COMITATO NAZIONALE
per la Riforma degli studi musicali

c/o Istituto Musicale Pareggiato "A. Peri"
v.le Allegri, 9
42100 Reggio Emilia
Tel. 0522-45.67.79 - Fax 45.67.78

dicembre 1997
(Testo pervenuto il 13/1/1998).


Al Ministro della Pubblica Istruzione
e al Sottosegretario competente

Ai membri
della Commissione Cultura del Senato
e della Camera

Agli organismi associativi
e ai mezzi di informazione

Ai firmatari della proposta di legge:
"Riforma delle Accademie di belle arti, dsell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le indudtrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati."

Nell'ultima riunione tenutasi a Reggio Emilia sabato 20 dicembre 1997 il Comitato Nazionale per la riforma degli studi musicali ha considerato negativamente la soppressione dell'art. 10 dal testo precedente e il rinvio della definizione degli studi musicali non universitari alla approvazione della legge di riordino dei cicli scolastici . Non è credibile rinviare ad altra legge ancora inesistente la questione relativa agli studi musicali pre-universitari Né è ragionevole che lo sforzo sin qui compiuto per formulare un piano organico utile alla tanto attesa riforma degli studi musicali, venga vanificato in attesa che prenda forma compiuta il riordino generale dei cicli scolastici.

Con l'attuale stesura, alcune parti della legge (come l'art. 9 e l'art. 4 c. l/a) diventano incomprensibili; e inoltre risulta che per accedere all'Isda (art. 5, c. l) basterà una qualsiasi maturità, mentre è noto come sia insita nella peculiarità di questo tipo di studi la necessità di una specifica formazione d'indirizzo.
Senza un art. l0 chiaramente strutturato nei contenuti non si avrà alcuna seria riforma dei Conservatori, bensì soltanto la definizione di strutture scolastiche per l'attuazione dei livelli superiori di studio. Ma non si possono ipotizzale studi di livello universitario senza sapere quale sarà il percorso che condurrà ad essi. Non indicarli può voler dire due cose: o che lo studente dovrà ricorrere a studi privati per acquisire i livelli di preparazione adeguati, oppure che si demanderà agli ISDA anche quella funzione, contraddicendo così la ragione stessa della loro istituzione. Si attuerebbe in questo caso una falsa riforma, poiché tutto rimarrebbe per necessità di fatto uguale all'esistente.

Il Comitato Nazionale per la Riforma degli studi musicali chiede pertanto:

l. Che non venga approvata definitivamente dal Senato la legge Sbarbati e Altri firmatari, già approvata dalla Camera dei Deputati il 5 novembre 1997, nella attuale formulazione dell'Art. 10.

2. Che non venga semplicemente ripristinata la precedente formulazione dell'art. 10 (testo del 14 aprile l997). perché per troppi aspetti è comunque insoddisfacente nei contenuti. Questo è già stato sottolineato, e non solo da noi.

3. Che si apra un tavolo di confronto, in cui si possa discutere in merito ad una adeguata formulazione dell'Art. 10. In tal senso il Comitato offre concreta disponibilità proponendo una elaborazione del testo-base dell'Art. 10 nella quale, sulla base della precedente stesura, si è cercato di operare in modo da poter conciliare le necessità di riforma degli studi musicali con quelle di riordino dei cicli scolastici.