COMITATO NAZIONALE
per la Riforma degli studi musicali.

c/o Istituto Musicale Pareggiato "A. Peri"
V.le Allegri, 9
42100 REGGIO EMILIA
Tel. 0522-456779 - Fax 0522-456778

13 giugno 1997


A seguito della scissione in seno ai Comitati per la Riforma dei Conservatori, i firmatari della lettera del 13 aprile, ampiamente diffusa tra i Comitati stessi e pubblicata sul Giornale della Musica di maggio, ritengono opportuno definire in modo chiaro e riconoscibile la propria posizione nell'ambito del dibattito oggi più che mai vivo nel mondo della scuola e della cultura in genere e della politica.

E' pertanto costituito il

COMITATO NAZIONALE
PER LA RIFORMA
DEGLI STUDI MUSICALI

Il Comitato Nazionale rimane compatibile con i Comitati locali ma richiede che la trasparenza delle adesioni sia garantita dalle firme personali di coloro che concordano con le nostre posizioni.

Nei contenuti della Riforma le posizioni espresse nel documento di Roma (giugno 1997, confermate dall'Assemblea autoconvocata di Bologna (dicembre 1996) e nelle critiche da noi assunte sul T.U. Sbarbati, sono alla base delle nostre richieste di profonda modifica della proposta di legge. Rimaste finora
inascoltate alcune richieste in tal senso presentate, è oggi piuttosto diffusa la
sfiducia sulla emendabilità del T.U., anche se dà più parti si insiste comunque per un suo miglioramento. In ogni caso questo Testo, così come è stato licenziato dalla Commissione Cultura della Camera, deve essere sottoposto a profonde modifiche (particolarmente gli art. 8 e 10 si ritiene siano da riformulare).

Concordiamo sulla necessità di definire studi di livello universitario nel settore dell'istruzione musicale professionale; crediamo tuttavia che per accedere a questi studi si debba prevedere la maturità e precisi crediti musicali acquisiti in strutture scolastiche precedenti. La figura di "uditore" dell'ISDA (ora inserita nel testo), per chi non ha ancora la maturità, non ha alcun senso e contribuisce non poco a mantenere confuso e pasticciato il quadro istituzionale delineato dopo la riforma.
Non essendo definite dal testo Sbarbati le strutture scolastiche future, non vi sono inoltre certezze sul futuro dei nostri Conservatori e Istituti pareggiati, che rischiano di essere sacrificati sull'altare dell'ambito livello universitario.
Nella distinzione dunque tra strutture universitarie e non, occorre poi conciliare la storia e la tradizione delle nostre scuole anche con le proposte di riordino dei cicli scolastici del Ministro Berlinguer; proposta troppo importante per essere ancora ignorata dai Parlamentari che si occupano della Riforma dei Conservatori.


Questo comunicato è inviato a cura della Segreteria pro tempore a tutti i Comitati già costituiti e a quelli di nuova costituzione, pregando gli interessati di prendere contatto con la stessa per la trasmissione delle firme e dei documenti di adesione.
Una conferenza di organizzazione sarà convocata quanto prima tra tutti gli aderenti.
Il comunicato è inviato inoltre agli organismi politici, sindacali e alla stampa.


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