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Film Breve
anteprima AIACE del corto italiano

I edizione

L'AIACE Nazionale e l'AIACE Torino,
in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
e la Regione Piemonte hanno presentato
FILM BREVE - anteprima AIACE del corto italiano,
una rassegna di cortometraggi che si è svolta a Torino
presso il Cinema Fratelli Marx (corso Belgio 53)
il 7-8 giugno 2004

La mattina dell'8 giugno alle 10,30 si è svolto all'Università di Torino un incontro-dibattito degli autori dei film in concorso e dei cineasti membri della giuria con gli studenti del DAMS.

L'AIACE a suo tempo ha dato un contributo decisivo al rilancio del corto con la sezione ufficiale alla Mostra di Venezia 1993-96 e i grandi omaggi all'Italia ai festival di Locarno 1997 e di Clermont-Ferrand 1999, ottenendo poi un incredibile successo con la grande rassegna Corti d'autore. 1980-2002 (Torino 2002), in cui erano presentati i lavori di autori come Soldini, Martone, Ciprì e Maresco, Tavarelli, Chiesa, Calopresti, Roberta Torre, Segre, Francesca Archibugi, ecc.

Oggi l'AIACE ritiene che sia necessario un non-festival che continui oltre il festival, occupandosi di favorire la produzione e la circuitazione dei corti. In questo senso vanno intesi i premi offerti da Film Commission Torino Piemonte, Unistudio e dai cinema d'essai, che saranno assegnati da una giuria costituita da giovani registi che sono stati i "cortisti" più premiati e da alcuni "padri nobili": Daniele Gaglianone, Emidio Greco, Marco Pozzi, Gaetano Stucchi, Gianluca Tavarelli, Enrico Verra.


Il Programma


FILM BREVE si divide in 4 sezioni:

1. Concorso selezione di 12-15 corti italiani, realizzati nel corso dell'ultimo anno, editi e inediti, fra cui una giuria qualificata di cineasti e esperti dei media sceglierà il miglior corto italiano dell'anno;

2. Personale Daniele Gaglianone il regista torinese (in realtà nato ad Ancona nel 1966) ha realizzato tra l'89 e il 2000 ben 24 corti di fiction e documentari, sia in video che in pellicola, una produzione raramente vista fuori dai festival degli anni Novanta e mai proposta in una rassegna articolata;

3. Clermont-Ferrand una scelta di corti passati al festival di Clermont-Ferrand negli anni 2000-03, a cura di Roger Gonin, uno dei direttori del più importante festival mondiale del settore, comunemente definito la "Cannes del corto", dunque lo specchio più attendibile della realtà del corto, detector di realtà e cambiamento;

4. Panoramica sullo stato dell'arte del cortometraggio animato italiano a cura di ASIFA Italia: l'animazione in tutte le sue forme e le sue tecniche; le migliori produzioni degli ultimi anni e gli autori emergenti, da Addis a Forestieri a Ursula Ferrara. Inoltre, un breve show reel dei giovani autori del dipartimento di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia.

programma completo delle proiezioni


I premi

Sono previsti due premi:

il premio al miglior corto italiano dell'anno consiste in:
- una targa
- 2.500 euro e servizi messi a disposizione dalla Film Commission Torino Piemonte
- 5.000 euro in servizi offerti da Unistudio
- la stampa di una copia e la sua circuitazione nei cinema d'essai

il premio al miglior contributo tecnico-artistico consiste in:
- un cofanetto di dvd offerto da Video In.


