Al Ministro dell'Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica, On. Ortensio Zecchino
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali,
On. Giovanna Melandri
Alla Commissione VII Istruzione pubblica, beni culturali,
ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato
Alla Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione della
Camera
Alla Relatrice del T.U. dei DL 2619 e altri, On. Senatrice
Maria Rosaria Manieri
Al Relatore del DdL 2881, On. Senatore Franco Asciutti
Alla Relatrice del PdL 5029, On. Deputato Luciana Sbarbati
Alle Organizzazioni Sindacali
Agli Organi di stampa
La formazione dei musicisti e le leggi di riforma
Documento unitario delle associazioni musicali
Presso il Centro di Ricerca e di Sperimentazione per
la Didattica Musicale di Fiesole, il giorno 28 marzo
1999, si sono riunite le Associazioni, firmatarie di
questo documento, che istituzionalmente si occupano
della formazione delle diverse figure professionali
attinenti alla musica. Esigenza comune era quella di
individuare linee di intervento riguardo i temi della
formazione musicale e della presenza della musica in
tutti i gradi scolastici.
Le Associazioni hanno preliminarmente preso atto, sottolineandone
la necessità di coordinamento:
- delle prospettive di riforma dei cicli scolastici;
- del riordinamento in corso negli studi universitari;
- del riordinamento del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali;
- del Decreto di riconduzione a ordinamento delle scuole
medie ad indirizzo musicale;
- del Progetto di Legge n. 5029 "Interventi nel
settore della formazione nelle arti musicali, visive
e coreutiche" (relativo anche all'istituzione
dei licei musicali);
- del Disegno di Legge n. 2881 "Riforma delle Accademie
... e dei Conservatori", approvato dalla Commissione
Cultura del Senato;
- del Testo Unificato dei Disegni di Legge n. 2619 e
altri, relativo alla "Disciplina generale dell'attività
musicale" (ex 'Veltroni');
- del Decreto Legislativo 21.12.1998 n. 492 "Disposizioni
correttive ed integrative..." ('Melandri').
Le Associazioni hanno concordato sul fatto che, in un
rinnovato sistema formativo, gli studi musicali non
debbano limitarsi alla formazione delle tradizionali
figure dell'esecutore e del compositore, ma debbano
impegnarsi nella formazione di diversificate figure
professionali nelle seguenti aree:
1. Compositiva (contemporanea in tutte le sue manifestazioni,
comprese quelle applicate ai media);
2. Esecutiva (solistica, orchestrale, corale, direttoriale,
ecc.);
3. Musicologica e della conservazione dei beni musicali
(ricerca, insegnamento, critica, conservazione, biblioteche,
archivi audiovisivi);
4. Pedagogico-didattica (ricerca, insegnamento, anche
relativo agli strumenti, per la scuola primaria e secondaria);
5. Tecnica (ingegneria del suono, costruzione manutenzione
accordatura e restauro di strumenti,
informatica e multimedialità);
6. Manageriale organizzativa (direzione artistica, programmazione,
promozione, marketing, editoria).
Affinché lo studente sia messo nelle condizioni
di scegliere, nelle diverse fasi, il proprio percorso
di formazione e di specializzazione professionale,
e più in generale per la cultura di ogni persona,
è necessaria la presenza della formazione musicale
sin dai primi gradi scolastici, coerentemente integrata
nel percorso curricolare a evitare situazioni penalizzanti
di doppia scolarità.
Per quanto riguarda i gradi primari del sistema scolastico
italiano, continuando ad auspicare il necessario impiego
di personale specializzato (come già avviene
per la lingua straniera e la religione), si rileva
la necessità di prevedere nel curricolo formativo
dei futuri insegnanti una presenza articolata e coerente
di materie musicali, e in subordine si segnala l'opportunità
di proseguire nell'aggiornamento degli insegnanti in
servizio mediante le collaborazioni già sperimentate
con i conservatori; per quanto riguarda inoltre quegli
insegnamenti strumentali che necessitano di studi precoci,
nei gradi primari si reputano opportune forme di convenzione
con scuole esterne, avvalendosi sin da questo livello
del sistema dei crediti didattici. Al riguardo, e anche
nei gradi scolastici successivi, andranno considerate
le esperienze delle scuole di musica gestite da comuni,
regioni, province, sia per la loro funzione di diffusione
territoriale, sia per la formazione non professionale.
