Handicap e Sviluppo,

nell'ambito delle proprie finalità tese anche alla prevenzione dell'handicap e di sostegno ai più svantaggiati, ha collaborato attivamente fino al 2011 con l'Organizzazione Non Governativa Nicaragüita fin dalla sua nascita, sostenendo economicamente (nei limiti delle modeste possibilità del gruppo) la sua attività a favore dei minori di strada di Managua.

"Asociación Nicaragüita"
Igualdad de Oportunidades para Tod@s

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Conclusione della campagna 'adotta un progetto' per alcune borse di studio per ragazze e ragazzi a Managua

Stiamo concludendo la campagna 'adotta un progetto' per alcune borse di studio per ragazze e ragazzi a Managua. Consideriamo portata a termine la nostra quasi ventennale collaborazione con la Asociacion Nicaraguita di Managua.

A fine 2011 'chiuderemo' ufficialmente il progetto.

Non abbiamo, negli ultimi anni, potuto trovare mezzi finanziari per garantire il proseguimento del lavoro a Managua, e poco a poco il lavoro laggiù è stato ridotto, fino alle attuali -poche- borse di studio. Riteniamo quindi necessario terminare per non dare una falsa illusione in prospettiva alle operatrici e alle/agli 'utenti'.
Ringraziamo moltissimo chi per tutti questi anni ci ha permesso di sostenere le tante iniziative realizzate a Managua, ultimamente purtroppo sempre più onerose, e mai facilitate dalle autorità nicaraguensi.

Saluti di pace

El equipo de la Associazione Nicaraguita

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BORSE DI STUDIO 2010

Carissime/i,
come sapete negli ultimi anni una delle attività principali
della Asociacion Nicaraguita è stata l’attivazione di borse di
studio dalle scuole elementari (sei anni) alle superiori (cinque
anni) -in Nicaragua non c’è la scuola Media. Tali borse
comprendono tutto il necessario per lo studio:
materiale didattico, abbigliamento, spese per la
salute, spese scolastiche, trasporto, gite, lezioni di rinforzo,
assistenza psicologica, … .

La Asociacion Nicaraguita di Managua, come la maggior parte
della Associazioni che svolgono lavoro sociale nei PVS, non
percepisce contributi dal governo nicaraguese né da altri enti
locali. E’ sostenuta unicamente con fondi inviati dall’estero, in
questo caso dall’Italia, raccolti attraverso le nostre Cene Solidali,
donazioni spontanee, contributi dalla chiesa Valdese coi fondi
dell’8 x 1000, contributi di pochi altri gruppi e associazioni
italiane che condividono gli obiettivi e il metodo del lavoro svolto
in Nicaragua, e nel 2008 anche dalla scelta di alcuni di voi di
destinare a Nicaraguita il 5 X 1000 dell’IRPEF.

Il generale aumento dei prezzi in Nicaragua, la diminuzione dei
contributi solidali che riceviamo in Italia ed altri motivi che non
sappiamo definire, fanno sì che i fondi da noi inviati non coprano
più molte delle spese necessarie per il lavoro a Managua,
obbligando le operatrici della Associazione a ‘tagliare’ sempre di
più. Nell’ anno 2010 i borsisti sono 77, già diminuiti rispetto ai
circa 100 del 2009. Questa situazione ci fa temere che non
riusciremo a sostenere le attività di Managua per molto tempo
ancora, sempre che non ci siano novità…positive per il 2011.

Per sostenere le attività di Nicaraguita fino alla fine del 2010
(l’anno scolastico termina a dicembre), obiettivo minimo che ci
siamo proposti, occorrono circa 8000 euro. Chiediamo, pertanto, a
tutte/i coloro che hanno creduto nell’utilità del lavoro di
Nicaraguita in questi 17 anni un contributo straordinario,
possibilmente entro novembre.
Vi ricordiamo il numero IBAN della Associazione Nicaraguita-
Onlus : IT37K0501801000000000511450; il contributo è
deducibile o detraibile in sede di dichiarazione dei redditi.


 

CRONISTORIA DI NICARAGUITA DAL 1997

 

NICARAGUA: UNA SCHEDA PER CONOSCERE IL PAESE

(dati geopolitici riferiti al 1997)

Altri aggiornamenti sul Paese relativi al 1998

Pur essendo il paese più vasto dell'America Centrale, il Nicaragua è uno dei meno popolosi, con una relativamente modesta, per quanto in aumento, densità demografica media (circa 31 ab. per km²).

In realtà poi la popolazione nicaraguense, nella quale prevale quella urbana (oltre il 59%), è distribuita sul territorio nazionale in modo assai irregolare. Dal punto di vista etnico, è composta per oltre i tre quarti da meticci, da un 10% di bianchi, un 9% di negri e un 4% di Amerindi.

Ha un elevato indice di incremento naturale (33,8‰), risultato di un alto indice di natalità (41,8‰) e un indice relativamente basso di mortalità (8‰).

La durata media della vita è di 60 anni per gli uomini e di 62 per le donne.

L'indice di mortalità infantile supera il 60‰.

Religione predominante è quella cattolica, cui appartiene oltre l'88% della popolazione; il resto è rappresentato da seguaci di varie confessioni protestanti.

L'indice di analfabetismo si aggira intorno al 25%, nonostante l'istruzione sia gratuita e obbligatoria per i ragazzi dai 6 ai 13 anni, in quanto nelle aree rurali meno della metà dei ragazzi in età scolare frequenta la scuola.

La lingua ufficiale è lo spagnolo.

