La Rete è l’ultimo media libero rimasto in Italia. La politica lo sa e non rinuncia a sferrare il suo attacco dopo aver occupato giornali e televisioni. Mi ero dissociato a suo tempo dal disegno di legge Levi-Prodi che prevedeva per i blogger di registrarsi al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) e l’estensione dei reati a mezzo stampa. I contenuti del disegno di legge Levi relativi alla Rete erano degni di una dittatura. Per fortuna il disegno di legge nel 2007 non passò e tutto sembrava rimanesse come prima. Senonché il 6 novembre scorso nel silenzio più assoluto questa proposta con un nuovo testo (C-1269) è stata assegnata, in sede referente, alla VII Commissione Cultura della Camera.
I contenuti e gli attacchi
alla libertà di informazione non sono cambiati, eccetto qualche
distinguo inutile, operato dallo stesso Levi, presente in questa
seconda versione. Su questo disegno di legge non ci sarà nessun margine di
discussione né
con il centrodestra né con il centrosinistra. Qualora dovesse
passare potrebbe dare come unico risultato la disobbedienza civile.
Riporto alcuni passi del
disegno evidenziati da Punto Informatico :
“Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall'obbligo
dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i
soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in
forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che
non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del
lavoro.”
E’ chiaro che la legge è
stata fatta e modificata da chi non conosce la Rete oppure da chi la
conosce troppo bene e proprio per questo la teme poiché la
stragrande maggioranza dei blog contiene banner pubblicitari, ad
esempio di Google Ads. Questi blogger sarebbero dunque per
l’Agenzia delle Entrate assimilabili ad “attività di impresa”, dovrebbero iscriversi quindi al ROC
rischiando di intercorrere in reati di stampa o , se non lo facessero
in quelli di stampa clandestina...................