A.N.I.Mus.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER L'ISTRUZIONE MUSICALE


Il Consiglio direttivo in carica (1996/1997).

Il 31 maggio 1994 si è formalmente costituita a Milano l'Associazione Nazionale per l'Istruzione Musicale A.N.I.Mus., che si rivolge a tutti coloro i quali, a vario titolo, prestano la loro opera nel campo della formazione musicale.

L'Associazione era nata nel corso dell'anno scolastico '93/94 dall'aggregazione di direttori, docenti e personale A.T.A. di vari conservatori italiani, preoccupati dalle confuse prospettive della realizzazione dell'autonomia, prevista dall'art. 4 della legge 537/93 (Legge finanziaria 1994) e contemporaneamente insoddisfatti delle proposte avanzate da varie parti in alternativa a quelle ministeriali.

Finalità dell'Associazione

Gli associati all'A.N.I.Mus. si propongono di (art. 2 dello Statuto dell'Associazione: "Finalità"):

Obiettivi prioritari

Il 26 giugno 1994 fu tenuta a Parma la prima assemblea, alla quale parteciparono Soci appartenenti a diciotto conservatori (Adria, Alessandria, Bologna, Como, Fermo, Foggia, La spezia, Napoli, Padova, Parma, Pesaro, Piacenza, Roma, Torino, Trapani, Venezia e Vicenza), che deliberarono all'unanimità gli obiettivi prioritari cui deve essere ispirata l'azione dell'Associazione.

  1. La rivalutazione degli studi musicali che, da un lato, devono fornire un'occupazione e, dall'altro, partendo dalla consapevolezza della dignità culturale del musicista, non possono prescindere dalla necessità di una formazione culturale adeguata e completa;

  2. la valorizzazione della professionalità, della funzione e della qualità del lavoro degli operatori del settore anche in relazione alle loro responsabilità;

  3. la difesa della legge e, in particolare, la difesa dei diritti relativi allo stato giuridico;

  4. la promozione delle rivendicazioni economiche e giuridiche di quelle categorie che siano ancora particolarmente penalizzate;

  5. il rispetto dei diritti dei fruitori della scuola, partendo dal principio costituzionale che questa deve essere al servizio dei cittadini e che è preciso obbligo dello Stato gestire in modo coerente e unitario l'istruzione musicale;

  6. l'indipendenza dalle posizioni politiche, ma anche il rifiuto della strumentalizzazione delle posizioni politiche degli altri: un principio, un'idea, un progetto debbono essere finalmente valutati per sé, non in quanto nati o patrocinati da un partito politico o da un altro;

  7. una corretta informazione, non inquinata da atteggiamenti obrettizi o demagogici;

  8. una attenta valutazione del problema ormai quasi mitico della riforma dell'istruzione musicale;

  9. un impegno propositivo rispetto alla nuova dimensione dell'autonomia;

  10. la corretta collocazione del Conservatorio in rapporto all'Università e agli altri ordini di scuole nella sua nuova e non ancora ben definita appartenenza alle Istituzioni di Alta Cultura.