Il Nicaragua centrale e settentrionale è costituito da altipiani formati da uno zoccolo cristallino in parte ricoperto da rocce vulcaniche terziarie che superano 1.000 m d'alt. Queste regioni sono profondamente intagliate da vallate (Río Coco, Río Grande, Río San Juan) che scendono verso il mar delle Antille e nelle quali prevale l'allevamento estensivo, mentre in alcune zone si estendono piantagioni di caffè. Gli altipiani dominano un'ampia depressione formata da pianure alluvionali e da due grandi laghi, il Managua e il Nicaragua (policoltura intensiva, risicoltura, allevamento). Una lunga e stretta catena di vulcani divide questa depressione dal Pacifico. Le zone basse del litorale, soprattutto la pianura di León, sono ben coltivate (cotone, canna da zucchero, banane, cacao, caffè). Lungo la costa del mar delle Antille si estende un ampio bassopiano (costa dei Mosquitos), coperto soprattutto da estese foreste.

Il clima è tropicale in genere lungo le coste e particolarmente piovoso lungo quelle orientali; mentre lungo la costa del Pacifico la piovosità è inferiore e concentrata in alcuni mesi dell'anno (maggio- dicembre). Nelle zone degli altipiani interni la temperatura è meno elevata, con poche precipitazioni.

Il Nicaragua ha un'economia basata soprattutto sull'agricoltura e sull'industria leggera.

L'agricoltura, che dispone di una superficie coltivata pari a circa il 10% di quella territoriale, impiega circa un terzo della popolazione attiva, contribuisce per poco meno di un quarto alla formazione del prodotto interno lordo e fornisce quasi i tre quarti, in valore, delle esportazioni.

Caffè (41.000 t), cotone (49.000 t di fibra e 93.000 t di semi), canna da zucchero (2.233.000 t) e banane (110.000 t) vengono coltivati principalmente per l'esportazione, mentre sono destinate al consumo interno le colture di mais (278.000 t), riso (104.000 t), sorgo (250.000 t) sesamo (3.100 t) e fagioli (67.000 t di fagioli secchi).

Vengono inoltre coltivati tabacco (2.100 t), arance (56.000 t) e ananas (39.000 t). Importante per l'esportazione è anche l'allevamento, in massima parte bovino (1.700.000 capi) e suino (745.000 capi).

L'industria della pesca fornisce oltre 4.900 t di pescato, costituito per più della metà da crostacei.

Le foreste, che ricoprono oltre il 30% del territorio nicaraguense, sono ricche di essenze pregiate quali mogano, cedro, palissandro, ecc. (3.770.000 m³ di legname) e forniscono anche caucciù.

Il Nicaragua possiede un considerevole potenziale idroelettrico sfruttato ancora solo parzialmente; l'attuale produzione di elettricità (1.120 milioni di kWh) è infatti fornita in gran parte da centrali termiche alimentate da combustibili d'importazione; si prevede inoltre di sfruttare anche il potenziale geotermico per la produzione di elettricità.

Le risorse minerarie note del Nicaragua sono costituite principalmente da giacimenti auriferi, però in gran parte in via d'esaurimento, dai quali si estraggono oro (880 kg) e argento (900 kg), e di rame.

L'industria, che impiega l'8% della popolazione attiva e contribuisce per circa il 21% alla formazione del prodotto interno lordo, è in massima parte limitata alla lavorazione dei prodotti agricoli (zuccherificio, birrificio, manifattura di sigarette, tessili) e dell'allevamento (cuoi e pelli). A Managua è in funzione una raffineria di petrolio.

Il Nicaragua dispone di una rete ferroviaria minima (344 km) e di una rete stradale di complessivi 14.997 km (il 10% dei quali asfaltati), che ha come asse il tratto di Panamericana (383 km) che attraversa il paese. I principali porti sono Corinto e San Juan del Sur, sul Pacifico, e Puerto Cabezas, sul mar delle Antille.

Caratterizzato dall'acquisto soprattutto di materie prime e semilavorati per l'industria e di beni strumentali e dalla vendita di prodotti agricoli, principalmente, e di minerali, il commercio estero del Nicaragua è afflitto da un costante, pesante deficit. Esso si svolge soprattutto con i paesi della CEE e dell'Est europeo, ma anche nell'ambito del mercato comune centroamericano.

 

(altre informazioni tratte da Volontari per lo Sviluppo, aprile 1998)

 POPOLAZIONE: Il Nicaragua è il paese più esteso e con la popolazione più dispersa dell'America centrale (4,4 milioni di abitanti su 130 mila kmq). Con un tasso di crescita demografica altissimo (3,7 % annuo) ha visto raddoppiare la sua popolazione negli ultimi 30 anni. I ragazzi sotto i 15 anni sono quasi il 46% del totale, e i giovani tra i 15 e i 34 anni il 20%. La popolazione urbana, concentrata soprattutto nella capitale Managua, costituisce il 63% di quella totale.

SITUAZIONE POLITICA: Repubblica presidenziale, nel 1996 il Nicaragua ha visto l'ascesa al potere del liberale Arnoldo Alemàn, che ha scatenato nuove tensioni nel paese, già teatro di una lunga guerra civile. Nel 1979, infatti, il Frente Sandinista aveva posto fine alla dittatura della famiglia Somoza, e sotto la presidenza di Daniel Ortega aveva cominciato importanti riforme sociali. Ma l'opposizione diede vita, dal 1982 in poi, alla violenta guerriglia "Contras", finanziati e armati direttamente dagli Stati Uniti, che sconvolsero il paese fino al 1990, anno in cui Violetta Chomorro, rappresentante dell'opposizione ai sandinisti, fu eletta capo dello stato. Dubbi sul corretto svolgimento delle elezioni e la politica filo - statunitense del governo hanno reso la vita politica del Paese estremamente instabile ancora per tutti gli anni '90.