Le sezioni

1. Concorso
Selezione di 12-15 corti italiani, realizzati nel corso dell'ultimo anno, editi e inediti, fra cui una giuria qualificata di cineasti ed esperti dei media sceglierà il miglior corto italiano dell'anno. La breve storia del corto in Italia sembra giunta a un nuovo punto di svolta. Come se si fosse affacciata alla ribalta già una terza generazione, che in qualche modo si ricollega alle origini, che lavora su altre visioni e immaginari. Qualcosa di simile e di diverso rispetto a quanto avevano fatto negli anni Ottanta autori come Soldini, Martone, Ciprì e Maresco, Tavarelli, Chiesa, Roberta Torre, Calopresti, Segre, Francesca Archibugi. Il corto torna a essere il luogo di nuove realtà e sensibilità, persino una nuova concezione dei media. Dopo l'illusione professionale dei Novanta, gli ultimi arrivati, gli autori del nuovo millennio, sembrano vivere attivamente la crisi della short story, in una sorta di recupero di libertà. E' in atto una sorta di disseminazione del corto oltre i confini narrativi, in zone di non-fiction creativa, e in territori appartati, quasi specialistici. Come se il corto vi riscoprisse uno spettro inedito di possibilità. In questo universo discontinuo si può forse ritrovare il piacere sottile di temi, ricerche, linguaggi, ossessioni, proposte diverse e speriamo sempre meno sagge.

2. Personale Gaglianone
Prima del bell'esordio nel lungometraggio con I nostri anni, il regista torinese (in realtà nato ad Ancona nel 1966) ha realizzato tra l'89 e il 2000 ben 24 corti di fiction e documentari, sia in video che in pellicola, premiati in diversi festival internazionali. E' una produzione raramente vista fuori dai festival degli anni Novanta e mai proposta in una rassegna articolata. Eppure in essa si ritrova, in formazione o già pienamente espressa, quella che è la visione del cinema di Gaglianone: "Vorrei che lo spettatore di un mio film riuscisse a sentire e a ricordare qualcosa che pensava di avere dimenticato. Vorrei che fosse un'esperienza creativa il fatto di vedere un film, mentre c'è sempre il rischio di subirlo in modo totalizzante. Ecco quello che vorrei: una partecipazione attiva che mettesse in gioco l'esperienza di vita dello spettatore. Non so se è troppo audace". E nei suoi corti più importanti - Era meglio morire da piccoli che è del '92, L'orecchio ferito del piccolo comandante (1994), Il sale della terra (1994), E finisce così del '95, La carne sulle ossa (1996), Vratite se (1998), Luoghi inagibili in attesa di ristrutturazione capitale (1997), ecc. - sono in azione quelle che sono, o almeno erano, vere e proprie ossessioni d'autore, i segni della memoria e i segni del corpo, il trauma della crescita e l'elegia sull'infanzia, sulle cose che non ci sono più.

3. Clermont-Ferrand
E' la "Cannes del corto", il sogno di chiunque realizzi corti in qualsiasi parte del mondo. Nei suoi 25 anni di vita ha mostrato che il corto può trovare il suo pubblico e i suoi autori, diventando in assoluto il secondo festival più importante di Francia, dopo Cannes. I numeri dell'edizione 2004 sono impressionanti: 133.000 spettatori paganti in otto giorni, oltre 2.800 accreditati, un marché du film court unico per importanza nel mondo dei media. Più che mai, dunque, il festival di Clermont-Ferrand è lo specchio, il più attendibile a livello mondiale, della realtà del corto, detector di realtà e cambiamento. Da quest'anno, poi, è caduto l'ostracismo al digitale e per la prima volta si è assistito a una giusta commistione di film in pellicola e a supporto numerico. Merito storico del festival è invece quello di una trasversalità di generi, fiction e non-fiction, animazione e sperimentalismo, oltre che di durate (in Francia è un corto ogni film di lunghezza inferiore ai 60'). Creato da una associazione, "Sauve qui peut le court-métrage", il festival è cosciente del proprio ruolo pubblico (di "sentinelle de l'inacceptable") che travalica il proprio specifico, come mostra la recente, dura presa di posizione sul tema della libertà e dell'esclusione. Roger Gonin, sin dalla fondazione uno dei principali responsabili dell'associazione e del festival, ha curato una scelta (due programmi, per una durata complessiva di circa tre ore) di corti presentati al festival di Clermont-Ferrand negli anni 2001-03, una selezione che attraversa generi, poetiche, formati, supporti, durate, e spazia dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, dalla Francia alla Norvegia, da Singapore al Belgio.

