Documento unitario delle associazioni musicali

(Testo trasmesso da Roberto Giuliani il 25 febbraio 2000)

 

Al Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, On. Ortensio Zecchino
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Giovanna Melandri
Alla Commissione VII Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato
Alla Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione della Camera
Alla Relatrice del T.U. dei DL 2619 e altri, On. Senatrice Maria Rosaria Manieri
Al Relatore del DdL 2881, On. Senatore Franco Asciutti
Alla Relatrice del PdL 5029, On. Deputato Luciana Sbarbati
Alle Organizzazioni Sindacali
Agli Organi di stampa

La formazione dei musicisti e le leggi di riforma
Documento unitario delle associazioni musicali

Presso il Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale di Fiesole, il giorno 28 marzo 1999, si sono riunite le Associazioni, firmatarie di questo documento, che istituzionalmente si occupano della formazione delle diverse figure professionali attinenti alla musica. Esigenza comune era quella di individuare linee di intervento riguardo i temi della formazione musicale e della presenza della musica in tutti i gradi scolastici.
Le Associazioni hanno preliminarmente preso atto, sottolineandone la necessità di coordinamento:
- delle prospettive di riforma dei cicli scolastici;
- del riordinamento in corso negli studi universitari;
- del riordinamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
- del Decreto di riconduzione a ordinamento delle scuole medie ad indirizzo musicale;
- del Progetto di Legge n. 5029 "Interventi nel settore della formazione nelle arti musicali, visive e coreutiche" (relativo anche all'istituzione dei licei musicali);
- del Disegno di Legge n. 2881 "Riforma delle Accademie ... e dei Conservatori", approvato dalla Commissione Cultura del Senato;
- del Testo Unificato dei Disegni di Legge n. 2619 e altri, relativo alla "Disciplina generale dell'attività musicale" (ex 'Veltroni');
- del Decreto Legislativo 21.12.1998 n. 492 "Disposizioni correttive ed integrative..." ('Melandri').
Le Associazioni hanno concordato sul fatto che, in un rinnovato sistema formativo, gli studi musicali non debbano limitarsi alla formazione delle tradizionali figure dell'esecutore e del compositore, ma debbano impegnarsi nella formazione di diversificate figure professionali nelle seguenti aree:
1. Compositiva (contemporanea in tutte le sue manifestazioni, comprese quelle applicate ai media);
2. Esecutiva (solistica, orchestrale, corale, direttoriale, ecc.);
3. Musicologica e della conservazione dei beni musicali (ricerca, insegnamento, critica, conservazione, biblioteche, archivi audiovisivi);
4. Pedagogico-didattica (ricerca, insegnamento, anche relativo agli strumenti, per la scuola primaria e secondaria);
5. Tecnica (ingegneria del suono, costruzione manutenzione accordatura e restauro di strumenti,
informatica e multimedialità);
6. Manageriale organizzativa (direzione artistica, programmazione, promozione, marketing, editoria).
Affinché lo studente sia messo nelle condizioni di scegliere, nelle diverse fasi, il proprio percorso di formazione e di specializzazione professionale, e più in generale per la cultura di ogni persona, è necessaria la presenza della formazione musicale sin dai primi gradi scolastici, coerentemente integrata nel percorso curricolare a evitare situazioni penalizzanti di doppia scolarità.
Per quanto riguarda i gradi primari del sistema scolastico italiano, continuando ad auspicare il necessario impiego di personale specializzato (come già avviene per la lingua straniera e la religione), si rileva la necessità di prevedere nel curricolo formativo dei futuri insegnanti una presenza articolata e coerente di materie musicali, e in subordine si segnala l'opportunità di proseguire nell'aggiornamento degli insegnanti in servizio mediante le collaborazioni già sperimentate con i conservatori; per quanto riguarda inoltre quegli insegnamenti strumentali che necessitano di studi precoci, nei gradi primari si reputano opportune forme di convenzione con scuole esterne, avvalendosi sin da questo livello del sistema dei crediti didattici. Al riguardo, e anche nei gradi scolastici successivi, andranno considerate le esperienze delle scuole di musica gestite da comuni, regioni, province, sia per la loro funzione di diffusione territoriale, sia per la formazione non professionale.
