SINTOMI FISICI NELLA DEPRESSIONE
Dipartimento di Sanità Pubblica-Sezione di Psichiatria Università di
Cagliari, Bernardo
Carpiniello, Cecilia Confi,
Psichiatria,prof.B.Carpiniello,
Sintomi psicologici della Depressione
Sintomi
Emozionali e Cognitivi,Umore depresso o irritabilità, Riduzione
interessi,inadeguatezza, autosvalutazione, idee di colpa
(Da Kielholtz, modif, 1981)
Sintomi fisici della Depressione Mascherata
Stanchezza o affaticabilità,
Modificazioni appetito e/o peso, dolori somatici,Cefalea, Disturbi
genitali e dolori addominali, insonnia/sonnolenza, ritardo/psicomotorio
, disturbi del sonno, perdita di peso ed appetito, stipsi , sintomi
addominali, dispnea, sensazione di globo esofageo, iperidrosi, sintomi,
pseudoanginosi, tachicardia, extrasistolia, aritmie, dolori
Perdita della libido e disturbi erettili (Da Kielholtz, modif, 1981)
“I sintomi fisici sono stati da sempre riconosciuti come parte integrante della complessa sintomatologia depressiva, venendo individuati tra i "core symptoms" della patologia depressiva anche nei sistemi nosografici più recenti, compreso il DSM IV (1) .Negli anni settanta , si era addirittura pervenuti alla concettualizzazione di una particolare forma di depressione, definita "mascherata" , così definita in quanto il numero e l'intensità dei sintomi fisici era talmente dominante nel quadro clinico espresso in certi pazienti che i sintomi psichici della depressione finivano per essere completamente oscurati dalla loro pre- -ponderante espressività . In tal senso la depressione "mascherata" veniva intensa non una diagnosi nuova in senso nosologico, quanto in senso fénomenologico. Il concetto di depressione "mascherata" si è andato nei successivi anni via via dissolvendo, e con esso la consapevolezza dell'importanza della componente somatica della sintomatologia depressiva , sino a quando, più recentemente ha riacquistato una rinnovata attenzione, sia in ambito clinico che in ambito di ricerca, con l'accumularsi di una serie di nuove evidenze che hanno confermato la loro estrema frequenza, dimostrando come siano spesso la principale lamentela da parte dei pazienti e dunque il motivo fondamentale della loro richiesta di aiuto. È altresì aumentata anche la consapevolezza della difficoltà nella diagnosi che deriva dalla loro eventuale prepon-deranza nella sintomatologia e la conseguente loro impor-tanza nel processo diagnostico .Allo stesso tempo si sono accumulate evidenze circa la loro importanza in senso sia in senso prognostico che terapeutico
La rilevanza dei sintomi fisici nella depressione
Una serie ormai ampia di evidenze derivanti da studi condotti in settings e su campioni di popolazione diversi dimostra la rilevanza dei sintomi somatici della depres-sione. Già negli anni '70 uno studio condotto sui pazienti della medicina di base in diversi paesi europei dimostrava che circa il 10% di essi risultava affetto da depressivo e che circa il 50% di questi ultimi risultava affetto da una forma di "depressione mascherata" (4). La maggiore conferma dell'importanza del fenomeno proviene comunque dai dati raccolti dal grande studio internazionale condotto sotto l'egida dell'OMS sulla prevalenza del disagio psichico nei pazienti afferenti alla medicina di base il quale dimostra con chiarezza come tra ili 46 pazienti esaminati risultati affetti da un episodio depressivo ( 10.1% del totale) la percentuale di coloro che riferivano al medico solo sintomi somatici era mediamente del 69% (range 45-95%) e che il 50% di questi pazienti lamentava dei sintomi somatici dimostratisi "inspiegabili" (ovvero privi di base organica dimostrabile) . Slmilmente uno studio analogo nordamericano dimostrava che ben il 76% dei pazienti affetti da disturbi depressivi e/ o ansiosi aveva una "presentazione somatica" .
