Testo e regia:
Nino DIntrona,
Giacomo Ravicchio
Con:
Nino DIntrona,
Toni Mazzara
Musiche:
Giacomo Ravicchio
Esecuzione e
arrangiamenti: Claudio Mantovani
Scene:
François Chanal
![](robinsala2.jpg)
Arrivederci, amico. Non ti dico
addio. Te lho detto quando aveva un senso. Te lho
detto quando ero triste, solo e alla fine.
Raymond Chandler, Il lungo addio
![](robinsala1.jpg)
Durata: 75
Pubblico:
dagli 8 anni, giovani e adulti
Esigenze tecniche:
8 x 8 x 5h kw 25
Montaggio: 8 ore
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Ci sono spettacoli che esauriscono il loro ciclo vitale
nellarco di una stagione; altri che, quasi allinsaputa
dei loro stessi autori e interpreti, diventano dei
classici. Robinson & Crusoe ha debuttato
nel 1985. Nella sua lunga vita è stato rappresentato in
quattro continenti, insignito di numerosi premi e
allestito da quaranta compagnie di dodici diversi paesi.
Come per ogni classico che si rispetti, la sua vita
continua a grande richiesta.
Nato per il pubblico dei ragazzi, come sviluppo in chiave
drammaturgica di alcune riflessioni sulla solitudine
infantile, Robinson & Crusoe ha
riscosso un enorme successo con spettatori di ogni età,
trasmettendo a tutti con immediatezza lincredibile
divertimento, leccezionale carica vitale, le
intense emozioni che lo caratterizzano. Ancora oggi
rimangono attualissimi stile e tematiche dello
spettacolo, che ricerca e trova un delicato equilibrio
tra il linguaggio non verbale e la parola, e utilizza in
maniera calibrata ed intensa musica, luci e scenografia.
Robinson & Crusoe torna quindi sul
palcoscenico per far ridere e per aiutare a riflettere,
per emozionare, commuovere e divertire vecchie e nuove
generazioni di spettatori in unora e mezza di
spettacolo che costituisce unesperienza intensa e
gioiosa, da non perdere assolutamente.
Un
tetto. Unisola. Due uomini che qui si incontrano
dopo una catastrofe. Sono soli, privi di mezzi per
sopravvivere. Tentano il difficile cammino di una
relazione tra eguali, scontrandosi e risolvendo continui
problemi concreti ed umani. Uno parla un miscuglio di
italiano, francese, inglese e spagnolo, laltro un
curioso linguaggio fatto di gramelot e di onomatopee
dalle risonanze orientali, giapponese o cinese forse, in
ogni caso una lingua identificabile nel fatto di essere
fondamentalmente altro. Lacqua che li
circonda è lunico testimone del loro sforzo per
trovare un linguaggio comune, per risolvere le prime
necessità, per scoprire in seguito il piacere del
superfluo, i sogni del loro passato, i desideri per il
loro futuro, una nuova vita...
Dramma e comicità si mescolano in una situazione che,
pur essendo eccezionale, rispecchia levoluzione
della vita di tutti gli uomini, destinati a percorrere
sempre nuovi itinerari e a conservare la memoria di unantica
isola alla ricerca delle prossime.
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