ANDREA LANDRISCINA
Conservatorio di Parma

Gli studi musicali in Austria e il concetto di scuola.

In uno stato efficiente e ben organizzato, il modello di scuola dovrebbe essere in stretto rapporto con il mercato del lavoro. Abbiamo visto che in paesi come la Francia, la Germania e gli Stati Uniti l'istruzione musicale ha un collegamento sufficientemente stretto con le possibilità di sbocco professionale.
L'Austria, come è naturale che sia, ha un sistema scolastico fondato sul suo mercato, che è gigantesco se lo confrontiamo con gli altri paesi europei; infatti un paese la cui popolazione totale è di molto inferiore alla popolazione di Roma e Milano sommate assieme e la cui estensione territoriale è di poco superiore alla Lombardia, ha un'attività musicale che, come capillarità e qualità, è tra i primissimi posti a livello mondiale, con un'industria turistica quasi completamente innescata dalla musica e con la sola orchestra dei Wiener Philarmoniker che produce, da sola, il massimo fatturato mondiale per i diritti discografici nell'ambito della musica classica e di cui il solo "Concerto di Capodanno", trasmesso ogni anno in mondovisione, ha un indice di ascolto (e quindi anche un'entrata economica) paragonabile solo alle Olimpiadi.
La scuola musicale austriaca è basata su tre livelli, come viene illustrato nella abella allegata. Nel corso della scuola primaria e di quella secondaria tutti i cittadini ricevono un'educazione scolastica semiprofessionale estremamente seria e completa. Si studia uno strumento, l'ambiente culturale ad esso correlato, e la storia della musica in generale.
Molto più interessante e variegato, però, è il modello superiore che è quello di cui stiamo specificamente discutendo in questo convegno.
Questo è organizzato in quattro fasce scolastiche parallele e alternative: Volkshochschulen, Conservatori, Hochschulen e Università.
La fascia popolare, quella delle Volkshochschulen, l'ho riportata quasi per scommessa, ma è una realtà che non possiamo affatto sottovalutare.
In una città come Vienna ci sono ventiquattro Volkshochschulen di cui tre sono unicamente musicali. La Volkshochschule, letteralmente "università popolare", è una scuola dove si studiano liberamente e senza vincoli curriculari o burocratici numerosissime materie, fra cui anche la musica, materie spesso fantasiose e a volte estremamente specializzate, come dijeridoo e tiorba.
In una Volkshochschule i corsi possono essere sia amatoriali che professionali, anche se, normalmente, il primo caso è di gran lunga il più frequente. E' un tipo di scuola completamente assente nel nostro paese (le cosiddette "università per la terza età" sono cosa estremamente diversa) e viene, in maniera più o meno diretta, finanziata dallo Stato o da enti pubblici (comuni o regioni); la gestione può essere affidata anche ad istituzioni private, però dei forti sgravi fiscali rendono la retta di iscrizione particolarmente moderata.
I Conservatori austriaci, invece, forniscono una preparazione professionale abbastanza simile a quella impartita dalle omonime scuole italiane, sia a livello dei piani di studio che per l'impostazione scolastica.
La caratteristica peculiare del Conservatorio è che fornisce una preparazione professionale orientata solo in senso pratico; nonostante questa limitazione, dal Conservatorio sono usciti eccellenti orchestrali ed eccellenti solisti. Per dovere di cronaca va detto che nella sola città di Vienna i Conservatori sono nove.
L'esatto opposto del Conservatorio è l'Università (che richiede come requisito d'accesso l'"Abitur", cioè la maturità liceale), che impartisce un istruzione professionale di tipo solo teorico (almeno per quanto riguarda gli studi musicali). Qui si studia musicologia, musicoterapia, filologia, e numerosissime altre discipline, con l'ulteriore possibilità di proseguire la carriera con il Dottorato.
L'ultimo tipo di scuola, quello che rappresenta la sintesi tra i due precedenti tipi di approccio, è costituito dalla Hochschule für Musik, che è un modello estremamente interessante e ne parlerò più diffusamente sia perché questa è la scuola che personalmente ho frequentato, e che quindi conosco molto dettagliatamente, sia perché rappresenta un sistema completo di formazione professionale tale da poter essere preso, almeno nelle sue linee guida, come possibile modello ispiratore anche nelle tortuose ed intricate vicende italiane.
La Hochschule concilia la preparazione teorica con quella pratica, ed è attualmente il modello dominante nell'ambiente professionale in quanto prepara un tipo di musicista che non è soltanto un bravo "suonatore" ma è un interprete cosciente e consapevole, dotato di una preparazione culturale organica e specifica.
Nella Hochschule tutte quelle materie che completano la formazione di un musicista colto sono parte integrante del corso di studi.
Qualsiasi Hochschule è divisa in dipartimenti completamente autonomi; questi s abiliscono ogni anno (sì, non è un refuso: in Austria la scuola è talmente dinamica da arrivare a questo caso estremo) il nuovo curriculum scolastico, i nuovi piani di studio, i nuovi programmi di insegnamento nella più perfetta autonomia, non solo intesa a livello di Istituto, ma addirittura a livello di dipartimento; occorre anche precisare che i dipartimenti possono perfino creare nuovi corsi di studio e sopprimere corsi ritenuti obsoleti in funzione dei mutamenti del mercato del lavoro o delle istanze culturali del momento.
