In data 27.4.98 il Ministro della Pubblica Istruzione ha firmato il
DM n.199 che poi, in data 30.4.98, ha integrato con il DM n.211 contenente
le norme per gli incarichi di direzione nelle Accademie di Belle Arti e
nei Conservatori di Musica.
Per una volta il Ministro ha compiuto un atto tempestivo e solo in
parte coerente con l'impegno precedentemente assunto.
Va infatti detto che se da un lato grazie a questo Decreto, che in
parte ricalca il precedente, viene confermata l'elettività dei Direttori
degli Istituti di Alta Cultura, in conformità con le direttive contenute
nel testo di riforma Sbarbati, cosa da sempre caldeggiata dal sindacato
U.N.A.M.S., dall'altro non viene riconosciuto alcun valore al servizio
dei Direttori incaricati, a riforma ancora non avvenuta.
Con l'elettività dei Direttori si esce definitivamente da una
ottica di "Lottizzazioni".
Purtroppo ci sono in atto delle manovre mirate a disturbare quanto
auspicato nella proposta di riforma, come l'applicazione della Bassanini
(L. 59/97) e anche un destabilizzante mantenere in carica quei Direttori
con incarico a tempo indeterminato (ex ruolo) e contemporaneo abbattimento
dei Direttori incaricati (in taluni casi anche da più di venti anni).
In attesa della agognata riforma, il Sindacato U.N.A.M.S. avrebbe desiderato
una tutela dei lavoratori che hanno onorevolmente servito lo Stato. Avrebbe
anche desiderato, a riforma avvenuta, che questi Direttori incaricati
avessero potuto trovare un inquadramento, rispettoso del loro servizio,
pur dovendo giustamente abbandonare l'incarico o rimettersi in discussione
con delle elezioni democratiche.
Va purtroppo segnalato che CGIL, CISL, e UIL Scuola hanno chiesto le
elezioni in tutte le sedi, mostrando di non voler in alcun modo riconoscere
il lavoro (pesante, rischioso e stressante) prestato dai Direttori incaricati
per molti anni, e questo solo fino all'avvenuta - speriamo presto e senza
modifiche - approvazione della Riforma Sbarbati.
l'U.N.A.M.S. ha invece chiesto di prorogare gli attuali incarichi di
direzione (solo fino alla riforma), infatti il 23 marzo in occasione di
un incontro presso il Gabinetto del M.P.I. l'U.N.A.M.S. aveva ribadito
l'opportunità di procedere alle elezioni per tutte le accademie
e conservatori dove il Direttore era stato destituito o si era dimesso.
L'8 aprile, sostenendo che sia l'elezione dei Direttori sia il secondarizzante
regolamento sull'autonomia previsto dalla L. 59/97 avrebbero costituito
una inammissibile interferenza con il Disegno di Legge di Riforma in discussione
al Senato (DDL 2881), ha continuato a chiedere la salvaguardia dei diritti
chi per anni ha prestato di servizio come Direttore incaricato.
All'U.N.A.M.S. appare ovvia e scontata la volontà di CGIL, CISL,
e UIL Scuola di non tutelare i diritti dei Direttori e con essi anche quella
dei Professori che vi operano da anni (è nota la loro posizione
favorevole all'indizione di un incostituzionale concorso per i Docenti
di ruolo degli Istituti di Alta Cultura, solo perché le istituzioni
dove questi operano verranno riformate).
Appare anche ovvio il tentativo di CGIL, CISL, e UIL Scuola di bloccare
la riforma facendo insorgere i Direttori che hanno visto calpestati i propri
diritti. Posso anticipare che i Direttori vicini alle posizioni U.N.A.M.S.
non faranno in alcun modo il gioco destabilizzante di CGIL, CISL, e UIL
Scuola, cadendo nella trappola di ricorsi ed altro.
Infatti il primo risultato è che il Ministro visti i ricorsi
già presentati ai vari TAR, da parte dei Direttori, ha ritirato
il decreto e lo ha sostituito con due ordinanze separate una per le Accademie
di Belle Arti ed una per i Conservatori statali di Musica. Proprio ciò
che vorrebbe fare il Senatore Satriani relatore il VII commissione del
Senato della proposta di Legge Sbarbati ed altri. Resta quindi probabile
che l'ordinanza per i Conservatori statali di Musica venga ritirata e chissà
se ci sarà il tempo di averne un'altra, rispettosa di tutti i diritti
acquisiti, in tempo utile per eleggerci il Direttore.
Bisogna anche rilevare che sempre CGIL, CISL, e UIL Scuola avrebbero
desiderato che i Direttori non venissero eletti tra i docenti operanti
all'interno delle singole istituzioni, ma tra quanti, in base alla verifica
di titoli artistici, fossero stati ritenuti idonei da una commissione nazionale
nominata dal Ministro.
Una commissione di questo genere sarebbe stata facilmente controllabile
e si sarebbe tornati alle "lottizzazioni" di un tempo, ma camuffate abilmente
da "DEMOCRATICHE elezioni", dove è consentito partecipare solo a
chi fa parte di un "certo giro" o se si preferisce è un "vassallo"
di questo o di quel partito.
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