Ultimamente alcune persone, poche e stranamente docenti
presso i Conservatori statali di Musica, hanno attaccato
la proposta di legge 688 che dovrebbe riformare i Conservatori,
conosciuta anche come proposta Sbarbati.
Le motivazioni sono le più disparate ma tutte
mirate a far cadere questa proposta di legge.
Nella mia opinione, invece, questa proposta di legge
va difesa per evitare i rigori di una secondarizzazione
sicura.
Infatti il Disegno di legge 2619 (Veltroni) del quale
qui sotto riporto alcune parti, dando risalto ad passaggi
molto salienti, fa capire la gravità della situazione.
Articolo 20, comma 1, sub f
1. Lo Stato, le regioni, i comuni e le province riconoscono
e promuovono la produzione musicale con caratteristiche
di continuità, definita sulla base e nell'ambito
dei seguenti principi:
f) svolgimento di compiti di formazione di artisti e
tecnici, con carattere di continuità e sulla
base delle condizioni omogenee previste a livello nazionale,
con particolare riguardo alla integrazione della formazione
ricevuta presso i conservatori di musica;
Articolo 24, comma 1
Con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17,
comma 2, della legge 23 agosto 1988 n. 400, su proposta
dell'Autorità di governo competente in materia
di spettacolo, di concerto con il Ministro della pubblica
istruzione, entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, sono definiti i compiti
delle fondazioni lirico-sinfoniche concernenti la formazione
di musicisti, cantanti e tecnici, anche con individuazione
di ipotesi integrative di formazione dell'attività
svolta dai conservatori di musica e tenuti presenti
i possibili sbocchi professionali degli artisti.
Per chi non avesse dimestichezza con il "burocratese"
questi due passetti di legge esprimono chiaramente
gli intenti di una certa parte politica italiana di
voler togliere importanza ai Conservatori per donarla
a teatri-fondazioni.
Non è un caso che alcune scuole gestite dai soliti
noti che sparano sui Conservatori stanno attualmente
trasformandosi in fondazioni.
Essendo "autonomamente private" possono farlo,
i Conservatori no!
Mi appello ora a tutti i docenti seri che credono nel
proprio lavoro e soprattutto in quello che è
stato ed è attulmente il Conservatorio.
Attenzione se questa proposta Veltroni dovesse passare
senza che sia stata approvata (o peggio ancora sia
stata cassata) la proposta Sbarbati per i Conservatori
statali di Musica significa la secondarizzazione immediata.
Pongo l'accento sul fatto che il Relatore presso la
commissione cultura del Senato, il Senatore Lombardi
Satriani, durante la sua relazione sulla proposta di
legge 688 (Sbarbati) ha espresso fortemente l'intento,
cosa gravissima, di separare le Accademie dai Conservatori
e, cosa di estremo pericolo, di voler andare il più
lentamente possibile, con la scusa di fare le cose
nel migliore dei modi.
Questo, ovviamente, per evitare di discutere seriamente
la proposta 688 (Sbarbati) e di agevolare la strada
alla proposta Veltroni che è in palese contrasto
con la proposta di legge Sbarbati.
Ricordo che esiste ed è già stata approvata
la legge sull'autonomia scolastica che di fatto ha
posto Conservatori ed Accademie sullo stesso piano
normativo delle scuole secondarie
E quando la secondarizzazione sarà realtà
nessun sindacato riuscirà più a sostenere
un orario di servizio attualmente simile a quello dei
docenti universitari. Si cadrà nelle 18 ore
settimanali e 5 giorni delle secondarie con tutte le
riunioni tipiche di queste scuole.
Il numero di allievi per classi non credo potrà
restare lo stesso, temo che verrà raddoppiato
o quanto meno aumentato in proporzione alle ore di
servizio. Allora si che saranno dolori!
Se passa la riforma Sbarbati saremo tutti docenti dell'ISDA,
se non passa più della metà di noi sarà
in sovrannumero. Che se ne potrà fare di noi
lo Stato che ci ha volutamente degradati?
Meditate amici, MEDITATE!
Prof. Antonio Calosci
Ancona, domenica 15 marzo 1998.
This page was created using TextToHTML. TextToHTML is a free software for Macintosh and is (c) 1995,1996 by Kris Coppieters