ECONOMIA: Il Pil pro capite, 1.850 dollari all'anno, è il più basso di tutta l'America centrale. Il debito estero è il più alto dell'America centrale. Il 70% della popolazione vive in condizioni di povertà e il 16% in situazione di indigenza o miseria.

CONDIZIONI SANITARIE: Il numero di medici per abitante è di poco superiore a uno ogni 2000 (in Italia uno ogni 211). La mortalità infantile supera i 50 decessi ogni 1000 nati vivi. Più del 34% dei Nicaraguensi è analfabeta, e a tutt'oggi la parte del Pil destinata all'istruzione è inferiore al 4%. Il 50% dei giovani in età scolare non ha accesso al sistema educativo. Solo un cittadino su due usufruisce di acqua potabile e servizi fognari.

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Asociación Nicaragüita

L’e-mail dell’Associazione è : nicaraguita@ifxnw.com.ni 

Si prega di scrivere in spagnolo.
 

La "Asociación Nicaragüita" è una ONG nicaraguense, civile e senza fini di lucro, con sede a Managua. Si occupa di reintegro socio-familiare di minori di strada con problemi di tossicodipendenza, prostituzione infantile, violazioni, abusi, abbandono, ma anche di minori che mantengono i legami familiari pur in situazioni di degrado e alto rischio: incuria, mancanza di assistenza scolastica, maltrattamenti, abusi sessuali.

  Le attivitá attraverso cui l’Associazione persegue l’obiettivo del recupero e reinserimento sono principalmente l’ assistenza psicologica per affrontare i traumi subíti, l’istruzione e la formazione professionale. Crediamo che lavorare su questi fattori sia indispensabile per contribuire al raggiungimento di un più alto grado di autostima ed emancipazione individuale, che si riflette in una maggiore integrazione sociale in beneficio di tutta la comunità.

  L’Associazione priorizza l’assistenza alle bambine, data la loro maggior vulnerabilità. Nelle attività di formazione/produzione sono invece inserite anche donne disoccupate, con assoluta priorità alle madri adolescenti sole. L’obiettivo è fornire loro una rapida ed effettiva opportunità di lavoro ed ingresso economico (in Nicaragua la disoccupazione attuale è al 65%).

  Per quanto riguarda l’istruzione l’attività è duplice. Un pre-Scuola non formale di alfabetizzazione o recupero di abilità scolastiche ormai perse funziona all’interno dell’Associazione, per minori interni e non. L’obiettivo è l’inserimento, che l’Associazione sostiene economicamente nella Scuola formale statale per la frequenza almeno della primaria (6 anni). Nel Febbraio ‘97, 11 bambine e 2 bimbi che hanno frequentato alcuni mesi il nostro pre-Scuola sono stati inseriti nella Scuola del loro quartiere, e sono seguiti costantemente per problemi di frequenza, didattici e di relazioni familiari. Erano stati integrati precedentemente nelle nostre attività di formazione e ricreative, per conoscere le loro problematiche e le famiglie ed ottenere da queste la necessaria fiducia e la "garanzia" di collaborazione nel percorso scolastico dei figli.

Da Giugno ‘96 l’Associazione ha attivato un progetto scolastico esterno. Sostiene una Scuola situata in un settore di Managua tra i più emarginati, con livelli di povertà e disoccupazione altissimi, nel quale quasi tutti i bambini vivono gran parte del tempo in strada vendendo o elemosinando, esposti a tutti i rischi. Il governo non finanzia questa Scuola, che funziona dal ‘94. Attualmente stanno frequentando più di 700 bambini/e, dal 1° al 5° grado, e un multigrado accelerato di 3 anni per extra età. I maestri che vi lavorano sono 14.

  Per la formazione professionale sono attivi nell‘Associazione un corso/laboratorio annuale di sartoria per bambine (vogliamo attivarne al più presto un altro) e un’attività di pasticceria e panificazione. Entrambe le attività realizzano una limitata produzione. Il laboratorio di sartoria ha prodotto molte delle divise scolastiche necessarie alle allieve/vi più bisognosi del nostro progetto scolastico, consentendo di risparmiare il denaro dell’acquisto. La panificazione, con le molte limitazioni dovute all’uso di un forno domestico, produce il pane per la colazione dei suddetti allievi (offerta da un organizzazione). Le torte hanno un "mercato" più debole, essendo un genere di lusso.

Entrambe le attività consentono un minisalario per le donne che vi lavorano e contribuiscono ad autofinanziare in piccola parte le attività dell’Associazione. Ma è stato raggiunto anche l’altro fondamentale obiettivo della formazione: alcune delle signore partecipanti al corso di pasticceria hanno trovato un sistema di cottura senza il forno, che non possiedono: fuoco di legna, pentoloni di acqua con le teglie dentro, coperchi ricoperti di brace, rendendosi così autonome nella produzione. Ciò non sarà possibile con le macchine da cucire, genere abbastanza di lusso. Tutte le attrezzature dell’Associazione sono comunque sempre a disposizione delle partecipanti ai corsi per garantire loro la possibilità di una produzione autogestita.

