Società Italiana di Musicologia

DOCUMENTO
DELLA COMMISSIONE PER LA POLITICA SCOLASTICA
SUI TEMI DELLA RIFORMA DEGLI STUDI MUSICALI

(Testo trasmesso da Roberto Giuliani il 1° marzo 2000)

 
La SIdM, in quanto associazione di studiosi e cultori di discipline musicologiche nella più vasta accezione, e come tale impegnata nei consolidati ambiti della ricerca musicologica a livello scientifico, ribadisce il suo diretto interesse anche al potenziamento della cultura musicale sia all'interno delle scuole professionali di musica sia nelle scuole di ogni ordine e grado.
Nel caso degli studi professionali, questo processo di acculturazione, in tutti i suoi aspetti storici e teorici, abbisogna di un completo ripensamento di programmi e di metodi, che, riformulandoli, superi gli attuali insegnamenti di teoria e solfeggio, di armonia complementare di storia della musica complementare. Si tratta in particolare di riprogrammare le discipline teoriche e storiche, aprendole verso due diverse prospettive: quella dell'esperienza musicale esecutiva e interpretativa del discente; quella, ancor più, della cultura generale.
Appare indispensabile e urgente che una riforma di livello superiore degli studi musicali professionali, con il riconoscimento universitario dei titoli e con estensione e nuova articolazione professionalizzante dei corsi ai fini della formazione tecnico-superiore, si basi su un potenziamento delle discipline storico-teoriche della musica, ma solo se strettamente connesse ai fini della migliore definizione delle diverse professioni musicali. Si tratta di far tesoro delle più aggiornate esperienze didattiche nell'ambito degli insegnamenti storici e teorici: corsi sperimentali, biennali e triennali, di storia della musica; corsi di storia ed estetica della musica per composizione; corsi triennali e monografici per composizione sperimentale; corsi sperimentali di teoria e analisi; corsi quinquennali di storia e di teoria e analisi per il liceo musicale; storia della musica per clavicembalisti; quadriennio superiore di musicologia e storia della musica per didattica.
A seconda dei diversi orientamenti professionali, potrà essere più o meno importante che il futuro laureato in musica sappia scrivere e parlare di musica, condurre analisi scientificamente fondate, affrontare con coscienza storica i problemi di prassi esecutiva, contribuire al rinnovamento e all'estensione dei repertori, affrontate con metodo il confronto della musica colta occidentale con l'articolata galassia delle esperienze musicali di altre geografiche e sociali. Strumento indispensabile per tale complessa formazione superiore sono le biblioteche, gli archivi e i musei, esistenti o da istituire.
Una competenza musicale professionale come quella sopra indicata deve essere valorizzata anche a livello di docenza nelle scuole non musicali di ogni ordine e grado. In ogni caso un processo di acculturazione musicale nelle scuole non musicali non può esaurirsi nelle pratiche esecutive socializzanti e di tipo ludico, che da più parti si intende introdurre nelle scuole medie superiori. La presenza della musica nella riforma dei cicli scolastici si avvarrà dunque della competenza tecnico-musicale, didattica e storico-teorica dei nuovi laureati in musica. Al riguardo dovranno essere attivate le già previste forme di convenzione tra Conservatori e Università per il funzionamento delle scuole di specializzazione.
A tal fine la SIdM, riprendendo un impegno diretto nella politica musicale nazionale, intende operare presso i conservatori e le università, sia proponendo strumenti didattici aggiornati (potenziando cioè in questa direzione la collana dei propri manuali) sia attivando, con dibattiti, seminari e altre possibili iniziative, occasioni di confronto e di riflessione sui contenuti sopra esposti.


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