PROF. ANTONIO CALOSCI
DELEGATO U.N.A.M.S. PER LE MARCHE

COMMENTI AL TESTO UNIFICATO
PROPOSTO DAL RELATORE
SEN. LUIGI M. LOMBARDI SATRIANI


La prima cosa che salta all'occhio è la separazione tra Accademie di Belle Arti, Accademia di arte drammatica ed ISIA dai Conservatori di Musica e l'Accademia Nazionale di Danza.
Questa scelta non è chiara perché in tutta la proposta di legge non vengono forniti utili chiarimenti: infatti, è prevista per le Accademie la stessa sorte dei Conservatori.
All'art. 1, comma 1, apparentemente si parla di tutti i Conservatori di Musica e Accademie di Belle Arti; in realtà si tratta di una truffa o se si preferisce di una beffa subdolamente perpetrata a danno dei Conservatori e delle Accademie e di tutto il loro personale. L'arcano della truffa si svela nel comma 3 dello stesso articolo: il Ministro (...) si riserva il potere di programmare le istituzioni secondo i principi di autonomia enunciati nella presente legge (sic!). Non è assolutamente chiaro quali parametri saranno adottati. Come vedremo più avanti, tra i vari principi di autonomia ci sono anche quelli dalla Bassanini per le scuole secondarie ciò, ovviamente, vale per quei Conservatori e Accademie che saranno secondarizzati (ricordo che la proposta Sbarbati prevedeva espressamente il passaggio di tutte le attuali istituzioni complete di corpo docente ed ATA al nuovo ordinamento.
L'art. 2 (Accademie di Belle Arti) è esteso in parte anche ai Conservatori di Musica dall'art. 3, comma 2.
Cioè con apposito decreto il Ministro stabilirà: per ciascuna tipologia di istituzione, i requisiti di qualificazione didattica, scientifica ed artistica con riferimento al personale docente, al rapporto al numero di studenti e numero di docenti, alle strutture ed alle attrezzature didattiche, alla valutazione delle attività di insegnamento, artistiche e scientifiche.
Ovvero il Ministro deciderà quali istituzioni passeranno al nuovo ordinamento e quali no, quali docenti si e quali no, quali ATA si e quali no.
Al comma 1, sub b, stabilirà il titolo che rilasceranno le istituzioni. La legge Sbarbati prevedeva espressamente una Laurea (valida per tutti i concorsi se congiunta ad un diploma di maturità, oppure valida per l'insegnamento in mancanza di diploma di maturità); ora non si sa se si tratterà di maturità, laurea breve o laurea. Insomma in questo articolo non dice nulla, ma più avanti... si.
Conservatori:
Art. 3, comma 3: vengono lasciati i corsi di base ai conservatori. Questo significa:
a) che dovremo adattare il nostro orario a quello delle scuole secondarie con le quali andranno stipulati accordi;
b) che verrà evitato allo Stato di creare medie e licei ad indirizzo musicale, proprio ora che con le lotte dell'U.N.A.M.S. si stava tentando di far diventare le attuali scuole medie ad indirizzo musicali non più sperimentali ma organico di diritto, con ovvio beneficio soprattutto per la diffusione della musica, della penetrazione territoriale di una cultura sempre più lontana dai più, e per dare qualche speranza in più ai nostri diplomati.
Al comma 4 si specifica che il titolo rilasciato sarà proprio una maturità.
Soprattutto saremo ancora dipendenti, almeno per questa parte, dal MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE. Cioè scuole secondarie, almeno in parte, e comunque sempre un ibrido pronto per essere secondarizzato del tutto.
L'art. 5, comma 2, (Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale) chiarisce che non tutte le attuali istituzioni saranno riordinate, lasciando però qualche dubbio.
La cosa è chiarita ai commi 4 e 5 dell'art. 6 dove non parla del personale docente ed ATA attualmente in servizio negli attuali Istituti di Alta Cultura (come prevedeva la proposta Sbarbati), ma di quello che si troverà in servizio nelle Istituzioni di livello universitario riordinate (quali?). L'art. 6 (personale) al comma 4 continua a parlare di ruolo ad esaurimento. Fino a qualche tempo fa la CGIL sbandierava la sua preoccupazione per questo ruolo ad esaurimento; a tutt'oggi su questa nuova versione del ruolo ad esaurimento non mi pare che abbia avuto nulla da ridire.
La cosa strana è che non ho sentito, U.N.A.M.S. a parte, nessuno preoccuparsi di questa nuova versione di proposta di legge.
Se qualcuno lo ha fatto e la cosa mi è sfuggita ne chiedo scusa. Se ancora non lo ha fatto... cosa aspetta a farlo?
Al comma 1: Gli insegnamenti nelle istituzioni artistiche e musicali di cui alla presente legge sono conferiti mediante contratti di diritto privato di durata annuale o pluriennale, rinnovabili. Ovvero per il personale questa legge prevede una instabilità "a vita".
L'art. 7 in pratica lascia carta bianca alle Università per quanto riguarda il personale, con la scusa della creazione di politecnici.
Il vero scopo di questa proposta, cioè la beffa, finalmente appare in tutta la sua imponenza nell'art. 10 (Formazione artistica non universitaria) DOVE ESPLICITAMENTE SI PARLA DI ISTITUZIONI NON RIORDINATE IN ISTITUTI D'ISTRUZIONE SUPERIORE DI LIVELLO UNIVERSITARIO (...) CUI SI APPLICANO LE DISPOSIZIONI DI CUI ALL'ARTICOLO 21 DELLA LEGGE 15 MARZO 1997, N. 59 (LA LEGGE SULL'AUTONOMIA PER LE SCUOLE SECONDARIE!).
Ci sarebbe dell'altro ma credo che questo sia già sufficiente per decidere una mobilitazione!
Ringrazio tutti i sedicenti movimenti pro riforma dei Conservatori sorti in questi anni ed alcuni sindacati nazionali che invece di sostenere una buona proposta di legge (Sbarbati) stanno tentando di farla morire.
L'U.N.A.M.S. spera ancora di poter salvare la proposta Sbarbati e con essa tutti i Conservatori e le Accademie con tutto il personale, anche se i margini diventano sempre più stretti. L'U.N.A.M.S. spera anche che altri movimenti e/o sindacati si ravvedano dalle loro masochistiche posizioni. L'U.N.A.M.S. rivolge un accorato appello a tutti i colleghi: Attenzione stiamo per essere definitivamente secondarizzati! Non lasciamoci convincere della bontà di questa legge beffa.

Ancona, 15 ottobre 1998.