All’interno dall’Associazione vivono attualmente 5 bambine. Due provengono da comunità isolate e senza scuola (le appoggiamo dunque per la frequenza fino al compimento degli studi per maestri: il loro obiettivo è tornare a casa e restituire il diritto all’istruzione ai bambini locali). Le altre lasciano alle spalle storie di abbandoni, sfruttamento, maltrattamenti, violazioni, droga.

L’Asociación Nicaragüita non riceve contributi statali di nessun tipo. Viene sostenuta dalla solidarietà delle persone che condividono le sue finalità, ed in parte dall’autofinanziamento attraverso i laboratori.

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RELAZIONE DELLE ATTIVITA’ DELLA "ASOCIACION NICARAGÜITA"

1 Gennaio - 31 Dicembre ‘97

INTRODUZIONE

Il 1997 è stato caratterizzato dagli sforzi per cercare le risorse economiche per proseguire le attività e gli impegni che ci siamo assunti. La situazione economica e sociale del Paese molto deteriorata (il Nicaragua dal ‘96 ha perso ancora 10 posti nella classifica mondiale dell’ONU dei paesi a più alto indice di sviluppo, passando dal 117 al 127; nel ‘90 occupava il num. 89), ci ha messi di fronte a situazioni di emergenza che hanno condizionato molto il nostro lavoro. Non avremmo comunque evitato di dare un contributo per ciò che riguarda gli obbiettivi della nostra Associazione. La solidarietà di molti sostenitori, che contribuiscono all’emancipazione di molte bambine/i in condizioni estremamente critiche, ci ha stimolati a cercare di risolvere i problemi al meglio. Abbiamo deciso di priorizzare alcune attività e continuarne altre con la minor spesa possibile. Per esempio, per i nostri corsi di formazione aperti alla comunità, il materiale d’uso abbiamo deciso fosse portato dai partecipanti, per mantenere più basso il prezzo delle iscrizioni.

Tre nuovi membri sono entrati formalmente a far parte dell’Associazione. La giunta direttiva, scaduto il suo mandato, è stata rinnovata con la sostituzione del tesoriere e ritiro del vocal, a causa di troppi impegni personali.

Nel corso dell’ anno è sorta la necessità di definire meglio le linee ispiratrici del lavoro e degli obbiettivi dell’Associazione. Questi ultimi sono stati ampliati per poter raggiungere col nostro intervento un gruppo più grande di bambine/i in situazione di rischio, cosa resa formalmente impossibile dai precedenti obbiettivi che riguardavano unicamente minori assuefatti all’ inalazione di solventi chimici. Tutto ciò e stato formalizzato e si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Nicaragua.

 

SITUAZIONE ALL’ INTERNO DELL’ ASSOCIAZIONE

In Gennaio una giovane prostituta inalante, che ha vissuto nel passato lunghi periodi nell’ Associazione, ha chiesto di nuovo -pur essendo ora maggiorenne- di essere ammessa per curarsi di una grave malattia venerea e sperando di poter riottenere il suo bebé, affidato dallo stato a una parente nel ‘96. In Maggio, vista la impossibilità di questo recupero ed essendo guarita dalla malattia, ha deciso di tornare alla strada, avendo però realizzato molte visite al bimbo grazie anche all’ appoggio di alcune persone preoccupate per la sua situazione. Per il tempo in cui è stata interna ha frequentato un poco i corsi di formazione e recuperato la lettura e scrittura. In Settembre ci siamo occupati di sua sorella minore, scappata da casa per raggiungerla e lavorare con lei. Siamo riusciti a ritrovarla e, contattata la mamma, ricongiungerle.

Sempre in Gennaio sono entrate come interne tre ragazze, di 9, 15 e 16 anni (le due ultime sono sorelle), in Febbraio una di 14, in Maggio una di 17. Della più piccola, che ha un grave ritardo mentale, ci è stata affidata la tutela legale dopo una fuga da casa e conseguente separazione dal padre per abusi e incuria. E’ stata ora promossa in seconda e il padre si è sempre comportato bene durante le visite, al punto che gli abbiamo permesso di passare con lei vari giorni durante la vacanze natalizie. I progressi didattici sono estremamente limitati, ma per lei il principale obbiettivo è recuperare la socialità con i coetanei, apprendere ad esprimersi bene, lavarsi ecc. Una assistente sociale dell’ Associazione -che è anche maestra- la segue quotidianamente con programmi di educazione speciale. Le due sorelle citate hanno fatto formale richiesta di essere appoggiate per la frequenza scolastica (interrotta da tempo), vivendo in comunità estremamente isolate e senza scuola, e costrette dal padre a lavorare nei campi e ad assistere i fratellini. Per tutto l’ anno il padre, con modi arroganti e violenti, ha tentato di riprenderle, non rispettando il patto con l’ Associazione e non tenendo minimamente in conto le loro aspirazioni legittime né i loro diritti. Siamo sempre riusciti a prolungare la loro permanenza e a ridare loro sicurezza e un po’ di fiducia in sé stesse. Hanno frequentato tutti i corsi di formazione, hanno terminato la frequenza scolastica e sono state promosse. La maggiore ha frequentato anche un corso esterno di pittura. Per il ‘98 speriamo possano continuare serenamente il cammino senza ulteriori molestie del padre. La bambina di 14 anni, persi da anni i contatti con la famiglia per ragioni che ancora cerchiamo di capire, ha frequentato i corsi di formazione e la Scuola accelerata ed è stata promossa alle superiori. Viveva da molto a Managua facendo la domestica presso varie famiglie che non le permettevano di riprendere gli studi. La ragazza di 17 anni era in situazioni analoghe, ma teneva ancora sporadici contatti con la mamma. Terminata la Scuola e promossa anche lei alle superiori -con la miglior pagella di tutto l’ ultimo anno della scuola- ha deciso, ormai maggiorenne da Settembre, di tornare a cercare un lavoro presso qualche famiglia e non continuare gli studi. In Agosto è entrata una bambina di 13 anni, incinta di otto mesi. Il bebé è ora completamente ristabilito dal grave stato di salute a causa del quale ha passato le prime settimane in incubatrice. Lavoriamo da circa due anni con la sua famiglia e le sue tre sorelle minori, vittime come lei di maltrattamenti e violazioni. In Novembre queste ultime ci hanno chiesto protezione da ulteriori maltrattamenti, desiderando inoltre restare con la sorella maggiore. Sono rimaste interne per pochi giorni, alternati a brevi periodi di permanenza in un centro religioso privato per minori cui sono state assegnate dallo stato, che le ha immediatamente separate dalla famiglia. Da lì sono sempre scappate. La Associazione non ha potuto ammetterle come interne fisse per mancanza di risorse economiche e di personale, malgrado la richiesta formale presentata dall’ ente statale a tutela dei minori. Sono state assegnate infine alla nonna che vive in un luogo isolato e senza scuola, e hanno perso l’ anno scolastico ad un mese dalla fine. La Associazione da due anni manteneva una borsa di studio per loro nella Scuola del quartiere e il loro rendimento era buono malgrado la tristissima condizione di vita. Nelle vacanze natalizie la maggiore con il bebé è andata dalla nonna per passare un po’ di giorni insieme alle sorelline.