Nella abella relativa ai dipartimenti ed agli indirizzi di studio vi faccio notare, per pura curiosità, il fatto che esista il Corso di "Composizione schenkeriana": l'adorazione che i viennesi hanno per Schenker porta perfino alla costituzione di un apposito indirizzo del corso di Composizione. Tra le varie altre cose interessanti, faccio anche notare la presenza del diploma in Korrepetition, ovvero Diploma di Maestro Collaboratore, specialità che ha dei grossi sbocchi professionali presso tutti gli enti lirici del mondo, ma che, nell'ordinamento scolastico del "paese dell'opera", è vistosamente inesistente.
Nella abella allegata manca il corso di Musicologia, essendo questo svolto in collaborazione con l'Università, e manca anche il corso di Musica Elettronica che viene svolto, analogamente a quello che avete già visto nella relazione della prof.ssa Cappelli, in collaborazione con l'ORF, l'ente radiofonico nazionale.
Al titolo del mio intervento avevo apposto una seconda proposizione, cioè: "il concetto di "scuola"". Questo perché il concetto di scuola musicale in Austria, soprattutto se prendiamo come modello l'ordinamento della Hochschule, è una cosa molto interessante. Innanzitutto l'impostazione di base è l'opposto di quella dei nostri Conservatori. Il nostro ordinamento è la trasposizione istituzionale della lezione privata, della bottega artigianale dell'800, tanto è vero che noi abbiamo il Maestro inteso come figura paterna e monocratica, che, se si degna di eleggerci discepoli ci segue, anche dopo il Diploma, nella nostra vita professionale e che perfino designa il proprio successore (sappiamo che da noi quasi tutti i concorsi per un posto in orchestra vedono vincitore un allievo dell'orchestrale uscente e che, un po' troppo spesso, anche la cattedra in Conservatorio si "eredita" per imperscru abili trafile dinastiche).
I musicisti italiani scrivono sul loro curriculum di avere studiato con il Maestro Tal dei Tali, affermazione che per un austriaco potrebbe sembrare in parte blasfema, visto che lui scriverebbe: "ho studiato ALLA SCUOLA tale".
Questo perché, innanzitutto, in una Hochschule non esiste una sola materia principale ma c'è una intera fascia di materie definite "discipline di formazione artistica", discipline tra le quali l'allievo ne sceglie una verso la fine degli studi e si diploma in quella. Per esempio, il corso denominato "Direzione" comprende direzione d'orchestra, direzione di coro, tecnica del maestro collaboratore e pianoforte: alla fine del corso, dopo avere portato avanti parallelamente tutte le materie, l'allievo sceglie la specializzazione del diploma (e nessuno gli vieta di fare anche più di un diploma all'interno dello stesso indirizzo di studi). Inoltre la scuola austriaca è progettata veramente come un insieme organico ed inscindibile in cui molti fattori concorrono a costruire una professionalità, e non come un singolo corso "disturbato da qualche fastidiosa materia complementare", come avviene nell'italica penisola.
Vorrei far notare un altro particolare molto interessante che permette di comprendere meglio la differenza di mentalità.
In questi giorni nei nostri Conservatori è arrivato l'obbligo di redigere la "carta dei servizi", ovvero la dichiarazione delle prestazioni che un Conservatorio si obbliga a erogare ai propri utenti ed, in primo luogo, la dichiarazione dei diritti dello studente - utente. Nella scuola austriaca, invece, c'è da immemorabile tempo un doppio ordinamento: la carta dei servizi è controbilanciata dalla famosa "Schulforderung". Quest'ultima è la "carta delle pretese" della scuola nei confronti degli allievi, pretese chiare e fatte rispettare, tanto da diventare elementi qualificanti della stessa scuola.
Le "Schulforderungen" sono, generalmente, relative ad ogni singolo corso e l'allievo sa che qualsiasi insegnante può metterlo di fronte a una prova di accertamento per vedere se ha i requisiti per poter proseguire negli studi; se, per esempio, la carta prescrive che un allievo del corso di direzione di coro debba saper intonare perfettamente qualsiasi intervallo (e io che ho insegnato direzione di coro per diversi anni so benissimo che da noi arrivano spessissimo al diploma persone afone e totalmente incapaci di intonazione perché il nostro requisito d'accesso è solo una prova scritta) qualsiasi insegnante può chiedere un accertamento in qualsiasi momento, anche il giorno stesso dell'esame di Diploma, e questo garantisce inderogabilmente un livello minimo incontes abile di preparazione. Inoltre va assolutamente detto che, pur essendo le Hochschulen austriache considerate universalmente tra le migliori scuole di musica del mondo, sono tutt'altro che elitaristiche, come invece lo sono le scuole francesi e quelle americane le quali si basano sullo stroncare coloro che non hanno fin dall'inizio capacità straordinarie ed eclatanti, come, per esempio, quella di preparare un intero programma di concorso in un mese.
La scuola musicale austriaca consente all'allievo di potersi sviluppare secondo i suoi propri tempi fisiologici di maturazione; l'Istituzione, invece, deve sempre dare moltissimo, visto che se offre 100 difficilmente l'allievo assorbirà meno di 50, mentre se si offre solo 50 è quasi impossibile che qualcuno raggiunga 100.
E i risultati ottenuti sono vistosamente sotto gli occhi, pardon - le orecchie, di tutti.



