U.N.A.M.S.

Unione Nazionale Arte Musica Spettacolo: Viale delle Provincie, 184 - 00162 ROMA
Tel (06) 44 24 09 65 - (06) 44 29 08 92. Fax (06) -44 29 15 57

Antonio Calosci

Titolare di Violino e delegato
C/o Conservatorio statale di Musica "G. Rossini"

I CONSERVATORI STATALI DI MUSICA (1)


Con questo primo articolo desidero parlare della situazione in cui versano gli Istituti di Alta Cultura ed in particolare i Conservatori statali di Musica.
Queste gloriose Istituzioni, in compagnia della Accademie di Belle Arti, aspettano un riforma da più di 50 anni. Nel corso degli anni purtroppo hanno subito delle ferite molto profonde.
La ferita più dura sicuramente fu inferta con l'introduzione delle scuole medie annesse ai Conservatori. Fu un grave errore perché la classe politica di allora scordò che i Conservatori statali di Musica sono scuole di rango universitario, quindi con funzione professionalizzante e assolutamente non propedeutica, come vollero far credere.
Fu soprattutto un modo elegante per aggirare un ostacolo: la diffusione della cultura musicale. Gli estensori, invece di preoccuparsi di un concetto chiamato penetrazione territoriale, per risparmiare, credettero fosse possibile portare il territorio verso i Conservatori. Ma questo è possibile solo per i corsi medi e superiori, non è pensabile che un ragazzino di 11 anni sia costretto ad affrontare dei faticosi viaggi quotidiani per frequentare una scuola media assolutamente simile a quella operante sotto casa!
La cosa migliore sarebbe stata quella di creare delle scuole medie ad indirizzo musicale, ben distribuite sul territorio. Queste avrebbero potuto avere un compito propedeutico, estraneo ai Conservatori. Avrebbero dovuto creare dei Licei ad indirizzo musicale, almeno uno per provincia, dove proseguire gli studi già avviati. Invece si risparmiò anche qui introducendo dei deleteri licei sperimentali, oggi fortunatamente in gran parte chiusi.
Le Scuole medie annesse ai Conservatori di Musica, invece di incrementare la diffusione della musica ne hanno e ne stanno tuttora decretando la fine. I motivi sono facilmente intuibili; infatti......
Attualmente per ragazzi in età di scuola media residenti nel raggio di 30 Km dai confini del Comune dove è sito il Conservatorio esiste l'obbligo, se ammessi a frequentare i corsi del Conservatorio, di essere iscritti alla Scuola media annessa.
Per frequentare la Scuola media annessa i ragazzi sarebbero costretti ad alzataccie e viaggi continui con accumulo di stanchezza e scarso rendimento. Al contrario se la Scuola media annessa non esistesse questi ragazzi potrebbero frequentare la scuola più vicina alla propria casa e venire in Conservatorio solo nei pochi pomeriggi previsti, solitamente due. Questo significa che i genitori decidono di non iscrivere i propri figli in Conservatorio. Viene quindi negato un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione: il diritto allo studio (della musica).
Si aggiunga che la Scuola media annessa, in base alla normativa corrente, è da sempre distinta e separata per grado (secondaria inferiore) dal Conservatorio (Istituto di Alta Cultura) e soprattutto separata didatticamente e amministrativamente. Giuridicamente il Direttore del Conservatorio (dipendente dall'Ispettorato Istruzione Artistica ed è eletto dal collegio dei Professori del Conservatorio) è solo ad interim Preside della Scuola media annessa (Preside non dipendente dal Provveditorato, come sarebbe lecito aspettarsi per le scuole medie). Le due scuole hanno segreterie distinte. La Scuola media annessa sul piano didattico non offre nulla di più rispetto alle Scuole medie normali, avendo gli stessi programmi e materie di queste ultime senza alcuna differenziazione finalizzata alla musica, anzi viene tolta la educazione musicale; perché i ragazzi delle medie annesse abbiano un po di cultura musicale dovranno attendere fino al corso medio, ammesso che ci arrivino.
Le famiglie probabilmente sono tenute allo scuro della mancanza assoluta di garanzia di continuità triennale a tale frequenza. Infatti gli allievi interessati, dopo un periodo di prova della durata che varia da un minimo di 3 mesi fino ad un massimo di 2 anni, devono sostenere presso il Conservatorio un esame obbligatorio di verifica il cui esito non positivo determina l'uscita dal Conservatorio stesso e la conseguente necessità, inevitabile a norma di legge, di proseguire gli studi medi dell'obbligo presso altra scuola competente per zona, con conseguente cambio di Insegnanti, compagni e presumibilmente libri, con quello che costano i libri!
Come se non bastasse queste Scuole medie annesse sopravvivono nonostante siano state poste fuori legge.
Infatti si fa rilevare che nessuno dei competenti organi (Ministero della Pubblica Istruzione, Ispettorato per le Scuole medie) abbia provveduto ad applicare quanto stabilito dalla recente Legge 28 dicembre 1995, N(o) 549, riguardante Misure di razionalizzazione della finanza pubblica, all'articolo 1, comma 19, stabilisce chiaramente che le disposizioni contenute nellarticolo 4, comma 11, della Legge (Finanziaria) 24 dicembre 1993, N(o) 537, continuano ad applicarsi anche negli anni scolastici 96-97 e 97-98, tenendo conto delle esigenze dei comuni montani e dei comuni ove esiste un solo plesso scolastico, delle piccole isole, delle zone a rischio di devianza minorile e giovanile o caratterizzato da specifiche situazioni di disagio economico o socioculturale, nonché della presenza di studenti portatori di handicap, in relazione ai diversi gradi di istruzione e alletà degli alunni.
In parole povere queste leggi sanciscono che, con le eccezioni sopra riportate, possono sopravvivere autonomamente solo le scuole medie che hanno non meno di 12 classi (4 sezioni). Le Scuola media annessa al Conservatorio di Musica solitamente hanno una o due sezioni, rarissimamente ne hanno tre.