 

ATTIVITA’ REALIZZATE

Due delle ragazze interne, come già detto, hanno terminato il ciclo elementare e sono state prematricolate alle superiori; le altre devono ancora finire le elementari.

Il Consultorio popolare di Psicologia dell’ Associazione, aperto alla comunità, non ha funzionato in maniera continua, per mancanza di personale qualificato disponibile gratis. Per il ‘98, grazie a nuove proposte di collaborazione pervenute, si spera di riattivarlo in modo continuativo. E’ stato attivato un progetto di assistenza psicologica, in due quartieri di Managua e in una cittadina periferica, dedicato soprattutto a bambine e donne vittime di violazioni, con la collaborazione di studenti e psicologi dell’ Università Centroamericana.

La collaborazione avviata nel ‘96 con un laboratorio di puzzles di legno -in cui lavorano bambini tolti alla strada e reintegrati nelle loro famiglie e nel sistema scolastico- è cessata, per decisione dei responsabili di dedicarsi alla più redditizia produzione di mobili.

La attività di panificazione, resa possibile grazie al contributo dell’ Ambasciata tedesca di Managua per l’ acquisto del forno e degli utensili, ha dato buoni risultati nella produzione e conseguente vendita. Pessimi invece per ciò che riguarda la formazione. Questo è dovuto al fatto che le donne interessate a partecipare, parte del nostro quartiere, parte di altri nei quali abbiamo contatti, non hanno potuto affrontare la spesa del materiale. L’ Associazione non ha potuto assumere tutti i costi -come ha fatto nel passato per i corsi di pasticceria- per mancanza di risorse economiche e non considerando utile a lungo termine offrire gratis la formazione.

La formazione di dattilografia, iniziata a Settembre ‘97, ha ottenuto ottimi risultati, che speriamo continuino nel ‘98 coi corsi di livello superiore.

La formazione di taglio e cucito non ha avuto nessun iscritto.

Continuiamo a essere inseriti in un programma di salute ginecologica -teso soprattutto a diagnosticare eventuali tumori- facendo da tramite, per la selezione delle ragazze e donne, tra l’ organismo che conduce il programma e le richiedenti. Quest’ anno abbiamo consegnato circa 80 buoni per visite e terapie gratuite.

La Cinemateca Nazionale del Nicaragua ci ha concesso alcuni ingressi gratuiti a fine ‘97. Ora è stata chiusa nell’ ambito della riduzione del personale di molti enti statali da parte del governo.

A causa di limitazioni economiche non si sono praticamente svolte attività ricreative esterne, ad esclusione di qualche gita al lago. Grazie però all’ appoggio e all’ ospitalità della famiglia di una operatrice dell’ Associazione, alcune ragazze hanno potuto passare vari giorni delle vacanze natalizie fuori da Managua.

Nell’ ambito della formazione culturale e professionale, l’ Associazione ha sostenuto le spese scolastiche di tre operatrici, due delle quali hanno concluso con successo i loro corsi parauniversitari di assistenza sociale e informatica. Inoltre l’ Associazione ha messo gratuitamente a disposizione il computer a due studentesse di agraria per la redazione delle loro tesi. Continueremo ad appoggiare queste scelte, consapevoli che una maggior preparazione offre migliori prospettive lavorative ed una maggior emancipazione personale.

L’ Associazione ha concluso in Ottobre -un mese prima del previsto per ragioni economiche- il progetto di sostegno alla "Scuola annessa R. Fernández". L’ anno scolastico è comunque terminato positivamente, con una bassa percentuale di dispersione. Abbiamo elaborato un progetto per la costruzione di 10 aule arredate all’ interno dell’ area della "Scuola R. Fernández", che è stato approvato da una organizzazione spagnola contattata dalla Direttrice. Nelle nuove aule troveranno posto le classi che da due anni erano ospitate in un parcheggio.

