Ing. Giancarlo LOMBARDI

Ministro della Pubblica Istruzione

Cercherò di improntare questo intervento al massimo di franchezza, come daltra parte è lo stile di questo governo e soprattutto di questo dicastero.
Quando ho assunto la responsabilità di Ministro della Pubblica Istruzione, da cui dipendono al momento attuale i Conservatori e le Accademie, il mio predecessore DOnofrio in sede di passaggio delle consegne molto amichevolmente cordialmente mi ha indicato i punti che riteneva delicati. Esiste un settore, quello dei Conservatori, ha detto DOnofrio, nel quale mi sono rifiutato di mettere il naso: credo che sia un grande caos, onestamente però non so le ragioni perché non lho esaminato attentamente...
Non ho tardato molto a capire le parole di DOnofrio, ma poiché questo settore rientra nelle mie responsabilità - come è mio costume - ho cominciato ad occuparmene.
Alcuni nodi del settore sono già stati individuati negli interventi precedenti che si completano sufficientemente e non si sovrappongono. Essi hanno preso in esame un periodo storico relativamente ristretto; sono stati esaminati tre decenni che hanno visto una notevole crescita delle istituzioni formative musicali, passando, in questo periodo, da 12 a 48 Conservatori, sulla spinta, tra le altre, delle Scuole Civiche trasformatesi in Conservatori.
Ho registrato un fenomeno molto singolare in queste istituzioni: una difesa molto forte dellesistente ed una resistenza al cambiamento e alla razionalizzazione che sono estremamente necessari.
Nel visitare le varie regioni italiane ho trovato realtà musicali di grande vivacità, anche dal punto di vista del numero degli allievi. Le sto appoggiando concedendo loro lautonomia, perché, appena mi rendo conto che esiste una forte vitalità e creatività, penso che si debba fare il possibile per incoraggiarle ed aiutarle in maniera concreta.
Oggi però esistano risorse limitate e se avrete la possibilità di andare in alcune zone dItalia - come per esempio la Calabria, Campania o la Sicilia - nelle quali esistono scuole con le inferriate alle finestre per proteggerle dagli assalti e dagli atti vandalici, ci sono bambini che vivono in edifici scolastici completamente degradati ed insegnanti che devono affrontare difficoltà di ogni genere, allora comprenderete come questo Paese debba risolvere ancora problemi gravissimi, con risorse obiettivamente ridotte.
Non affermo ciò per sostenere che non debbano essere dati aiuti al settore musicale, perché, anzi, sono convinto che questi debbano essere incrementati, ma per ribadire la necessità di una articolata programmazione e di una forte razionalizzazione della spesa. Diventiamo più efficaci e credibili solamente nel momento in cui le richieste che sosteniamo riescono a diventare nazionali, e a questo obiettivo dobbiamo tendere in modo preciso. Sono convinto, sempre per rimanere nel settore musicale, che occorra una seria programmazione che preveda listituzione di scuole musicali a livello provinciale.
A questo punto voglio introdurre un altro tema rilevante per la scuola italiana: quello dellautonomia. Alcuni credono profondamente nellautonomia e tra questi vi sono certamente io; ma so bene che vi sono molti rischi perché non tutti saranno bravissimi nel gestire le istituzioni scolastiche. Sono consapevole di questo rischio perché ho visitato molte realtà scolastiche e ho visto situazioni non certo brillanti, ma credo che lautonomia sia così importante per la scuola italiana che questo rischio debba essere corso. Farò tutto il possibile per assicurare ai presidi una formazione adeguata e per realizzare validi organismi di valutazione. Quello che non riesco a comprendere è che si voglia realizzare lautonomia e non dare nessun potere ai presidi, non si voglia cioè dare la responsabilità a chi è responsabile. Se chiedo al preside di rispondere del suo operato, devo dargli la possibilità di gestire le risorse, prevedendo forme di controllo. Sono favorevole a dare la dirigenza ai presidi, ai direttori, ma la dirigenza comporta la possibilità di licenziamento perché questa è una delle caratteristiche che differenzia il dirigente dallimpiegato.
Non si è ritenuto opportuno, per quanto riguarda il settore dei Conservatori, elaborare un disegno di legge di emanazione governativa perché esistono già varie proposte presentate da diversi deputati in Parlamento. Ci è sembrato più opportuno procedere invece ad un coordinamento tra le diverse proposte di legge.
