Arrivano i coreani!

Al Conservatorio di Mantova, che sembra così fuori mano, era da un po' che qualche pendolare annunciava: "Arrivano i coreani, arrivano i coreani!"
Da non crederci.
Ma poi è successo davvero: da due anni come a Milano o ad Alessandria o a La Spezia o a Piacenza, anche da noi i coreani sono circa a metà degli iscritti alle classi di Canto.
Confidano nell'universalità della lingua musicale, forse innamorati di noi senza conoscerci. Più terra terra, c'è chi dice che, tornati a casa, con il nostro diploma insegneranno a cantare di sicuro. Sì, va beh...
Ma allora? Appunto.
Allora, quanti saranno giù da loro, in Corea, quelli che vogliono imparare a cantare come qui da noi?
Non eravamo rimasti, insomma, che eravamo noi, gli occidentali, da secoli e secoli, i fantasiosi ammiratori e imitatori dell'Oriente?
Solo in Lombardia sono più di mille. Le nostre allieve e i nostri allievi, che arrivano dalla Corea del Sud e si iscrivono al Conservatorio di Mantova, abitano per lo più a Milano. Di solito gentili e profondi, hanno dai venticinque ai trent'anni, ma tra loro molte differenze, se son nati a Seoul o nello Jeonlado.
Arrivano convinti, come scrive Ci Gon, che qui si sappia "costruire con la voce grandi edifici di marmo" e, ai saggi di fine anno, si presentano sul palcoscenico del Bibiena vestiti come Violetta e Alfredo.
Spesso hanno buone voci e una discreta preparazione musicale, ma non sanno, come noi di loro, proprio nulla di noi.
Così ci tocca imparare e insegnare l'abc. Perché nella nostra lingua parlata e scritta loro debbono per forza studiare e lasciarsi interrogare su programmi ministeriali, uguali per tutti, di storia della musica, di letteratura, di teoria musicale...
Una bella impresa! Anche se non eravamo più abituati ad allievi così attenti. Un pezzo di mondo, insomma, venuto a scovarci.
E noi abbiamo tanto posto.
Perché? La nostra cultura, almeno musicale, sembrerebbe vincere ancora. Ma, perché? Noi, insegnanti e allievi del Conservatorio di Mantova, siamo per parlarne. Abbiamo chiesto agli stessi coreani e all'Assessorato alla Cultura del Comune di Mantova di aiutarci. Hanno detto di sì.
Allora ci siam messi a chiamare, tra gli amici e i colleghi, quelli che potevano saperne qualcosa. Venite?
A Palazzo Te, un bel posto, ci sarà la musica e anche un po' di rinfresco... venite... parliamone...
Per conoscerci un po' di più.

ISA MELLI