Correre per prevenire il cancro  al seno

di  SARA  STRIPPOLI da Repubblica del 27 sett. 08
PER ora è solo una battuta: «Chiudiamo i reparti di oncologia e apriamo le palestre». Il senologo Eugenio Zanon un po' ci scherza su, ma neanche troppo. Per chiarire, snocciola subito i dati dei più recenti studi sul rapporto fra alimentazione, attività fisica e tumori alla mammella. In agosto è stato il Journal of Clinical Oncology a riportare le ultime cifre della letteratura scientifica: «le donne che hanno aumentato l'attività fisica dopo la diagnosi di tumore vedono diminuire il rischio di mortalità  del 45 per cento. Quelle invece  che dopo la diagnosi hanno ridotto il movimento hanno un rischio quattro volte maggiore di tornare ad ammalarsi». E allora? «Allora domani cominciamo andando a camminare», risponde Zanon che dell'efficacia di un cambio radicale dello stile di vita per combattere i tumori, e non soltanto quelli femmìnili  sono convinto da tempo. Tanto da far nascere un'associazione che si chiama ProgettiDonna, neonata di pochi mesi (www.progettidonna.it) che per domani  invita donne e uomini a ritrovarsi al ' Valentìno, al Borgo Medievale, per camminare tutti insieme. L'occasione è quella della Turin Half Marathon e l'iniziativa si chiama CamniinaBoniia. Il ritrovo è alle 8,30, al gazebo Progetti Donna, dove si ricevonono maglietta e berrettino-" Si parte alle 9,30, pronti a misurarsi a passo tranquillo con un percorso di 5 chilometri. Il contributo è di 5 euro.
La prima volta per Torino, la seconda per Firenze che nello stesso giorno rilancia Corri per la vita, con testimonial noti come Cristina Parodi e Maria Grazia Cucinotta. Sia per Torino sia per Firenze il modello è quello delle charity inglesi, dóve le camminate per la vita e contro il tumore sono «diventate un evento che riunisce migliaia di persone. A settèmbre è stato Bristol e nella Moon Walk di Edimburgo si sono ritrovate a camminare sotto la luna per 42 chilometri oltre dodicimila persone. A NewYork si fa da anni e Zanon è in contatto da tempo con Nina Barough  la fondatrice del Walk The Walk di Londra, l'appuntamento più atteso. «Da qui è maturata l'intenzione di importare questa iniziativa anche a Torino», spiega. Progetti Donna però non si ferma qui. Le iniziative sono molte e fra queste anche corsi di cucina per chiunque sia interessato ad imparare le regole di una corretta alimentazione. Le regole base sono note: no al pane bianco sì a quello integrale, zuccheri ridotti al minimo, grassi animali da abolire, via libera alla soia eai cereali.
Che cibo e attività fìsica giochino un ruolo di primo piano nella prevenzione dei tumori alla mammella è confermato dai dati che riguardano Torino e il Piemonte. Nella nostra regione, molto più che in quelle del sud, ci si ammala di tumore, chiarisce Libero Ciuffreda, direttore dell'oncologia medica delle Molinette. Inumeri sono significativi: 92 casi su 100 i mila abitanti a Torino, 52 su contornila a Latina, 68 a Ragusa. Le ragioni si sommano: alimentazione, ambiente, ma anche un minor numero di gravidanze. Mentre si sa ancora poco del rapporto fra tumori e pillola anticoncezionale. «Torino è in linea con i dati del nord Europa e del nord America - spiega Ciuflreda - mentre in Cina, dove si usa molta soia e pochissimi grassi animali, i numeri sono bassissimi». Ma se il nord è penalizzato e registra un aumento dell'incidenza di tumori di 4-5 punti in quattro anni, il Piemonte registra dati favorevoli quando si parla di sopravvivenza e prevenzione. Il 60 per cento delle donne partecipa all'attività di screening e questo consente una diagnosi precoce e un incremento notevole delle chance di guarigione. In dieci anni, il trend di sopravvivenza è cresciuto di 10 punti.