Filippo ha un folto ciuffo bruno rossiccio sulla fronte, Stellina è tutta grigia con una macchia candida sul manto, Gigetto ha la pelliccia scura e arruffata. Sono nati dopo aver trascorso dodici lune (quanto dura la gestazione di un asino) nel ventre delle rispettive genitrici. Ora hanno già compiuto due mesi, ma ancora non si staccano volentieri dalla mamma: si avvicinano spesso per succhiarne il latte che li alimenterà ancora per altri quattro mesi oppure per ottenere protezione e calore.
    I tre asinelli, che pascolano sereni incuranti della pioggia battente di una giornata autunnale, sono gli ultimi arrivati all’Aivam di Borgata Piancera 17 a Giaveno, l’Associazione Italiana per la Valorizzazione dell’Asino e del Mulo fondata quindici anni fa da Aldo Vico e da alcuni appassionati di escursionismo e alpinismo, per rinnovare l'interesse nei confronti degli asini e dei muli - i cosiddetti equini <minori> - rilanciandone l’immagine e promuovendone l'utilizzo come mezzo di trasporto alternativo.
     <L’Aivam è nata nel 1990; da sempre appassionati di alpinismo, mia moglie ed io cercavamo un animale che ci accompagnasse nelle escursioni per aiutarci con il carico; non trovammo un mulo, così il nostro primo “acquisto” fu Marilù, un’asina allora già anziana che oggi purtroppo non c’è più - racconta Vico dalla sede dell’associazione, in una stanza tappezzata dagli scatti che documentano le gite in compagnia dei quadrupedi - da allora non ci siamo più fermati e oggi ospitiamo sedici tra asini e muli. Tra i centocinquanta soci <equini> dell’Aivam, ci sono anche due <star>: Lulù, un bellissimo esemplare di razza <Amiatina> scelta tra più di cinquanta asini per pubblicizzare una nota marca di lassativi e Geraldina, l’asinella attrice che accompagna il cantastorie torinese Claudio Zanotto Contino nella messa in scena dei suoi spettacoli itineranti.
    Rustici, resistenti alla fatica e frugali, i muli (nati dall’accoppiamento tra un asino e una cavalla) sono i compagni ideali per l'escursionismo d'alta montagna e mezzi insostituibili per il trasporto in quota di materiali di ogni genere, viveri e attrezzature sportive. <L’equino deve lavorare altrimenti si annoia, perde tono muscolare, diventa intrattabile; il mulo poi, per la sua capacità di reggere carichi pari a fino a un terzo della sua mole, era tradizionalmente utilizzato dagli Alpini per trasportare l’artiglieria e le attrezzature da campo in quota; oggi quei muli sono tutti in pensione e noi ne ospitiamo una: Vespa cha ha 37 anni>.
    Dalla scorsa estate l’Aivam propone e gestisce numerose attività anche nel Parco della Val Troncea: dalle brevi passeggiate a dorso d’asino destinate ai bimbi e ai loro genitori ai più impegnativi trekking a piedi o in sella con muli addestrati su percorsi di montagna; il cosiddetto <trekking someggiato>, molto diffuso in Francia e ancora poco conosciuto nel nostro paese. E non è tutto; l’Aivam organizza sessioni di ippoterapia destinate alle persone disabili, interventi didattici nelle scuole dell’obbligo, lezioni di equitazione alpina e il corso per ottenere la qualifica di <Operatore di trasporto e turismo someggiato>.
Info: www.arpnet.it/aivam/, 011/9361322 e 340/7328494.