Con questo primo articolo desidero parlare della situazione
in cui versano gli Istituti di Alta Cultura ed in particolare
i Conservatori statali di Musica.
Queste gloriose Istituzioni, in compagnia della Accademie
di Belle Arti, aspettano un riforma da più di
50 anni. Nel corso degli anni purtroppo hanno subito
delle ferite molto profonde.
La ferita più dura sicuramente fu inferta con
l'introduzione delle scuole medie annesse ai Conservatori.
Fu un grave errore perché la classe politica
di allora scordò che i Conservatori statali
di Musica sono scuole di rango universitario, quindi
con funzione professionalizzante e assolutamente non
propedeutica, come vollero far credere.
Fu soprattutto un modo elegante per aggirare un ostacolo:
la diffusione della cultura musicale. Gli estensori,
invece di preoccuparsi di un concetto chiamato penetrazione
territoriale, per risparmiare, credettero fosse possibile
portare il territorio verso i Conservatori. Ma questo
è possibile solo per i corsi medi e superiori,
non è pensabile che un ragazzino di 11 anni
sia costretto ad affrontare dei faticosi viaggi quotidiani
per frequentare una scuola media assolutamente simile
a quella operante sotto casa!
La cosa migliore sarebbe stata quella di creare delle
scuole medie ad indirizzo musicale, ben distribuite
sul territorio. Queste avrebbero potuto avere un compito
propedeutico, estraneo ai Conservatori. Avrebbero dovuto
creare dei Licei ad indirizzo musicale, almeno uno per
provincia, dove proseguire gli studi già avviati.
Invece si risparmiò anche qui introducendo dei
deleteri licei sperimentali, oggi fortunatamente in
gran parte chiusi.
Le Scuole medie annesse ai Conservatori di Musica,
invece di incrementare la diffusione della musica ne
hanno e ne stanno tuttora decretando la fine. I motivi
sono facilmente intuibili; infatti......
Attualmente per ragazzi in età di scuola media
residenti nel raggio di 30 Km dai confini del Comune
dove è sito il Conservatorio esiste l'obbligo,
se ammessi a frequentare i corsi del Conservatorio,
di essere iscritti alla Scuola media annessa.
Per frequentare la Scuola media annessa i ragazzi sarebbero
costretti ad alzataccie e viaggi continui con accumulo
di stanchezza e scarso rendimento. Al contrario se
la Scuola media annessa non esistesse questi ragazzi
potrebbero frequentare la scuola più vicina
alla propria casa e venire in Conservatorio solo nei
pochi pomeriggi previsti, solitamente due. Questo significa
che i genitori decidono di non iscrivere i propri figli
in Conservatorio. Viene quindi negato un diritto fondamentale
sancito dalla Costituzione: il diritto allo studio
(della musica).
Si aggiunga che la Scuola media annessa, in base alla
normativa corrente, è da sempre distinta e separata
per grado (secondaria inferiore) dal Conservatorio
(Istituto di Alta Cultura) e soprattutto separata didatticamente
e amministrativamente. Giuridicamente il Direttore
del Conservatorio (dipendente dall'Ispettorato Istruzione
Artistica ed è eletto dal collegio dei Professori
del Conservatorio) è solo ad interim Preside
della Scuola media annessa (Preside non dipendente
dal Provveditorato, come sarebbe lecito aspettarsi
per le scuole medie). Le due scuole hanno segreterie
distinte. La Scuola media annessa sul piano didattico
non offre nulla di più rispetto alle Scuole
medie normali, avendo gli stessi programmi e materie
di queste ultime senza alcuna differenziazione finalizzata
alla musica, anzi viene tolta la educazione musicale;
perché i ragazzi delle medie annesse abbiano
un po di cultura musicale dovranno attendere fino al
corso medio, ammesso che ci arrivino.