Due amici italiani hanno passato varie settimane all’ interno dell’ Associazione, durante le quali si è verificata una loro scarsa integrazione con la vita ed i ritmi della comunità, dovuta anche a problemi di lingua. Qualche problema inoltre è stato causato alla bambina più piccola, a causa di una relazione impostata con lei senza apparentemente tenere in conto, tra l’ altro, della differenza tra un breve soggiorno in un paese diverso e la vita quotidiana dei suoi abitanti. Questo tipo di esperienza a cui non siamo nuovi -anche se per la prima volta ha causato temporanei squilibri nelle dinamiche interne- è utile per conoscere realtà e opinioni diverse dalle nostre e cercare un arricchimento reciproco nel rispetto delle evidenti differenze culturali. Con i precedenti numerosi visitatori non si sono mai verificate limitazioni all’ interscambio, anche per lo spirito di adattamento che hanno dimostrato di fronte ad una situazione complessa e nuova. Siamo sempre contenti di avere dei visitatori che vogliano conoscere la condizione in cui vivono oggi i nicaraguensi.

Data la grave situazione economica verificatasi nell’ ultimo periodo dell’ anno, due membri dell’ Associazione hanno dovuto collaborare economicamente alle spese, apportando cibo per un valore di 150.00 US $ e sostenendo altre spese per l’ ammontare di 50.00 US $.

L’ informazione sulle attività realizzate dall’ Associazione si è molto diffusa in Italia e Svizzera, al fine di sensibilizzare un numero maggiore di persone sulla condizione di vita delle bambine che appoggiamo. Si sono da poco costituiti due nuovi gruppi di persone interessate al nostro lavoro.

Un ringraziamento all’associazione MAIS di Torino e ai suoi collaboratori in Nicaragua per l’insostituibile appoggio tecnico. Grazie anche all’associazione Handicap & sviluppo di Torino e alla Coop. COAP di Torino per la concreta e continua solidarietà. 

 

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RELAZIONE DELLE ATTIVITA' DELLA "ASSOCIACION NICARAGUITA" RELATIVE AL PERIODO 01/01/'98 - 31/12/'98

       In febbraio '98 si e' svolto all'interno dell'Associazione un corso di pasticceria professionale per le operatrici e per le ragazze interne, tenuto da professionisti del settore. Purtroppo le attivita' di produzione per autofinanziamento e' stata quasi nulla per tutto l'anno, date le ridottissime richieste derivanti dalle sempre peggiori condizioni economiche della popolazione. Un'altra causa e' la nostra incapacita' e mancanza di tempo per espandere le nostre vendite al di fuori del nostro quartiere e poche zone limitrofe.

 

         Le borse di studio nei quartieri Recreo e Batahola Sud e Nord di Managua hanno ottenuto buoni risultati: solo un ritiro e solo alcuni mandati. La grande maggioranza ha passato l'anno con buoni o buonissimi voti. Le famiglie in generale hanno partecipato un poco alla vita scolastica dei figli, ma spesso sono prese da problemi quotidiani piu' urgenti che ben comprendiamo. Faremo ancora di piu' nel '99 per coinvolgerle maggiormente. Tutte le bambine hanno seguito un corso esterno sulla sessualita' e sulle malattie a trasmissione sessuale. Una delle ragazze e' stata promossa in prima superiore e l'abbiamo iscritta nella scuola del suo quartiere.

 

         Una decina delle/dei praticanti al corso annuale del '98 di dattilografia hanno terminato con esito la frequenza, ottenendo dall' Associazione un attestato che indica il livello di abilita' raggiunto. Durante l'anno si sono comunque avuti ritiri e un po' di rotazione. Tra le 19 bambine e ragazze mandate dal FONIF (ente statale a tutela dell'infanzia) alcune non hanno terminato con esito il corso, a causa del non costante intervento dell'ente rispetto alla loro frequenza. Negli ultimi mesi dell' anno pero' questo intervento sì e' fatto piu' puntuale, anche date le nostre pressioni sull'ente e a volte sulle famiglie, e molte bambine hanno ricominciato a seguire con profitto. L'attivita' di dattilografia non e' riuscita neanche quest'anno a mantenersi economicamente, dati i bassi prezzi dell'iscrizione e i guasti alle macchine.

 

         La situazione all'interno della casa e' stata varia. In Marzo sì e' inserita una ragazza di 14 anni fuggita da casa da due anni a causa dei maltrattamenti. È stata in temporaneo affido all'Associazione da parte dello stato, dopo molte fughe da un centro religioso dove era stata sistemata. La sua permanenza inizialmente e' stata positiva, ma poi sono iniziati problemi di convivenza con le regole della casa e con le altre persone. Ha cominciato a manifestare desiderio di uscire sempre piu' e la sua motivazione allo studio, forte all'inizio, e' diminuita. La voglia di indipendenza le ha fatto decidere di lasciare la casa dopo due mesi. Temiamo che ritrovera' la " liberta' " al prezzo richiesto alle bambine della sua eta' in tutti i Paesi poveri del mondo, alle cui famiglie la societa' non offre opportunita' di mantenere i figli.