4. Panoramica sullo stato dell'arte del cortometraggio animato italiano, a cura di ASIFA Italia
"Per il cortometraggio animato non v'è certezza… In Italia non esiste un vero mercato per il corto animato. Né in televisione (tematica o generalista che sia), né in sala. Gli animatori affiancano ai loro corti, spesso autoprodotti, lavori per il web, per l'illustrazione grafica, per la pubblicità. Asifa Italia è la sezione italiana dell'Association International du Film d'Animation (AS.I.F.A. legata all'UNESCO e diffusa in 60 paesi), organismo che rappresenta gli autori e i professionisti del cartoon italiano e che promuove l'animazione in tutte le sue forme e le sue tecniche. La panoramica che propone, svaria dal corto cinematografico al prodotto per il web, dallo spot pubblicitario al video-clip musicale, presentando le migliori produzioni degli ultimi anni e gli autori emergenti. I nomi nuovi che si affiancano ai grandi "vecchi" dell'animazione italiana e che proseguono la loro tradizione sono Mario Addis, Gianluigi Toccafondo, Roberto Catani, Joshua Held, Ursula Ferrara, Daniele Lunghini. Accanto a questi autori esiste una realtà di giovani animatori in grado di sfruttare il fenomeno della democratizzazione della tecnologia e a cui il Centro Sperimentale di Cinematografia prova a dar voce e mezzi con il Dipartimento di Animazione di cui viene presentata, in chiusura di programma, un breve show reel". (Emiliano Fasano)

Un non-festival per il corto

La vitalità del corto, in fondo, è quella delle contraddizioni che vive. Se la forma breve in tutte le sue espressioni stenta ad assumere quel ruolo centrale nel sistema mediologico che tutte le teorie gli avevano preconizzato, tuttavia continua a costituire un settore di grandi potenzialità che sembra funzionare secondo un suo proprio forte e caotico dinamismo.
E' di questi anni una disseminazione del corto oltre i confini narrativi, in appartati, semi-specialistici, dall'animazione alla videoart. Tanti possibili tagli, attraversamenti, commistioni, zone di ricerca. Come se il corto,
all'interno di un sistema narrativo totale che vive di processi di imitazione e di conflitto, riscoprisse rapporti profondi con le altre arti e si trovasse di fronte uno spettro inedito di possibilità.
E' una disseminazione doppiata dalla diffusione dell'uso, accanto alla pellicola, di un'infinità di formati, dvcam e betacam, persino il vecchio super8 come emblema di ricerca sofisticata. In questo universo discontinuo si può forse ritrovare il piacere sottile di temi, linguaggi, ossessioni, proposte diverse e speriamo sempre meno sagge, capaci di creare un'attesa, che si apre su una voglia di altro, un "desiderio di séguito". Di cinema.
A patto di evitare alcuni deleteri miti su cui in questi anni si è fondato il successo modaiolo del genere (oltre trecento festival di corti: più di uno al giorno). Come il mito di un'indifferenziata creatività giovanile. Come il mito della professionalità che è l'altra faccia della stessa medaglia e si è fatto spinta verso la "copia conforme". A volerla cercare con il necessario rigore di selezione, una vera creatività, che richieda talento, fatica, tempo, scelte, esperienze, cultura, forse si finisce per trovarla.


Prezzi

Proiezioni al Cinema Fratelli Marx (sala Groucho): € 2,50

L'incontro-dibattito dell'8 giugno si è svolto
presso l'Auditorium del Laboratorio Multimediale "G.Quazza"
della Facoltà di Scienze della Formazione (seminterrato di Palazzo Nuovo,
via Sant'Ottavio 20, Torino, tel 011.6703401; e-mail: dams@unito.it)
L'ingresso è libero

FILM BREVE - anteprima AIACE del corto italiano

Curatori Sara Cortellazzo, Lia Furxhi, Massimo Quaglia, Gianni Volpi

Organizzazione:
AIACE, corso Marconi 4 - 10125 Torino tel./fax 011 6687200
AIACE Torino, Galleria Subalpina 30 - 10123 Torino

 

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Per informazioni:
AIACE Galleria Subalpina n. 30
tel. 011.538962 – fax 011.542691 – e-mail aiacetorino@iol.it