistemi ottici da segnale elettrico a
impulso fotonico con una velocità virtualmente illimitata. Un
passaggio in meno! quello dal fotone a elettrone e poi di nuovo a
fotone dell'impulso iniziale) e senza circuiti elettrici che può
fare la differenza in termini di costi. « Stiamo sviluppando un
processore fotonico che rigenera il segnale ottico e gli consente di
viaggiare a diistanze più lunghe e a una velocità
maggiore — spièga Tuomo Lerper, cto di Luxdype -: il nostro
sistema usa la fotonica invece dei circuiti elettrici. Abbiamo ancora
un po' di lavoro da fare ma riteniamo che il pròssimo aprile il
primo prototipo sarà pronto per i nostri clienti. Non appena il
prodotto sarà disponibile avremo sicuramente un internet
più veloce affidabile». «Rispetto al sistema Edfa,
delle fibre ottiche potenziate con erbio, il nostro sistema rappresenta
un'evoluzione - spiega Franko Kueppers dell'Università
dell'Arizona e consulente scientifico della Luxdyne -: la tecnologia
Edfa svolge solo una "riamplificazione" del segnale ottico mentre il
nostro sistema "rigenera" fino a quattro volte aumentandone cosi la
velocità».
Anche all'Università di Sydnéy, il Cudos (Centre for
Ultra-high bandwidth Devices for Optical Systems) sta sviluppando un
sistema similare ma sembra già a una fase più avanzata di
sperimentazione. Qui annunciano di essere già in grado di dare a
internet una velocità maggiore di,6o volte rispetto a oggi.
«Finora abbiamo usato l'elettronica per lo "swithcing",
l'accensione della trasmissione - spiega Ben Eggleton, direttore del
Cudos australiano -, ma nel futuro non sarà più
sufficiente. Il nostro circuito fotonico integrato può
paragonarsi a un interruttore per il cambio di binario di un treno. Con
la differenza che, in un secondo, l'interruttore si accende e si spegne
tre miliardi di volte. Stiamo parlando infatti della tecnologia
fotonica che ha una capacità di terabyte al secondo». Il
dispositivo australiano si chiama "scratch" e usa piccoli graffi sul
vetro, piuttosto che circuiti elettrici, per guidare l'informazione
sulla fibra ottica. I dati viaggiano codificati da una serie di flash
di luce generati da potenti laser.
Network di comunicazione ottica a velocità "ultra-high" sono
allo studio in molti istituti in Giappone dove la crescita internet,
negli ultimi tre anni, è stata di due o tre ' volte
maggiore e la'velocità e arrivata a 90 Gbit/s. Il
«Photonic Internet Làb» (Pii), un consorzio di sette
multinazionali giapponesi di Ict, già dal 2002 promuove e
finanzia la ricerca per i network fotonici, "next generation".
Qui si stanno anche definendo i nuovi protocolli e si compiono i test
di interoperabilità degli standard internazionali di questa
nuova trasmissione dati. Già dal 2004 il Pil ha compiuto
la prima dimostrazione di network fotonico basato sulla tecnologia
Gmpls (Generalized Multi Protocol Label Switching) trasmettendo un
video ad alta risoluzione da cinema digitale.
SUSANNA JACONA SALÀFIA