ESTER RUGGIERO
Liceo Artistico Coreutico di Torino

L'attuazione di un Liceo Artistico Coreutico.


Io sono Ester Ruggiero e insegno Tecniche di comunicazione visiva al Liceo Artistico Coreutico di Torino, nato dalla collaborazione tra il Liceo Artistico Vittorio Veneto e la Fondazione del Teatro Nuovo per la Danza. Il progetto del Liceo Artistico Coreutico si è sviluppato sulla base di un'esperienza ormai abbastanza lunga, infatti sono dodici anni che l'Accademia Regionale di Danza - insieme con la Fondazione del Teatro Nuovo per la Danza - lavora piuttosto intensamente sul territorio per la formazione di giovani ballerini. Ed è stato proprio questo lavoro didattico-coreutico, che comporta un impiego molto massiccio del tempo dei giovani, a costringere gli insegnanti a porsi delle domande sulla formazione culturale che si poteva offrire ai futuri ballerini.

Lo stimolo a tali riflessioni è partito dall'analisi dell'utenza abituale dell'Accademia, che ha mostrato l'esistenza di due grandi categorie di allievi che possono risultare penalizzate da una sola istruzione coreutica: in primo luogo elementi validi dal punto di vista artistico ma con esigenze di istruzione personale molto forti, esigenze culturali che l'Accademia non permetteva di coltivare e che in taluni casi comportavano addirittura l'abbandono del mondo della danza. In secondo luogo elementi tecnicamente non così dotati, ai quali neppure l'Accademia riusciva a garantire il successo professionale, ma che si sarebbero trovati in un futuro senza strumenti alternativi per la costruzione della propria vita lavorativa. Allora la domanda che ci si è posti è stata questa: perché non realizzare una struttura unica che offrire una formazione globale?

Dopo esperimenti vari finalmente quest'anno è stato approvato dal Ministero della pubblica Istruzione il progetto di sperimentazione per il Liceo Artistico Coreutico, legalmente riconosciuto, che propone un panorama di discipline piuttosto ampio: c'è una sezione culturale istituzionale, con programmi simili a quelli del liceo artistico. Materie come figurato, modellato, disegno geometrico, storia dell'arte possono aprire ad un ragazzo che affronti il mondo dello spettacolo le porte di tutte quelle che sono le arti sceniche: la scenografia piuttosto che la creazione dei costumi di scena. Le materie scientifiche come la scienza o la biologia, prevedono programmi che mostrano una particolare attenzione a tutto ciò che riguarda lo studio del corpo, che probabilmente i ragazzi sanno usare molto bene, ma non conoscono da un punto di vista razionale. Ci sono poi altre discipline meno tradizionali come, per esempio, Tecniche di Comunicazione Visiva dove si studiano i sistemi di comunicazione non verbale dal disegno fino alla realtà virtuale della computer-grafica, passando per il teatro, la regia e la televisione. Quindi si vuole creare una figura di ballerino non sia soltanto quella di un esecutore, ma quella di un professionista con competenze che esulano dalla mera abilità tecnica.

I ragazzi che usciranno da questa accademia avranno una consapevolezza della propria professionalità molto più solida e potranno scegliere in modo migliore la propria strada.

E in fondo, forse, vogliamo anche un po' sfatare quello che è sempre stato il mito del ballerino non acculturato, di artista dedito alla ricerca della perfezione della sola forma. Naturalmente, a fianco del curriculum culturale i ragazzi devono seguire il curriculum accademico di danza che contempla le lezioni di danza classica, contemporanea, di repertorio, di musica, di storia della danza, di punte, ecc.

Si tratta quindi di un'operazione importante e soprattutto innovativa, che vorrebbe coprire l'area nazionale; già quest'anno, pur essendo il primo anno, ci sono ragazzi che arrivano dalla Sicilia e dal sud Italia in genere, che a quattordici anni hanno preso la loro valigia e si sono trasferiti a Torino, sostenuti naturalmente dall'abitudine dell'Accademia a ricevere studenti da tutta la nazione.

Per concludere sottolineerei nuovamente l'importanza di questo progetto sperimentale, sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista tecnico-professionale: l'età tra i quattordici e i diciannove anni è la più importante per chi vuole intraprendere la carriera di danzatore: se un ballerino a diciannove anni non è ancora pronto per entrare nel mondo del lavoro ha ormai poco da sperare. D'altro canto è ormai provato che l'età adolescenziale è anche la più fertile dal punto di vista intellettuale e dunque sarebbe scorretto da un punto di vista educativo negare agli allievi la possibilità di una corretta crescita cognitiva.

Vedremo tra cinque anni come si presenteranno i primi diplomati. Grazie.