Gli studi musicali in Austria
Ordinamento scolastico statale

Corsi di Musica nella Scuola dell'obbligo
Corsi di Musica nella Scuola Secondaria

Volkshochschulen         Conservatori       Universitaten       Hochschulen
Nessun requisito Esame Richiesto titolo Concorso selettivo di ammissione di ammissione di studio liceale
Istruzione amatoriale, Istruz. profess. Istruzione profess. Istruzione profess. considerato come di livello esclusiv. di livello esclusiv. di livello sia un servizio sociale pratico teorico pratico che teorico


L'ordinamento della Hochschule di Vienna

Dipartimento          Ambito              Corsi
I Composizione, Composizione Teoria, Composizione Schenkeriana Direzione Tecnica del maestro collaboratore Direzione di Coro Direzione D'Orchestra
II Strumenti a tastiera Pianoforte (indirizzo concertistico) Pianoforte (indirizzo cameristico) Pianoforte (indirizzo liederistico) Clavicembalo Organo Ricerca storica e organologica
III Strumenti ad arco Violino e a pizzico Viola Violoncello Contrabbasso Viola da gamba Chitarra Liuto
IV Strumenti a fiato Flauto e percussioni Oboe Clarinetto Fagotto Oboe Corno Tromba Trombone Tuba Flauto dolce Percussioni Istituto per lo stile musicale viennese
V Pedagogia musicale Insegnamento secondario (corso unico) Le professioni musicali educazione ritmico-melodica pianoforte canto chitarra violino violoncello flauto dolce direzione composizione storia della musica analisi musicale sociologia della musica
VI Musica sacra Organo e improvvisazione (doppio indirizzo: Direzione di coro I = cattolica Gregorianistica e musica liturgica II = evangelica) Composizione (indirizzo sacro) Ist. prassi esecutiva della musica sacra
VII Canto Formazione della voce Lied e Oratorio Opera
VIII Recitazione e regia
IX Cinema e televisione