Corso di aggiornamento -Convegno di studi

CONSERVATORI E NUOVE PROFESSIONALITA'

BOLOGNA
21-22-23 NOVEMBRE l996

Documento dei Direttori di Conservatorio.

(Documento sottoscritto da tutti i direttori di conservatorio presenti ad eccezione di quelli dei Conservatori di Milano e Parma, proff. Guido Salvetti e Claudia Termini).
Autore: Direttori di conservatorio. Parole chiave: corso, aggiornamento, conservatorio, professionalità, autonomia, finanziamento, direttore.

Al Ministro della Pubblica Istruzione
On. Prof. LUIGI BERLINGUER

I Direttori dei Conservatori di Musica presenti al Convegno "Conservatori e nuove professionalità" organizzato dal Conservatorio "G .B. Martini" di Bologna di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione - Ispettorato per l'Istruzione Artistica, sottoscrivono, nel rispetto della tematica del suddetto Convegno il seguente documento che sarà oggetto di ulteriore approfondimento nei successivi previsti incontri interregionali sul medesimo tema.

- Occorre valorizzare le nuove professionalità già esistenti .Vale fra tutti l'esempio dei diplomati in Didattica della Musica che non trovano attualmente alcuna collocazione professionale. Infatti l'alfabetizzazione musicale viene affidata alle maestre di scuola elementare con, nel migliore dei casi una esigua preparazione, piuttosto che a veri professionisti in possesso del titolo specifico. E' facile intuire come una tale situazione si rifletta poi in modo negativo sulla sempre lamentata mancanza di preparazione musicale del cittadino.

- Dopo questa significativa premessa urge che ai Conservatori sia riconosciuta formalmente e sostanzialmente l'autonomia e venga loro attribuita la funzione di centri di ricerca, formazione e produzione musicale. Ciò permetterebbe loro, sfruttando appieno e in modo razionale le risorse già a disposizione (sale, musicisti, organizzazione, strumenti, biblioteche, informatizzazione dei servizi, etc.) di svolgere un'importantissima funzione di divulgazione di cultura musicale sul territorio, dando nel contempo la possibilità di creare moltissimi posti di lavoro professionale ai propri allievi diplomati con l'utilizzo delle proprie orchestre, cori, gruppi da camera, dipartimenti di ricerca, segretariati artistici etc. All'interno del Conservatorio si creerebbe così una vera fucina di professioni musicali dove possono nascere e trovare sviluppo, come vero e proprio laboratorio sperimentale, tutte le nuove e vecchie tendenze professionali esistenti in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze e sollecitazioni dell'attuale scenario artistico, culturale e sociale.

- Per realizzare quanto sopra ad ogni Conservatorio devono essere assegnati congrui fondi eventualmente reperiti da una diversa distribuzione di quanto già disponibile (vedi F. U. S.) o da risparmi in altri settori. Ciò attraverso una consapevole presa di coscienza politica dell'importanza di affidare a chi conosce e lavora già sul territorio la diffusione e la sensibilizzazione musicale.

- Scendendo in un'articolazione pratica si può dire che oggi in Italia esistono circa 50 Conservatori. Essi già fanno molta attività di qualità, ma opportunamente aiutati, concedendo loro ad esempio un contributo annuo medio di 500 -600 milioni per la produzione artistica in aggiunta alle normali spese di funzionamento, essi sarebbero sicuramente in grado di organizzare con i propri gruppi orchestrali, corali, di musica da camera e così via circa 30-40 concerti all'anno (senza contare tutte le altre iniziative). Si realizzerebbero dai 1600 ai 1800 concerti distribuiti sul territorio, molti dei quali con destinazioni mirate ( scuole dell'obbligo, scuole superiori etc.). Calcolando una presenza di 800 - 1000 persone a concerto ( sembrano cifre alte ma per i concerti dei Conservatori è un pubblico normale, si arriverebbe ad un totale di 1.500.000 fruitori: un risultato enorme per una spesa che al massimo raggiungerebbe i 30-40 miliardi. Nessun Ente attualmente esistente può garantire un simile risultato se non con costi inimmaginabili. Inoltre con questa "piccola" cifra troverebbero lavoro non meno di 3000 giovani nelle più disparate "nuove e vecchie" professionalità. Come si può constatare sono dati estremamente significativi.

- L'attuazione di tutto ciò sinora esposto presuppone la stabilità della funzione direttiva, che permette la realizzazione nel tempo delle proposte appena enunciate. Questa evidente riappropriazione dell'identità culturale e sociale del Conservatorio favorirebbe ulteriori investimenti locali che aumenterebbero la spinta inerziale di questo grande volume di cultura e professionalità.

- Concludendo chiediamo infine che, oltre all'autonomia di cui tanto si parla, si decida di premiare coloro che, privati o Enti pubblici, donano risorse a queste Istituzioni, ad esempio consentendo di detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi le somme devolute alla musica, alla cultura e quindi a tutti i cittadini italiani, perché forse questo è il migliore investimento che possiamo fare per noi, ma soprattutto per i nostri figli.


Original file name: BO.dir - converted on Thursday, 2 January 1997, 22:01

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