La loro sopravvivenza causa danni enormi ai Conservatori, riducendoli ad una sorta di scuola di quartiere e creando seri problemi occupazionali ai validissimi professori che vi possono operare solo dopo aver subito una durissima selezione, molto simile a quella dei colleghi universitari.
Alcuni dicono che per sopprimere una cosa bisogna sostituirla con qualche cosa di alternativo.
Giustissimo! Il nulla va sostituito con il nulla!

In realtà il Sindacato U.N.A.M.S. (Unione Nazionale Arte Musica Spettacolo), del quale sono delegato, e ben lungi dall'affermare una simile bestialità, chiede di sostituire un disservizio con un servizio, con un vero servizio!
Infatti propone l'istituzione delle Scuole medie ad indirizzo musicale in maniera massiccia.
Queste scuole già esistono ma sono poche (poco meno di 400 in tutta Italia) e da circa un ventennio sperimentali e come tali quasi dimenticate. Nessuno mai si prese la briga di chiarirne le finalità o di stabilire dei programmi di studio (al pari di lettere o matematica). In queste condizioni dove regna l'anarchia più totale è ovvio che anche i risultati possano essere i più disparati.
L'U.N.A.M.S. propone che vengano istituzionalizzate e portate a circa 1400 sul territorio. Che finalmente assurgano ad una vera dignità con programmi seri e stabiliti.
Questo garantirebbe una grande penetrazione territoriale della cultura musicale, cosa di cui l'Italia è veramente carente. Gli allievi delle scuole medie ad indirizzo musicale non rischierebbero espulsioni (con antididattici cambi di insegnanti e antieconomici cambi di libri).
Se questi allievi capiscono che la via dell'arte è percorribile potranno continuare a studiare in un liceo ad indirizzo musicale e poi nel Conservatorio conseguendo una professionalità ovunque riconosciuta e un titolo che già da ora è equipollente alla Laurea.
Per chiarire le idee riporto qui di seguito la normativa che da sempre regola gli Istituti di Alta Cultura.
*1.La Costituzione Italiana allarticolo 33
afferma: LE ISTITUZIONI DI ALTA CULTURA, UNIVERSITà E ACCADEMIE, HANNO IL DIRITTO DI DARSI ORDINAMENTI AUTONOMI NEI LIMITI STABILITI DALLE LEGGI DELLO STATO. Quindi le Accademie sono Istituzioni di Alta Cultura per diritto costituzionale. Ricordo che per Accademie il legislatore intendeva tutto il complesso di Istituzioni Artistiche e cioè Accademie di Belle Arti, Accademie Nazionali di Danza e Conservatori di Musica, pur se ben distinte dalla sorella gemella Università. La distinzione la si evince proprio da quella congiunzione ed (Università ed Accademie). Questa congiunzione indica che le due Istituzioni, pur nella assoluta parità, hanno percorsi paralleli che non possono fondersi bensì debbono essere mantenuti distinti e separati, rilasciando titoli di studio di eguale valenza giuridica. Infatti un Istituto di Alta cultura rilascia un titolo finale che è giuridicamente un titolo terminale cioè il massimo ottenibile! Tanto è vero che sia per Università, Accademie di Belle Arti e Conservatori tuttoggi non è e non può esserci nulla al di sopra.
