Ministro della Pubblica Istruzione
Cercherò di improntare questo intervento al massimo
di franchezza, come daltra parte è lo stile
di questo governo e soprattutto di questo dicastero.
Quando ho assunto la responsabilità di Ministro
della Pubblica Istruzione, da cui dipendono al momento
attuale i Conservatori e le Accademie, il mio predecessore
DOnofrio in sede di passaggio delle consegne molto
amichevolmente cordialmente mi ha indicato i punti
che riteneva delicati. Esiste un settore, quello dei
Conservatori, ha detto DOnofrio, nel quale mi sono
rifiutato di mettere il naso: credo che sia un grande
caos, onestamente però non so le ragioni perché
non lho esaminato attentamente...
Non ho tardato molto a capire le parole di DOnofrio,
ma poiché questo settore rientra nelle mie responsabilità
- come è mio costume - ho cominciato ad occuparmene.
Alcuni nodi del settore sono già stati individuati
negli interventi precedenti che si completano sufficientemente
e non si sovrappongono. Essi hanno preso in esame un
periodo storico relativamente ristretto; sono stati
esaminati tre decenni che hanno visto una notevole
crescita delle istituzioni formative musicali, passando,
in questo periodo, da 12 a 48 Conservatori, sulla spinta,
tra le altre, delle Scuole Civiche trasformatesi in
Conservatori.
Ho registrato un fenomeno molto singolare in queste
istituzioni: una difesa molto forte dellesistente ed
una resistenza al cambiamento e alla razionalizzazione
che sono estremamente necessari.
Nel visitare le varie regioni italiane ho trovato realtà
musicali di grande vivacità, anche dal punto
di vista del numero degli allievi. Le sto appoggiando
concedendo loro lautonomia, perché, appena mi
rendo conto che esiste una forte vitalità e
creatività, penso che si debba fare il possibile
per incoraggiarle ed aiutarle in maniera concreta.
Oggi però esistano risorse limitate e se avrete
la possibilità di andare in alcune zone dItalia
- come per esempio la Calabria, Campania o la Sicilia
- nelle quali esistono scuole con le inferriate alle
finestre per proteggerle dagli assalti e dagli atti
vandalici, ci sono bambini che vivono in edifici scolastici
completamente degradati ed insegnanti che devono affrontare
difficoltà di ogni genere, allora comprenderete
come questo Paese debba risolvere ancora problemi gravissimi,
con risorse obiettivamente ridotte.
Non affermo ciò per sostenere che non debbano
essere dati aiuti al settore musicale, perché,
anzi, sono convinto che questi debbano essere incrementati,
ma per ribadire la necessità di una articolata
programmazione e di una forte razionalizzazione della
spesa. Diventiamo più efficaci e credibili solamente
nel momento in cui le richieste che sosteniamo riescono
a diventare nazionali, e a questo obiettivo dobbiamo
tendere in modo preciso. Sono convinto, sempre per
rimanere nel settore musicale, che occorra una seria
programmazione che preveda listituzione di scuole musicali
a livello provinciale.
A questo punto voglio introdurre un altro tema rilevante
per la scuola italiana: quello dellautonomia. Alcuni
credono profondamente nellautonomia e tra questi vi
sono certamente io; ma so bene che vi sono molti rischi
perché non tutti saranno bravissimi nel gestire
le istituzioni scolastiche. Sono consapevole di questo
rischio perché ho visitato molte realtà
scolastiche e ho visto situazioni non certo brillanti,
ma credo che lautonomia sia così importante
per la scuola italiana che questo rischio debba essere
corso. Farò tutto il possibile per assicurare
ai presidi una formazione adeguata e per realizzare
validi organismi di valutazione. Quello che non riesco
a comprendere è che si voglia realizzare lautonomia
e non dare nessun potere ai presidi, non si voglia
cioè dare la responsabilità a chi è
responsabile. Se chiedo al preside di rispondere del
suo operato, devo dargli la possibilità di gestire
le risorse, prevedendo forme di controllo. Sono favorevole
a dare la dirigenza ai presidi, ai direttori, ma la
dirigenza comporta la possibilità di licenziamento
perché questa è una delle caratteristiche
che differenzia il dirigente dallimpiegato.
Non si è ritenuto opportuno, per quanto riguarda
il settore dei Conservatori, elaborare un disegno di
legge di emanazione governativa perché esistono
già varie proposte presentate da diversi deputati
in Parlamento. Ci è sembrato più opportuno
procedere invece ad un coordinamento tra le diverse
proposte di legge.
