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VERSO
SERA
Ottobre - Dicembre 2005
TRANSATLANTICA
Sguardi indipendenti
dalla Francia e dagli Stati Uniti
Due
sponde dell’Atlantico, due modi di fare cinema indipendente,
due sguardi diversi ma complementari sul presente e sull’immaginario
si danno appuntamento nella nuova edizione di Verso Sera,
dedicata alla produzione francese e statunitense d’autore.
Se Clean di Assayas e Mysterious Skin di Araki tratteggiano
complessi ritratti di esistenze inquiete, il nuovo film di Wes Anderson
(I Tenenbaum)
e il misconosciuto Guida galattica per autostoppisti sono
l’ideale per assaporare un umorismo originale, spumeggiante e particolarissimo.
Non potevano mancare l’omaggio di Guédiguian a un Mitterrand prossimo
alla morte e il suggestivo Piccoli tradimenti, inedito nelle
sale torinesi.
Il
Programma
25 ottobre
ore 18.15 Cinema Centrale
CLEAN di Olivier Assayas
8
novembre ore 18.00 Cinema Fratelli Marx
LE AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU
di Wes Anderson
15
novembre ore 18.15 Cinema Due Giardini
GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI
di Garth Jennings
22
novembre ore 18.30 Cinema Centrale
MYSTERIOUS SKIN di Gregg Araki
(vietato ai minori di 18 anni)
6
dicembre ore 18.15 Cinema Fratelli Marx
LE PASSEGGIATE AL CAMPO DI MARTE
di Robert Guédiguian
13
dicembre ore 18.30 Cinema Olimpia 2
PICCOLI TRADIMENTI di Pascal Bonitzer
CLEAN
id. di Olivier Assayas
con Maggie Cheung, Nick Nolte, Laetitia Spigarelli, Beatrice Dalle
(Canada/Francia/GB 2004, 110’)
La
cantante Emily forma col suo compagno, anche lui rocker, una coppia
di junkie perduti che sembra la versione estrema dell’unione tra
John Lennon e Yoko Ono. Quando l’uomo abbandona questa valle di
lacrime causa overdose, per Emily ha inizio un percorso di redenzione:
tra passato doloroso e futuro incerto, la donna intraprende un cammino
esistenziale per sottrarsi alla marginalità e recuperare il suo
bambino, adottato dai nonni. Vuole ripulirsi, diventare “clean”,
come esplicita il titolo; senza piegarsi, tuttavia, al conformismo
sociale e alle approssimazioni psicologiche della gente “perbene”.
All’inizio, il film di Assayas adotta gli stereotipi del repertorio
rocker-maledetto; poi, poco a poco, la narrazione assume un andamento
lineare, da ballata, e la macchina da presa filma con energia quieta
il ritorno della protagonista alla pace e al rispetto di se stessa.
(Roberto Nepoti)
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LE
AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU
The Life Aquatic with Steve Zissou di Wes
Anderson
con Bill Murray, Owen Wilson, Cate Blanchett, Anjelica Huston, Willem
Dafoe
(USA
2004, 118’)
Spiritoso,
poetico-naif e interessato solo ai personaggi fuori dal coro, il
texano assai poco bushiano racconta l’ultima odissea di Bill Murray
che fa il verso alle imprese oceanografiche del capitano Cousteau.
Il prologo, tutto girato a Napoli, è irresistibile con il canuto
eroe degli abissi che viene presentato al San Carlo dal direttore
di festival sublimamente interpretato dal collega studioso e giornalista
Antonio Monda. Su questo tono blandamente farsesco il film costruisce
il suo apologo, che convoglia gli scombinati membri del team di
Zissou alla caccia senza quartiere allo squalo leopardo. Inseguire
le piroette di Anderson non deve essere stato facile per il cast
che, non a caso, accoppia le ieratiche malinconie di Bill Murray
e le pose da strega di Biancaneve di Anjelica Huston ai macchiettoni
in libera uscita di Owen Wilson, Cate Blanchett, Willem Dafoe e
Jeff Goldblum. (Valerio Caprara)
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GUIDA
GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI
The Hitchhikers’s Guide
to the Galaxy di Garth Jennings
con Martin Freeman, John Malkovich, Warwick Davis, Zooey Deschanel
(USA/GB 2005, 109’)
È
davvero un peccato che nell’afoso periodo ferragostano, le poche
sale aperte abbiano snobbato palesemente questo delizioso film dall’umorismo
decisamente british che rinverdisce i fasti di una commedia sovversiva,
intelligente e di fine
ironia. Tratto dal best seller dello scomparso Douglas N. Adams,
il film è un paradossale mix tra fantascienza e commedia satirica
che ha saputo brillantemente interpretare il testo di partenza.