Il sottosegretario Serravalle ha già indicato le strade su cui pensiamo di muoverci. Siamo favorevoli a potenziare nella scuola elementare leducazione musicale. Nella scuola media va rafforzata con un ciclo specifico di formazione ad orientamento musicale. Il problema diventa più impegnativo per quanto riguarda il liceo. Tutte queste indicazioni non costituiscono il programma di governo, ma sono linee su cui stiamo riflettendo anche allinterno delle proposte di legge che si stanno discutendo in Parlamento. Mi sembrerebbe però importante garantire che in ogni provincia ci siano dei licei musicali.
Credo che la vera risposta da dare a chi opera allinterno del mondo dei Conservatori, nel momento in cui affrontiamo i problemi e procediamo sulla via della razionalizzazione, sia quella di dare adeguate garanzie sulla reale disponibilità della risorse.
Lobiettivo per il quale mi sto battendo è molto importante: tutti i risparmi che nel bilancio del Ministero dell Pubblica Istruzione (circa 50.000 miliardi) riusciremo a realizzare nel 1996 rispetto al 1995, con azioni di razionalizzazione - che sono dolorose e difficili per chi le decide e per chi le subisce - dovrebbero restare alla scuola. Mi auguro che sia una cifra di rilievo e che possa essere spesa in chiave innovativa.
Oggi il bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione è speso al 97% in salari e stipendi. Siamo in presenza di un bilancio sostanzialmente rigido; lunico modo che avremo per poter ridurre le spese di gestione, sarebbe quello di licenziare persone in eccedenza. E ciò non è semplice. Se recuperiamo questi risparmi, il Ministero avrà a disposizione risorse per poter intervenire sia per assegnare un maggiore riconoscimento economico a coloro che operano, sia per attività didattiche ed innovazioni.
Sono ottimista, rispetto al punto di partenza: oggi abbiamo a capo dellIspettorato un dirigente serio e preparato che incomincia a prendere le sue decisioni; queste decisioni sono talvolta controverse - questo è inevitabile - perché non tutti sono daccordo, però vanno nello stile che la stessa dirigente ha dichiarato, e cioè di trasparenza, di chiarezza, di giustizia, di sostegno del settore. Cè una esplicita volontà e convinzione nella Prof.ssa Serravalle e in me nel credere personalmente nel valore delleducazione musicale.
Sono favorevole a che ci sia una flessibilità curriculare, a che lofferta sia più ampia e allinterno di questa ciascuno possa scegliere. Questa è una soluzione costosa perché vuol dire che lofferta formativa deve offrire tante cose diverse, ma è lunica che permette ai giovani di poter scegliere. Non vedo altre soluzioni!
Mi impegno verso di voi perché in tempi brevi e rapidi abbiate alle vostre richieste risposte chiare.
Non posso al momento attuale promettere nulla per quanto attiene ai problemi del contratto, perché non è il Ministero della Pubblica Istruzione a gestirlo. Ritengo però di poter dire che nel 96 ci saranno risorse economiche maggiori. A voi chiedo, nella assoluta legittimità delle rivendicazioni, di capire che noi siamo in una realtà complessa; il nostro Paese presenta problemi non facili e territorialmente diversificati.
Con questo spirito di collaborazione, che da parte nostra è forte, vorrei sottolineare che questa è la prima uscita in qualche modo organica fatta dal Governo nei riguardi del problema dei Conservatori e che nellincontro odierno sono presenti il Sottosegretario, lIspettore responsabile e il Ministro. E questa una evidente dimostrazione di interesse al problema. Non saremmo venuti se non avessimo voluto dirvi, in modo chiaro, che noi intendiamo affrontare il problema e ci stiamo muovendo per farlo.
Lo vogliamo fare sia in termini di contenuti con interventi allinterno della scuola (come, ad esempio, il potenziamento dellinsegnamento della musica nelle scuole elementari) sia verso lesterno (in particolare verso gli insegnanti e verso i Direttori).
Offriremo e creeremo occasioni di dialogo e di colloquio per poter accogliere le vostre istanze e tenerne conto. Se in più se anche voi cercherete di farvi un po carico dei nostri problemi, penso che riusciremo ad essere più produttivi. Tutta lenergia che risparmiamo in inutili polemiche può essere spesa nel costruire .


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