Il sottosegretario Serravalle ha già indicato
le strade su cui pensiamo di muoverci. Siamo favorevoli
a potenziare nella scuola elementare leducazione musicale.
Nella scuola media va rafforzata con un ciclo specifico
di formazione ad orientamento musicale. Il problema
diventa più impegnativo per quanto riguarda
il liceo. Tutte queste indicazioni non costituiscono
il programma di governo, ma sono linee su cui stiamo
riflettendo anche allinterno delle proposte di legge
che si stanno discutendo in Parlamento. Mi sembrerebbe
però importante garantire che in ogni provincia
ci siano dei licei musicali.
Credo che la vera risposta da dare a chi opera allinterno
del mondo dei Conservatori, nel momento in cui affrontiamo
i problemi e procediamo sulla via della razionalizzazione,
sia quella di dare adeguate garanzie sulla reale disponibilità
della risorse.
Lobiettivo per il quale mi sto battendo è molto
importante: tutti i risparmi che nel bilancio del Ministero
dell Pubblica Istruzione (circa 50.000 miliardi) riusciremo
a realizzare nel 1996 rispetto al 1995, con azioni
di razionalizzazione - che sono dolorose e difficili
per chi le decide e per chi le subisce - dovrebbero
restare alla scuola. Mi auguro che sia una cifra di
rilievo e che possa essere spesa in chiave innovativa.
Oggi il bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione
è speso al 97% in salari e stipendi. Siamo in
presenza di un bilancio sostanzialmente rigido; lunico
modo che avremo per poter ridurre le spese di gestione,
sarebbe quello di licenziare persone in eccedenza.
E ciò non è semplice. Se recuperiamo
questi risparmi, il Ministero avrà a disposizione
risorse per poter intervenire sia per assegnare un
maggiore riconoscimento economico a coloro che operano,
sia per attività didattiche ed innovazioni.
Sono ottimista, rispetto al punto di partenza: oggi
abbiamo a capo dellIspettorato un dirigente serio e
preparato che incomincia a prendere le sue decisioni;
queste decisioni sono talvolta controverse - questo
è inevitabile - perché non tutti sono
daccordo, però vanno nello stile che la stessa
dirigente ha dichiarato, e cioè di trasparenza,
di chiarezza, di giustizia, di sostegno del settore.
Cè una esplicita volontà e convinzione
nella Prof.ssa Serravalle e in me nel credere personalmente
nel valore delleducazione musicale.
Sono favorevole a che ci sia una flessibilità
curriculare, a che lofferta sia più ampia e
allinterno di questa ciascuno possa scegliere. Questa
è una soluzione costosa perché vuol dire
che lofferta formativa deve offrire tante cose diverse,
ma è lunica che permette ai giovani di poter
scegliere. Non vedo altre soluzioni!
Mi impegno verso di voi perché in tempi brevi
e rapidi abbiate alle vostre richieste risposte chiare.
Non posso al momento attuale promettere nulla per quanto
attiene ai problemi del contratto, perché non
è il Ministero della Pubblica Istruzione a gestirlo.
Ritengo però di poter dire che nel 96 ci saranno
risorse economiche maggiori. A voi chiedo, nella assoluta
legittimità delle rivendicazioni, di capire
che noi siamo in una realtà complessa; il nostro
Paese presenta problemi non facili e territorialmente
diversificati.
Con questo spirito di collaborazione, che da parte nostra
è forte, vorrei sottolineare che questa è
la prima uscita in qualche modo organica fatta dal
Governo nei riguardi del problema dei Conservatori
e che nellincontro odierno sono presenti il Sottosegretario,
lIspettore responsabile e il Ministro. E questa una
evidente dimostrazione di interesse al problema. Non
saremmo venuti se non avessimo voluto dirvi, in modo
chiaro, che noi intendiamo affrontare il problema e
ci stiamo muovendo per farlo.
Lo vogliamo fare sia in termini di contenuti con interventi
allinterno della scuola (come, ad esempio, il potenziamento
dellinsegnamento della musica nelle scuole elementari)
sia verso lesterno (in particolare verso gli insegnanti
e verso i Direttori).
Offriremo e creeremo occasioni di dialogo e di colloquio
per poter accogliere le vostre istanze e tenerne conto.
Se in più se anche voi cercherete di farvi un
po carico dei nostri problemi, penso che riusciremo
ad essere più produttivi. Tutta lenergia che
risparmiamo in inutili polemiche può essere
spesa nel costruire .
This file was converted with TextToHTML - (c) 1995 Logic n.v. - Kris Coppieters