Purtroppo per una carenza di interesse da parte dei legislatori che fino ad oggi hanno governato, molte cose sono cadute nel dimenticatoio. È stato necessario che alcuni alti Organi dello Stato provvedessero a rinfrescarne la memoria:
*2.Nel 1991 la Corte Costituzionale
decideva che il Conservatorio Statale di Musica di Bolzano non poteva sottostare alla giurisdizione della Provincia, trattandosi di Istituzione di tipo non secondario, ma di livello superiore, come sancito dallarticolo 33 della Costituzione Italiana.
*3.Il 23 giugno 1992 il Consiglio di Stato
a sezioni congiunte esprimeva il parere che tutti i Conservatori sono istituti superiori di pari grado alle Università.
*4.La Legge di Accompagnamento alla Finanziaria N(o) 537
del 23 dicembre 1993 allarticolo 4, comma 1, applica il dettato costituzionale dellart. 33 e afferma categoricamente che le attuali Accademie di Belle Arti e Conservatori sono Istituti di Alta Cultura..
*5.Il 4 aprile 1996 il TAR del Lazio
ordina l'ammissione a un pubblico concorso di un concorrente in possesso di diploma di Conservatorio statale di Musica, precedentemente escluso per mancanza di diploma di maturità. Il TAR così motiva tale decisione: ai sensi dellart. 4. 1(o) comma della L. 24 dicembre 1993, N(o) 537, i Conservatori di Musica rientrano tra le Istituzioni di Alta Cultura di cui all'art. 33 della Costituzione: perciò i titoli di studio che essi rilasciano sono per giurisprudenza costante, qualificati titoli accademici equipollenti ai diplomi di laurea.
*6.Il 12 settembre 1996
l'Ispettorato per lEducazione Fisica e Sportiva del ministero della Pubblica Istruzione ha soppresso l'insegnamento di Educazione fisica nei Conservatori perché il Consiglio di Stato ha emesso il parere che per gli Istituti di Alta Cultura (Conservatori statali di Musica ed Accademie di Belle Arti) non è configurabile l'inserimento di tale materia (obbligatoria e tipica delle scuole secondarie).
*7.Un Regio Decreto del 1926
per le Ferrovie dello Stato, in vigore fino alla riforma delle FF.SS. avvenuta pochi anni fa, sanciva il rilascio di abbonamenti ferroviari ridotti per studenti e lavoratori dello Stato per una percorrenza massima di 250 Km estesa a 350 Km per docenti e studenti di Università, Accademie di Belle Arti e Conservatori (questa volta espressamente citati).

È quindi fuor di dubbio che attualmente tutte le Accademie e i Conservatori italiani sono per diritto costituzionale Istituzioni di Alta Cultura.
Al pari delle Università anche se da esse ben distinte.

Prof. Antonio Calosci

Ancona, mercoledì 11 dicembre 1996.


This file was converted with TextToHTML - (c) 1995 Logic n.v. - Kris Coppieters