LA FINANZA ETICA E' ANCHE…

...Pensiamo che la finanza etica sia importante... per...  promuovere la crescita di una società conviviale dove le persone ritornino ad essere protagoniste della loro vita, dove si accolgano le diversità e dove si faccia loro spazio attraverso la lentezza, la partecipazione, la priorità data alla creazione di rapporti personali, di conoscenza e di fiducia rispetto ad obiettivi esclusivamente economici.

...Ci interessa la finanza se ci avvicina a questo obiettivo e non vogliamo che corra il rischio di diventare una moderna forma di beneficenza dove chi mette i soldi prima li regalava e ora li presta senza però avere alcun interesse e disponibilità personale, a mettere in discussione cominciando da sé le regole economiche e sociali che strutturalmente determinano situazioni di ingiustizia e di bisogno. Il nostro lavoro, che possiamo condividere nella finanza etica, è proprio questo, lavorare sui meccanismi di fondo, le regole del gioco.

... Crediamo sia importante scardinare l'obbligo della delega anche in ambito finanziario. La finanza è importante perché ci dà la possibilità di non delegare ma di partecipare e tornare ad essere protagonisti aprendo organi decisionali, favorendo la creazione di organi responsabili sul territorio. La finanza etica ci può aiutare ad andare controcorrente rispetto alla globalizzazione selvaggia, al fatto che tutti diventiamo produttori e consumatori anonimi anche in campo finanziario. Possiamo lavorare sulla valorizzazione delle comunità locali creando sul territorio dei riferimenti organizzativi decisionali. Possiamo lavorare, con la finanza etica, per superare il principio dilagante dell'uniformità in cui tutti veniamo catalogati per lavorare, invece, sulle diversità attraverso lo strumento finanziario a cominciare dalla base sociale a cui ci rivolgiamo, dal lavoro a 360 gradi rispetto alle attività da finanziare. Possiamo scardinare la logica della frenesia, dell'iper-velocità a cui siamo obbligati.

La finanza etica ci può aiutare ad andare controtendenza, a sperimentare con i nostri soldi il criterio della lentezza se crediamo alla valorizzazione delle diversità, possiamo darci il tempo e non prendere tutte le occasioni economiche e finanziarie che ci passano davanti per far sì che le diversità, anziché generare conflitto, generano ricchezza. Penso anche che la finanza etica ci aiuti a scardinare anche il principio ormai accettato, devastante, del potere contrattuale. Al nostro interno possiamo stabilire politiche dei tassi che oltrepassino questo principio per cui cooperative forti, in un meccanismo di finanza etica, possono anche accettare un tasso di interesse che sul mercato potrebbe essere migliore, visto il loro potere contrattuale, perché sanno che così danno la possibilità a realtà più deboli di avere lo stesso tasso non per beneficienza ma perché proprio è il meccanismo di giustizia, si crea giustizia tra forti e deboli.

… la finanza etica ci può aiutare a fare un ulteriore passo cominciando ad avere più che fiducia nelle cose, fiducia nelle persone. Se cominciano a non condizionare i nostri prestiti non a garanzie patrimoniali ma a garanzie fiduciarie, a creazione di relazioni che non siano di tipo strettamente finanziario, davvero possiamo scardinare i princìpi che ci permetteranno di creare un benessere maggiore nella nostra collettività.

 Tratto dall'interveno di Luca Iori, Presidente di Mag6 di Reggio Emilia, al CONVEGNO EUROPEO WELFARE E FINANZA ETICA del 30.01.98