Le famiglie probabilmente sono tenute allo scuro della
mancanza assoluta di garanzia di continuità
triennale a tale frequenza. Infatti gli allievi interessati,
dopo un periodo di prova della durata che varia da
un minimo di 3 mesi fino ad un massimo di 2 anni, devono
sostenere presso il Conservatorio un esame obbligatorio
di verifica il cui esito non positivo determina l'uscita
dal Conservatorio stesso e la conseguente necessità,
inevitabile a norma di legge, di proseguire gli studi
medi dell'obbligo presso altra scuola competente per
zona, con conseguente cambio di Insegnanti, compagni
e presumibilmente libri, con quello che costano i libri!
Come se non bastasse queste Scuole medie annesse sopravvivono
nonostante siano state poste fuori legge.
Infatti si fa rilevare che nessuno dei competenti organi
(Ministero della Pubblica Istruzione, Ispettorato per
le Scuole medie) abbia provveduto ad applicare quanto
stabilito dalla recente Legge 28 dicembre 1995, N(o)
549, riguardante Misure di razionalizzazione della
finanza pubblica, all'articolo 1, comma 19, stabilisce
chiaramente che le disposizioni contenute nellarticolo
4, comma 11, della Legge (Finanziaria) 24 dicembre
1993, N(o) 537, continuano ad applicarsi anche negli
anni scolastici 96-97 e 97-98, tenendo conto delle
esigenze dei comuni montani e dei comuni ove esiste
un solo plesso scolastico, delle piccole isole, delle
zone a rischio di devianza minorile e giovanile o caratterizzato
da specifiche situazioni di disagio economico o socioculturale,
nonché della presenza di studenti portatori
di handicap, in relazione ai diversi gradi di istruzione
e alletà degli alunni.
In parole povere queste leggi sanciscono che, con le
eccezioni sopra riportate, possono sopravvivere autonomamente
solo le scuole medie che hanno non meno di 12 classi
(4 sezioni). Le Scuola media annessa al Conservatorio
di Musica solitamente hanno una o due sezioni, rarissimamente
ne hanno tre.
La loro sopravvivenza causa danni enormi ai Conservatori,
riducendoli ad una sorta di scuola di quartiere e creando
seri problemi occupazionali ai validissimi professori
che vi possono operare solo dopo aver subito una durissima
selezione, molto simile a quella dei colleghi universitari.
Alcuni dicono che per sopprimere una cosa bisogna sostituirla
con qualche cosa di alternativo.
Giustissimo! Il nulla va sostituito con il nulla!
In realtà il Sindacato U.N.A.M.S. (Unione Nazionale
Arte Musica Spettacolo), del quale sono delegato, e
ben lungi dall'affermare una simile bestialità,
chiede di sostituire un disservizio con un servizio,
con un vero servizio!
Infatti propone l'istituzione delle Scuole medie ad indirizzo
musicale in maniera massiccia.
Queste scuole già esistono ma sono poche (poco
meno di 400 in tutta Italia) e da circa un ventennio
sperimentali e come tali quasi dimenticate. Nessuno
mai si prese la briga di chiarirne le finalità
o di stabilire dei programmi di studio (al pari di
lettere o matematica). In queste condizioni dove regna
l'anarchia più totale è ovvio che anche
i risultati possano essere i più disparati.
L'U.N.A.M.S. propone che vengano istituzionalizzate e
portate a circa 1400 sul territorio. Che finalmente
assurgano ad una vera dignità con programmi
seri e stabiliti.
Questo garantirebbe una grande penetrazione territoriale
della cultura musicale, cosa di cui l'Italia è
veramente carente. Gli allievi delle scuole medie ad
indirizzo musicale non rischierebbero espulsioni (con
antididattici cambi di insegnanti e antieconomici cambi
di libri).
Se questi allievi capiscono che la via dell'arte è
percorribile potranno continuare a studiare in un liceo
ad indirizzo musicale e poi nel Conservatorio conseguendo
una professionalità ovunque riconosciuta e un
titolo che già da ora è equipollente
alla Laurea.
Per chiarire le idee riporto qui di seguito la normativa
che da sempre regola gli Istituti di Alta Cultura.
