ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER L'ISTRUZIONE MUSICALE
Prot. S/97/5
Torino, 25 febbraio 1997
Agli On.li Membri
della
Commissione Cultura
Camera dei Deputati
Roma
Da tempo, ormai, appare improrogabile l'esigenza di
una riforma generale degli studi musicali in Italia:
spinte in tal senso vengono da tutte le componenti
del mondo della Musica e della Scuola.
Il Ministro della Pubblica Istruzione, On. Luigi Berlinguer,
ha sovente espresso pubblicamente l'intenzione di dare
una risposta a questa richiesta. Senza entrare nel
merito delle varie proposte fin qui avanzate, l'A.N.I.Mus.
vede con diffidenza ogni tentativo di far "cadere
dall'alto" una soluzione al problema, preferendo
invece la via democratica del confronto e della discussione
nelle competenti sedi Parlamentari.
Rispettiamo, pur non condividendone l'impostazione,
il considerevole lavoro di elaborazione di vari progetti
preesistenti che è sfociato nella Proposta di
Legge n. 829; è però evidente che questo
progetto nasce obsoleto, perché ha continuato
a prendere come modello la ripartizione in fasce della
Scuola ordinaria: e tale ripartizione, oltre a non
corrispondere alle tappe ottimali della formazione
di un musicista, è destinata a scomparire fra
breve, se è vero che l'Italia dovrà adeguarsi
alle direttive europee con l'innalzamento della scolarità
dell'obbligo e la conseguente riforma di tutto l'assetto
scolastico.
Ci pare quindi venuto il momento che il Legislatore
prenda atto della necessità di ridiscutere l'intero
progetto di riforma degli studi musicali, partendo
dall'esame delle esigenze reali e avendo in mente non
un modello già vetusto, ma il quadro di riferimento
nel quale tutta la Scuola italiana dovrà collocarsi.
Ci permettiamo quindi di farLe avere l'allegato Documento
descrittivo dello stato attuale dei conservatori di
musica italiani, che non è propositivo, ma semplicemente
descrittivo dell'attuale stato delle cose e delle esigenze
"fisiologiche" dell'istruzione musicale
dalle quali non si può prescindere.
Intendiamo con questo dare il nostro contributo ai lavori
della Commissione Cultura, che auspichiamo possano
finalmente essere coronati da un risultato che non
commetta l'errore di "buttar via il bambino
insieme all'acqua sporca", ma salvi ciò
che di buono è nella grande tradizione musicale
italiana e nella secolare esperienza sulla quale gli
attuali Conservatori sono modellati, predisponendo
nel contempo le strutture che dovranno dare risposta
alle mutate esigenze del presente e del futuro.
Contemporaneamente Le inviamo un altro scritto: Otto
premesse dell'A.N.I.Mus. alla riforma dei conservatori
di musica. Si tratta del documento approvato nella
seconda Assemblea annuale dell'Associazione, tenutasi
a Parma il 16 giugno 1996, che enuncia i principi fondamentali
sui quali, almeno secondo l'A.N.I.Mus., una riforma
dei conservatori dovrebbe fondarsi, pena il fallimento
degli obiettivi, che dovrebbero essere quelli ottimali.
Restando a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento
e auspicando un incontro onde l'A.N.I.Mus. possa sviluppare
meglio le sue tesi propositive, La prego di gradire
saluti ed ossequi.
Mauro Uberti, segretario
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