Il protagonista è Arthur Dent, un single timido e introverso al
quale una burocrazia ottusa sta per demolire la casa per costruire
una tangenziale. Disperato Arthur ancora non sa che il suo caro
amico Ford, che in realtà è un alieno che arriva da Betelguse, lo
sta per salvare dalla ben più devastante distruzione del nostro
pianeta ad opera dei Vogon, gli ottusi burocrati dello spazio, trascinandolo
in una straordinaria avventura nel cosmo dove egli incontrerà anche
Trisha, la ragazza che lo ha fatto innamorare. (Fabrizio Liberti)
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MYSTERIOUS SKIN
id. di Gregg Araki
con Joseph Gordon-Levitt, Brady Corbet, Elisabeth Shue, Michelle
Trachtenberg, Jeffrey Licon
(USA 2004, 99’) vietato ai minori di 18 anni
Quanto
in un film mediocre sarebbe solo morboso sensazionalismo, diventa
in Mysterious Skin una discesa agli inferi di implacabile
precisione, uno scavo tutto in soggettiva nelle sensazioni e nei
sentimenti dei due protagonisti così vivido e incalzante da provocare
una commozione profonda. Araki, ex nome di punta del queer cinema,
talento pop e visionario qui convertito a un cinema classico duro
e tagliente come una spada, ma anche illuminato da improvvisi accessi
di pietas, dice di aver deciso di portare sullo schermo il romanzo
semiautobiografico di Scott Heim solo dopo aver messo a punto tecniche
di ripresa capaci di portarci davvero dentro Neil e Brian. Come
La pianista, è un film da cui non si esce come si è entrati.
Ma vale largamente la fatica. (Fabio Ferzetti)
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LE
PASSEGGIATE AL CAMPO DI MARTE
Le promeneur du Champ de Mars
di Robert Guédiguian
con Michel Bouquet, Jalil Lespert, Philippe Fretun, Anne Cantineau
(Francia 2005, 111’)
Robert
Guédiguian lascia la Marsiglia popolare per evocare la Parigi presidenziale
di dieci anni fa con Le passeggiate al Campo di Marte, tratto
da Le dernier Mitterrand di Georges-Marc Benamou. Le passeggiate
al Campo di Marte, comunque, non si occupa di politica estera.
Si occupa poco anche di politica interna, coi cenni sprezzanti di
Mitterrand ai “trotzkisti di Monde”, ai “jospiniani”, ai “rocardiani”,
agli “scrittori che in Bosnia si prendono per Malraux”. Della politica
politicante, il Mitterrand di Guédiguian si occupa con fastidio,
quando gliela evoca il giornalista idealista che raccoglie le sue
confidenze nel declino. Il loro è il confronto tra due generazioni
della sinistra francese: quella che ha avuto il potere, ma non ha
potuto esercitarlo; quella che non l’ha, né saprebbe esercitarlo.
È il rimpianto per le cose che potevano essere e non sono state.
(Maurizio Cabona)
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PICCOLI
TRADIMENTI
Petites coupures di Pascal Bonitzer
con Daniel Auteuil, Kristin Scott Thomas, Pascale Bussières, Ludivine
Sagnier
(Francia/GB 2003, 95’)
No,
non è possibile indovinare il seguito. Pascal Bonitzer non cessa
di prendere, machiavellicamente, delle strade laterali. Troppe?
Può darsi... Ma ci si inoltra comunque con piacere, perché le sorprese
sono numerose, i dialoghi sempre puntuali e gli interpreti seducenti:
oltre a ciò, Bonitzer mette sulla rotta del suo Bruno in marcia
nella nebbia della solitudine una fata-strega di enorme fascino,
Kristin Scott Thomas. (Annie Coppermann)
Pedinando il proprio personaggio, Bonitzer imprime sorridendo dei
cambi di ritmo, delle fratture drammatiche, delle situazioni di
contropiede: un procedimento talmente coerente che produce un effetto
di specchiamento tra il personaggio e lo spettatore talvolta dirottato.
Inutile dire che Daniel Auteuil è grandioso, ma lo diciamo ugualmente.
(Eric Libiot)
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