Per le scuole medie a indirizzo musicale si prende atto della volontà governativa di metterle a norma a partire dal prossimo anno scolastico 1999-2000. Per quanto riguarda la scuola secondaria in generale, considerato che di recente (Legge 341/90, art. 4; DPR 470 e 471/96 e Legge 127/97 [Bassanini 2], art. 17 c. 117) è stato attribuito all'università il compito di organizzare i diplomi di specializzazione per la formazione dei docenti della scuola secondaria - con la possibilità di "stipulare apposite convenzioni" con gli istituti di istruzione artistica e musicale e, "per quanto riguarda in particolare l'educazione musicale, con le scuole di didattica della musica" - si sottolinea la necessità, anche in questo percorso, di prevedere la presenza di discipline musicali specificamente finalizzate alla formazione degli insegnanti. A proposito delle Scuole di Didattica della musica si sollecita inoltre una rimodulazione dei corsi, considerate le nuove esigenze formative.
Per quanto riguarda l'istituzione dei licei musicali si ritiene opportuno tenere presenti le indicazioni provenienti dalle diverse esperienze dei licei musicali istituiti sperimentalmente presso i conservatori; è comunque importante che i futuri licei musicali siano organizzati, soprattutto nel triennio d'indirizzo, secondo una struttura modulare che consenta scelte diversificate in vista degli sbocchi nella fascia superiore di studi, così come è importante che venga superato il vecchio modello di divisione tra materie musicali principali e secondarie, riservando particolare attenzione alla composizione, alla musica d'insieme, alla riflessione analitica, alla prospettiva storica, alle nuove tecnologie.
Per quanto riguarda il livello della formazione superiore, richiamando con forza l'urgenza di una riforma delle accademie e dei conservatori, si rimanda alle possibilità di proficua interazione tra conservatori e università per la formazione di alcune delle figure professionali sopra indicate; si richiamano al proposito i seguenti punti di riflessione: competenze comuni o distinte acquisibili presso le diverse istituzioni; progetti formativi integrati e corsi in regime di convenzione; possibilità di realizzare progetti, anche integrati, di ricerca scientifica e artistica; crediti didattici utili all'accesso ai diversi gradi dell'istruzione superiore, e loro riconoscimento presso le diverse istituzioni; titoli rilasciabili singolarmente, congiuntamente o nelle varie forme di interazione, con riguardo al contesto europeo.
Infine, nel momento in cui si ribadisce l'importanza di una differenziazione degli esiti formativi, le Associazioni sottoscritte esprimono opinione decisamente contraria sulla previsione di "ausili finanziari in favore delle ... istituzioni di alta formazione musicale" (D.L. 'Melandri' 492/98, art. 9 c. 1 lett. c, e art. 31 T.U. 2619 e altri), sia per l'inopportunità di un finanziamento concesso a privati proprio nel momento in cui il Parlamento è impegnato a riformare i conservatori statali, sia perché si ritiene che le istituzioni prefigurate come destinatarie dei finanziamenti non siano altro che un duplicato dell'esistente in termini di modello tradizionale di formazione degli esecutori e degli orchestrali, sia perché sembra illogico procedere a un tale intervento in assenza di un quadro globale di riforma. Ancora in ordine al T.U. in oggetto, e in generale relativamente all'attività nel settore musicale del nuovo Ministero per i beni e le attività culturali, si segnala l'esigenza di un maggiore coinvolgimento delle università e dei conservatori per quanto riguarda gli aspetti della formazione, conservazione, ricerca, produzione e diffusione.
Dati i positivi esiti di questo primo incontro, le Associazioni si impegnano a continuare il confronto avviato e a diffondere sui propri siti e organi di informazione il documento sottoscritto.

Fabrizio Della Seta - ADUIM - Associazione fra Docenti Universitari Italiani di Musica
Mario Sperenzi - AISM - Associazione Italiana Scuole di Musica, CRSDM - Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale
Paola Ghigo - CNCRC - Coordinamento Nazionale dei Comitati per la Riforma dei Conservatori
Sergio Miceli - CRSDM - Centro di Ricerca e di Sperimentazione per la Didattica Musicale
Leonardo Taschera - SIdAM - Società Italiana di Analisi Musicale
Roberto Giuliani - SIdM - Società Italiana di Musicologia
Annibale Rebaudengo - SIEM - Società Italiana per l'Educazione Musicale


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