È stato anche calcolato che la probabilità di diagnosi di depressione aumenti proporzionalmente al numero di sintomi fisici lamentati dai pazienti . Alcuni dati interessanti derivano da uno studio, tuttora in itinere, condotto dal nostro gruppo di ricerca, specificamente indirizzato alla valutazione della sintomatologia depressiva in pazienti ambulatoriali affetti da depressione maggiore richiedenti un trattamento specialistico .Questo studio, tuttora in itinere , a differenza di altri studi, ha la peculiarità di includere solo pazienti con diagnosi accertata di disturbo depressivo secondo i criteri DSM IV TR (Depressione Maggiore, episodio depressivo bipolare, distimia) non ancora sottoposti a trattamento farmacologico e non affetti da rilevante comorbidità somatica , venendo infatti esclusi dallo studio pazienti affetti da patologie somatiche croniche e/o invalidanti in atto. L'esclusione dei possibili effetti di confondimento dovuti ad effetti collaterali di farmaci e a sintomi riferibili a significative patologie somatiche concomitanti (e alle terapie ad essi connesse) garantisce infatti una maggiore affidabilità nella ascrivibilità dei sintomi somatici alla patologia depressiva. I dati preliminari di questo studio, relativo a 33 pazienti così selezionati ed esaminati con specifici strumenti standardizzati (COI, HAM-D, SCL-90, Scala dei Sintomi Somatici, Social Adjustment Scale,Que-stionario sulla Qualità di vita WHO-QOL-Breve) dimostrano la elevata , e per certi versi inaspettata, frequenza dei sintomi somatici, presenti con picchi attorno al 70% per quanto concerne i sintomi dolorosi (dolore allo stomaco, mal di schiena, dolori agli arti e alle articolazioni, mal di testa; dolori toracici), sintomi cardiorespiratori non dolorosi (cardiopalmo, sensazione di cuore in gola, dispnea) e sintomi a carico dell'apparato digerente (stipsi e/o diarrea; nausea e difficoltà digestive) . I sintomi dolorosi ,di varia natura e localizzazione; nel nostro come in altri studi, assumono nella depressione una rilevanza particolare .Un ampio studio di popolazione, condotto su oltre 21.000 soggetti appartenenti a 6 paesi europei, Italia compresa, ha rivelato la presenza di sintomi dolorosi nel 50% dei casi se i soggetti risultavano affetti da depressione rispetto i al 29% dei soggetti non affetti; nello stesso studio tra i fattori predittivi di maggior presenza di sintomi dolorosi era contemplata la gravita dello stato depressivo, : assieme al sesso femminile,alla età avanzata e a un j basso livello di istruzione .
I sintomi fisici e la diagnosi di depressione : L'elevata frequenza con cui i pazienti affetti da de-; pressione che si rivolgono al medico lamentano so-; stanzialmente solo sintomi somatici dimostra implicitamente l'importanza di dare un giusto rilievo alla dimensione somatica nella diagnosi di depressione, soprattutto nel setting della medicina di base, ove si tenga anche conto del fatto che solo il 7% dei pazienti pazienti depressi che si rivolgeva al proprio medico di famiglia riferiva sintomi psicopatologici ben definiti e che l'll% dei pazienti addirittura negava qualunque sintomo psichico (5). Il problema in tal senso nasce nel momento in cui il medico di famiglia (ma talora persino lo spe- cialista) può essere indotto in errore dalla "presentazione somatica" della depressione , mancando sostanzialmente la diagnosi. È stato infatti ampiamente dimostrato che la probabilità di una corretta diagnosi è decisamente inferiore se il paziente manifesta prevalentemente sintomi somatici piuttosto che lamentele di ordine psicologico , mentre al contempo è dimostrato che i sintomi somatici dolorosi , se correttamente valutati, hanno un significativo valore predittivo positivo nella diagnosi di depressione . La difficoltà diagnostica poste dai sintomi somatici è peraltro dimostrata dal fatto che il 30% dei pazienti affetti da depressione lamenta sintomi fisici per più di cinque anni prima della diagnosi corretta . Un aspetto di particolare complessità sul piano diagnostico è dato dalla depressione in comorbidità con malattie somatiche , un'eventualità epidemiologicamente molto frequente . La comorbilità della depressione con una rilevante patologia somatica costituisce in effetti un possibile fattore di confondimento sul piano diagnostico , tanto che lo stesso DSMIVTR , pur includendo i sintomi somatici fra i criteri diagnostici della depressione, suggerisce esplicitamente di non considerarli a scopo diagnostico "quando essi sono chiaramente e pienamente spiegati da una condizione medica generale".. In realtà la questione è ancora più complessa di come semplicisticamente venga posta e risolta dal DSMIV. Infatti, se i sintomi somatici in realtà attribuibili alla malattia somatica