 

         Una delle ragazze, interna da oltre un anno, ha avuto un periodo di crisi dovuto alla mancanza di contatti con la famiglia, dalla quale era scappata quattro anni fa. Dopo molti tentativi di contatto falliti, ha voluto raggiungere alcuni parenti che comunque la sfruttavano facendole fare la domestica e senza farla studiare. Le abbiamo proposto di stare presso una famiglia fuori da Managua per continuare gli studi (prima superiore). Ha finito l'anno rimandata di una materia ma molto piu' serena, dato che lì di trovava bene come in una seconda famiglia. La parte piu' difficile e' stata il rientro a Managua, visto che la' aveva fatto molte amicizie. Si e' riadattata con qualche difficolta' che ha superato presto. È stata iscritta alla Scuola superiore accelerata per recuperare due anni, e va al corso di nuoto. In novembre siamo riusciti a visitare con lei la sua famiglia nell'estremo Nord del Paese devastato dall'uragano. Abbiamo trovato tutti sani e salvi, ma solo una piccole parte dei parenti si e' dimostrata davvero interessata a lei. Questi sono gia' venuti a visitarla qualche volta e le sono vicini. Dai genitori ha pero' potuto ottenere il riconoscimento ufficiale e quindi i suoi documenti.

 

         Le due ragazze più grandi (due sorelle di 17 e 18 anni) hanno frequentato con qualche difficoltà l'anno scolastico. Sono state rimandate di una materia (prima e seconda superiore). Si è deciso di iscriverle alla Scuola superiore accelerata, più seria delle loro scuole precedenti. Andranno a lezioni private finchè avranno recuperato le materie continuando anche il corso di computer. Una di loro ha fatto a dicembre una esposizione di opere nella scuola di Belle Arti di Managua, dove studia pittura. Nelle vacanze le abbiamo accompagnate a visitare la mamma e i fratelli. Era passato più di un anno dall'ultima visita, conclusasi con il ferimento da parte del padre a una di loro e conseguente denuncia e diffida da parte nostra. Non avevamo avuto più contatti da allora date anche le distanze e l'assenza di mezzi di comunicazione. Sono in terapia psicologica per la loro difficoltà di rapportarsi agli altri -adulti e non- in modo non conflittuale. La frequenza dell'ambiente adulto ed emancipato della Scuola superiore accelerata le aiuterà a maturare.

 

         La piccola disabile di 11 anni che abbiamo in tutela da più di due anni, progredisce lentamente. Oltre alla scuola va a lezione da una maestra specializzata, e i risultati sono alterni. La sua socialità però migliora costantemente. Nel '99 speriamo di inserirla in una Scuola speciale, dove un insegnamento più adatto la aiuterà a migliorare. Va a nuoto ed è seguita da una psicologa. Le visite del padre sono incostanti, ma più di così evidentemente non è possibile, per adesso. Nel '99 cercheremo di coinvolgerlo di più permettendogli di portare con lui la bambina di tanto in tanto, cosa che fa molto piacere a entrambi.

 

         In Ottobre, dopo un periodo di adattamento di brevi sondaggi, si e' inserita definitivamente una bambina di 9 anni molto vivace e brillante. Le sue tre sorelle piu' grandi (due delle quali gia' beneficiarie della borsa di studio da due anni e, malgrado tutto, promosse) sono state per dei periodi con noi, ma hanno rifiutato di di essere inserite come interne. I genitori sono alcolizzati, ma questa volta la mamma sembra si sia resa conto che la piu' piccola, abbandonata a se' stessa, puo' avere opportunita' per un futuro migliore. La bimba si e' abbastanza ben adattata alla convivenza in casa. Passa comunque molti fine settimana a casa sua, cominciando a riflettere sulla situazione della sua famiglia. È stata promossa in seconda ed iscritta in una scuola a tempo pieno. Anche lei e' stata seguita da una psicologa e frequenta corsi di nuoto.

 

         In Maggio una ragazza della Tejera, quartiere in cui lavoravamo anni fa, e' venuta da noi per curarsi da una malattia venerea e portare a termine la sua gravidanza. Era gia' stata da noi per la precedente gravidanza, conclusasi bene tre anni fa, ed anche prima per periodi brevi. È stata accettata per il suo stato e malgrado i suoi 23 anni, ma non volendo rischiare alcuni atteggiamenti troppo scorretti del passato le abbiamo proposto di non essere considerata come interna ma di aiutarci in casa, così poteva sentirsi piu' attiva e risparmiare dei soldi per il bebe'. L'unica condizione era comportarsi bene e mandare l'altra bimba all'asilo. Purtroppo dopo alcuni mesi ha incominciato ad assentarsi sempre di piu' e a non mandare piu' la bimba all'asilo per prestarla invece ad altre ragazze che la portavano in giro per chiedere l'elemosina. In Agosto se ne e' andata, ormai guarita dalla malattia.

 

Abbiamo continuato a fare il pane per la scuola (ex)Raul Fernandez, ma l'ingresso economico derivante e' molto basso. Abbiamo prestato un progetto per ampliare la produzione e beneficiare tutti i giorni tutti i bambini in situazione di necessita' della scuola, e speriamo che venga finanziato. Neanche quest'anno abbiamo avuto richieste per riattivare il corso di taglio e cucito.

 

Il Consultorio Popolare di psicologia, interno all'Associazione, ha funzionato in maniera molto ridotta, a causa della poco disponibilita' di psicologi che potessero occuparsene gratis.

 

         Annulleremo nel '99 la casella postale, visto lo scarso utilizzo e l'alto costo. Restano a disposizione l'indirizzo postale cittadino dell'Associazione: para Asociacion Nicaraguita, del Cine Aguerri, 1 cuadra abajo, 2 1/2 cuadras al lago, num 620, Managua, Nicaragua (e' abbastanza sicuro l'arrivo della corrispondenza); e quello elettronico messo ancora gratuitamente a disposizione dell'Associazione: carolina@nicarao.org.ni (si prega di scrivere in spagnolo).