*1.La Costituzione Italiana allarticolo 33 afferma:
LE ISTITUZIONI DI ALTA CULTURA, UNIVERSITà E
ACCADEMIE, HANNO IL DIRITTO DI DARSI ORDINAMENTI AUTONOMI
NEI LIMITI STABILITI DALLE LEGGI DELLO STATO. Quindi
le Accademie sono Istituzioni di Alta Cultura per diritto
costituzionale. Ricordo che per Accademie il legislatore
intendeva tutto il complesso di Istituzioni Artistiche
e cioè Accademie di Belle Arti, Accademie Nazionali
di Danza e Conservatori di Musica, pur se ben distinte
dalla sorella gemella Università. La distinzione
la si evince proprio da quella congiunzione ed (Università
ed Accademie). Questa congiunzione indica che le due
Istituzioni, pur nella assoluta parità, hanno
percorsi paralleli che non possono fondersi bensì
debbono essere mantenuti distinti e separati, rilasciando
titoli di studio di eguale valenza giuridica. Infatti
un Istituto di Alta cultura rilascia un titolo finale
che è giuridicamente un titolo terminale cioè
il massimo ottenibile! Tanto è vero che sia
per Università, Accademie di Belle Arti e Conservatori
tuttoggi non è e non può esserci nulla
al di sopra.
Purtroppo per una carenza di interesse da parte dei
legislatori che fino ad oggi hanno governato, molte
cose sono cadute nel dimenticatoio. È stato
necessario che alcuni alti Organi dello Stato provvedessero
a rinfrescarne la memoria:
*2.Nel 1991 la Corte Costituzionale decideva che il
Conservatorio Statale di Musica di Bolzano non poteva
sottostare alla giurisdizione della Provincia, trattandosi
di Istituzione di tipo non secondario, ma di livello
superiore, come sancito dallarticolo 33 della Costituzione
Italiana.
*3.Il 23 giugno 1992 il Consiglio di Stato a sezioni
congiunte esprimeva il parere che tutti i Conservatori
sono istituti superiori di pari grado alle Università.
*4.La Legge di Accompagnamento alla Finanziaria N(o)
537 del 23 dicembre 1993 allarticolo 4, comma 1, applica
il dettato costituzionale dellart. 33 e afferma categoricamente
che le attuali Accademie di Belle Arti e Conservatori
sono Istituti di Alta Cultura..
*5.Il 4 aprile 1996 il TAR del Lazio ordina l'ammissione
a un pubblico concorso di un concorrente in possesso
di diploma di Conservatorio statale di Musica, precedentemente
escluso per mancanza di diploma di maturità.
Il TAR così motiva tale decisione: ai sensi
dellart. 4. 1(o) comma della L. 24 dicembre 1993, N(o)
537, i Conservatori di Musica rientrano tra le Istituzioni
di Alta Cultura di cui all'art. 33 della Costituzione:
perciò i titoli di studio che essi rilasciano
sono per giurisprudenza costante, qualificati titoli
accademici equipollenti ai diplomi di laurea.
*6.Il 12 settembre 1996 l'Ispettorato per lEducazione
Fisica e Sportiva del ministero della Pubblica Istruzione
ha soppresso l'insegnamento di Educazione fisica nei
Conservatori perché il Consiglio di Stato ha
emesso il parere che per gli Istituti di Alta Cultura
(Conservatori statali di Musica ed Accademie di Belle
Arti) non è configurabile l'inserimento di tale
materia (obbligatoria e tipica delle scuole secondarie).
*7.Un Regio Decreto del 1926 per le Ferrovie dello Stato,
in vigore fino alla riforma delle FF.SS. avvenuta pochi
anni fa, sanciva il rilascio di abbonamenti ferroviari
ridotti per studenti e lavoratori dello Stato per una
percorrenza massima di 250 Km estesa a 350 Km per docenti
e studenti di Università, Accademie di Belle
Arti e Conservatori (questa volta espressamente citati).
È quindi fuor di dubbio che attualmente tutte
le Accademie e i Conservatori italiani sono per diritto
costituzionale Istituzioni di Alta Cultura.
Al pari delle Università anche se da esse ben
distinte.
Prof. Antonio Calosci
Ancona, mercoledì 11 dicembre 1996.
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