concomitante, vengono ascritti alla condizione depressiva, portano ad una sostanziale sovrastima diagnostica della depressione; viceversa se essi, fisiopatologicamente ascrivibili alla depressione, vengono erroneamente attribuiti alla malattia somatica concomitante, ciò porta inevitabilmente alla sottostima diagnostica della depressione. È dunque importante porsi il problema se sia legittimo ed utile non considerare i sintomi fisici per fare diagnosi di depressione in presenza di comorbidità somatica rilevante, specie nei pazienti anziani. Un recentissimo studio condotto su una coorte di 235 pazienti depressi affetti da diabete, cardiopatia ischemica, BCPO esaminati mediante la SCID e comparati a 204 soggetti depressi senza importante comorbidità somatica ha dimostrato delle differenze fra i due gruppi molto modeste in termini sintomatologici; ad esempio il sintomo astenia era riscontrato nel 54% dei pazienti con comorbidità soma-tica, rispetto al 54% senza comorbidità ,mentre il miglioramento sintomatologico, si era rivelato sovrap-ponibile per tutti i tipi di sintomi, compresi anche quelli somatici, nei due gruppi; nel complesso gli autori dello studio concludevano col ritenere che non vi fossero motivi per non includere i sintomi somatici fra gli indicatori diagnostici di depressione anche nei pazienti con rilevante comorbilità somatica e come pertanto non vi sia necessità di modificazioni sostanziali dei criteri diagnostici adottati dal DSMIVTR in caso di pazienti depressi affetti da concomitanti malattie somatiche
La rilevanza dei sintomi somatici in senso prognostico-terapeutico
I
sintomi somatici hanno una specifica rilevanza per il cli-nico anche
dal punto di vista prognostico-terapeutico . La presenza di una
importante componente somatica nella sintomatologia depressiva è
infatti correlata ad una prognosi peggiore in termini di giornate
lavorative perse; inoltre i pazienti depressi con rilevante componente
sintomatologia somatica sono meno propensi a chiedere un aiuto
terapeutico, il che comporta un notevole ritardo nella richiesta di
intervento .
È stato anche osservato che i pazienti affetti da Episodio Depressivo
Maggiore che risultavano in remissione dopo un trattamento con
antidepressivi mostravano un numero di sintomi somatici
significativamente minore rispetto ai responders che non soddisfacevano
i criteri di remissione piena , un'evidenza interpretabile a favore del
fatto che un trattamento che sia efficace anche sui sintomi fisici
avrebbe una probabilità maggiore di aumentare i tassi di remissione
piena. Inoltre è stato dimostrato che la presenza di un numero
maggiore di sintomi somatici era correlato ad una ritardata efficacia
clinica in pazienti affetti da depressione maggiore e sottoposti a
trattamento antidepressivo . Uno studio clinico effettuato su 205
pazienti affetti da Depressione maggiore sottoposti a trattamento con
antidepressivi ha mostrato un risultato indicativo del fatto che il
miglioramento dei sintomi somatici della depressione è fortemente
predittivo del miglioramento clinico globale .Un ulteriore elemento di
riflessione riguarda il ruolo dei cosiddetti "sintomi residui" .E ben
noto infatti come la presenza di questi ultimi sia associata ad un
rischio significativamente maggiore di ricaduta depressiva (16) e che
tra i sintomi residui di più frequente riscontro vi siano proprio i
sintomi fisici; a questo proposito è stato ad esempio dimostrato che il
94% dei pazienti con sintomi residui manifesti almeno un sintomo
fisico. In sintesi, sembrerebbe che la presenza di una cospicua
componente somatica nella sintomatologia sia associata ad un ritardo
nell'azione degli antidepressivi; inoltre un trattamento in grado di
determinare la remissione dei sintomi fisici in corso di depressione
sembrerebbe capace di determinare con maggiore probabilità una piena
remissione sintomatologica e , viceversa, una mancata remissione piena
della sintomatologia depressiva dopo un trattamento, espressa dalla
persistenza di sintomi residui, specie somatici, sia prognosticamente
associata ad un decorso sindromico peggiore, in termini di maggiori
probabilità di ricaduta.
In conclusione,
la sintomatologia fisica ha una rilevanza notevole nel quadro clinico della depressione , probabilmente ancor oggi sottostimato ; la presenza di sintomi fisici preponderanti nel quadro clinico può costituire un motivo di ritardo e di errore diagnostico inducendo il clinico a considerare tali sintomi come espressivi di una ipotetica patologia somatica ; infine, la presenza di una componente somatica rilevante nel quadro depressivo è associata ad una prognosi sicuramente peggiore ; un trattamento efficace sulla componente somatica della depressione ha una maggiore efficacia globale.