Per le scuole medie a indirizzo musicale si prende atto
della volontà governativa di metterle a norma
a partire dal prossimo anno scolastico 1999-2000. Per
quanto riguarda la scuola secondaria in generale, considerato
che di recente (Legge 341/90, art. 4; DPR 470 e 471/96
e Legge 127/97 [Bassanini 2], art. 17 c. 117) è
stato attribuito all'università il compito di
organizzare i diplomi di specializzazione per la formazione
dei docenti della scuola secondaria - con la possibilità
di "stipulare apposite convenzioni" con gli
istituti di istruzione artistica e musicale e, "per
quanto riguarda in particolare l'educazione musicale,
con le scuole di didattica della musica" - si
sottolinea la necessità, anche in questo percorso,
di prevedere la presenza di discipline musicali specificamente
finalizzate alla formazione degli insegnanti. A proposito
delle Scuole di Didattica della musica si sollecita
inoltre una rimodulazione dei corsi, considerate le
nuove esigenze formative.
Per quanto riguarda l'istituzione dei licei musicali
si ritiene opportuno tenere presenti le indicazioni
provenienti dalle diverse esperienze dei licei musicali
istituiti sperimentalmente presso i conservatori; è
comunque importante che i futuri licei musicali siano
organizzati, soprattutto nel triennio d'indirizzo,
secondo una struttura modulare che consenta scelte
diversificate in vista degli sbocchi nella fascia superiore
di studi, così come è importante che
venga superato il vecchio modello di divisione tra
materie musicali principali e secondarie, riservando
particolare attenzione alla composizione, alla musica
d'insieme, alla riflessione analitica, alla prospettiva
storica, alle nuove tecnologie.
Per quanto riguarda il livello della formazione superiore,
richiamando con forza l'urgenza di una riforma delle
accademie e dei conservatori, si rimanda alle possibilità
di proficua interazione tra conservatori e università
per la formazione di alcune delle figure professionali
sopra indicate; si richiamano al proposito i seguenti
punti di riflessione: competenze comuni o distinte
acquisibili presso le diverse istituzioni; progetti
formativi integrati e corsi in regime di convenzione;
possibilità di realizzare progetti, anche
integrati, di ricerca scientifica e artistica; crediti
didattici utili all'accesso ai diversi gradi dell'istruzione
superiore, e loro riconoscimento presso le diverse
istituzioni; titoli rilasciabili singolarmente, congiuntamente
o nelle varie forme di interazione, con riguardo al
contesto europeo.
Infine, nel momento in cui si ribadisce l'importanza
di una differenziazione degli esiti formativi, le Associazioni
sottoscritte esprimono opinione decisamente contraria
sulla previsione di "ausili finanziari in favore
delle ... istituzioni di alta formazione musicale"
(D.L. 'Melandri' 492/98, art. 9 c. 1 lett. c, e art.
31 T.U. 2619 e altri), sia per l'inopportunità
di un finanziamento concesso a privati proprio nel
momento in cui il Parlamento è impegnato a riformare
i conservatori statali, sia perché si ritiene
che le istituzioni prefigurate come destinatarie dei
finanziamenti non siano altro che un duplicato dell'esistente
in termini di modello tradizionale di formazione degli
esecutori e degli orchestrali, sia perché sembra
illogico procedere a un tale intervento in assenza
di un quadro globale di riforma. Ancora in ordine al
T.U. in oggetto, e in generale relativamente all'attività
nel settore musicale del nuovo Ministero per i beni
e le attività culturali, si segnala l'esigenza
di un maggiore coinvolgimento delle università
e dei conservatori per quanto riguarda gli aspetti
della formazione, conservazione, ricerca, produzione
e diffusione.
Dati i positivi esiti di questo primo incontro, le Associazioni
si impegnano a continuare il confronto avviato e a
diffondere sui propri siti e organi di informazione
il documento sottoscritto.
Fabrizio Della Seta - ADUIM - Associazione fra Docenti
Universitari Italiani di Musica
Mario Sperenzi - AISM - Associazione Italiana Scuole
di Musica, CRSDM - Centro di Ricerca e di Sperimentazione
per la Didattica Musicale
Paola Ghigo - CNCRC - Coordinamento Nazionale dei Comitati
per la Riforma dei Conservatori
Sergio Miceli - CRSDM - Centro di Ricerca e di Sperimentazione
per la Didattica Musicale
Leonardo Taschera - SIdAM - Società Italiana
di Analisi Musicale
Roberto Giuliani - SIdM - Società Italiana di
Musicologia
Annibale Rebaudengo - SIEM - Società Italiana
per l'Educazione Musicale
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