 

 

ATTIVITA' RICREATIVE

Come attivita' ricreative abbiamo visitato vari luoghi, ma sempre per periodi di un giorno a causa dei costi e per non trovarci ad iniziare l'anno senza risorse economiche. L'uragano ci ha impedito di sfruttare alcuni giorni di vacanza. Abbiamo visitato per la prima volta le rovina della vecchia Leon, la riserva naturale del Chocoyero e le localita' marine di Transito, San Diego e San Juan del Sur. Siamo anche tornati alla laguna di Apoyo. Abbiamo assistito ad alcuni spettacoli teatrali e al cinema. Per conoscere nuove abitudini alimentari siamo stati varie volte a un ristorante vegetariano e in vari altri posti. Si sono celebrati alcuni compleanni con feste in casa.

 

RELAZIONI CON LE FAMIGLIE

         Oltre alle relazioni quotidiane con le famiglie di Managua, abbiamo visitato nel Nord del Paese la famiglia di una delle ragazze interne, e abbiamo accompagnato nel Sud del Paese due delle ragazze a visitare la mamma. Le visite del padre della bambina piccola sono state incostanti.

 

 Qualche notizia su NICARAGUITA aggiornata al 10 dicembre 1999

La Scuola e’ terminata, il rientro e’ a febbraio.

Una delle bambine interne, Idalia, 16 anni, promossa in quinta e sesta elementare come miglior allieva del suo turno, e’ tornata nella sua isola (Solentiname) per le vacanze, non vedeva l’ora. Era stata poche volte sulla terraferma e non era mai stata in citta’ prima di febbraio. Da allora aveva avuto solo una volta notizie di sua mamma (niente telefono, luce, acqua, trasporti). L’impatto con la citta’ deve essere stato orribile. E’ stata vittima di grosse privazioni, non di violenze, per quanto sappiamo. Destinata a far da balia ai fratellini, niente scuola, divertimenti, giochi. Non si e’ sbloccata molto dal suo silenzio. Educata e collaborativa, molto dedicata allo studio. Vuole continuare alle superiori ecc. Non riusciamo ancora ad entrare in relazione con lei, che sta rifiutando tutti gli aiuti. Speriamo che qualcosa si sblocchi dopo questo ritorno a casa.

Nidia e Antonia, 19 e 18 anni, biennio accelerato delle superiori, aspettano i risultati. Probabilmente saranno rimandate di una materia. Antonia, quale che sia il risultato scolastico, tornera’ a casa, il che vuol dire –data l’estrema miseria della famiglia- che smettera’ di studiare. Nidia, dopo molti problemi di accettazione delle regole di convivenza, ha comunque deciso di stare con noi per studiare e migliorarsi. Dice, nella sua terribile indecisione, che vorrebbe tornare a casa dopo l’universita’ per insegnare nella sua comunita’. Speriamo che riesca ad arrivare a fine studi, ma soprattutto che per quel periodo le cose vadano meglio in Nicaragua e la Scuola sia di nuovo un diritto per tutti i bambini.

Con tutte e due non siamo riusciti in tre anni a sbloccare la loro relazione con un passato di sofferenza e violenza. Ne’ si sono aperte agli stimoli e agli aiuti proposti. Consideriamo abbastanza fallimentare il nostro tentativo di aiutarle a emanciparsi attraverso lo studio, la frequentazione di un ambiente adulto e responsabile come la loro Scuola annessa e gestita da una seria Universita’, la formazione di vario tipo –parte della quale hanno abbandonato a meta’ per eccessiva difficolta’-, ecc. Il cambio in loro e’ stato grande negli anni qui, ma non sufficiente a superare i traumi subiti. Probabilmente avevano bisogno di cose che non siamo riusciti a capire. Con Nidia riproveremo. Antonia non ne vuol sapere di Managua, di noi, di studiare ancora.

Consuelo, 17 anni, anche lei nelle superiori accelerate, forse sara’ rimandata. Continuera’ a stare con noi. Da quando nel ’98 siamo riusciti a contattare i pezzi della sua famiglia, e’ molto piu’ tranquilla. Nelle vacanze vorrebbe andare a far visita, con molta paura per l’eventuale rifiuto della madre a farla tornare qui a studiare: vorrebbe che Consuelo lavorasse per aiutare lei e i fratellini. Contiamo su un paio di zie piu’ disponibili, ma purtroppo e’ minorenne, per quanto da tempo abbandonata dai genitori. Stiamo cercando di capire come realizzare questa visita senza rischi. Pare che "da grande" voglia fare la veterinaria.

Yamilet, la piccola disabile, fa progressi giganti quest’anno. Anche se e’ stata sbattuta fuori dalla piscina (per incapacita’ dell’istruttore, purtroppo. Le piaceva molto e aveva gia’superato la paura.), vive tranquilla e ha imparato a contare fino a 15 e fare somme facili. La relazione col padre e’ stata buona fino a agosto. Poi e’ successo qualcosa –che non vuole dirci- con la matrigna e adesso non vuole piu’ andare con loro, nemmeno per natale. Il padre viene irregolarmente a visitarla e le porta dei regalini. Il suo comportamento e’ incredibilmente migliorato, e’ super educata e collaborativa. Speriamo che sia anche un po’ merito nostro, e non una semplice conseguenza del tempo che passa anche per lei o dell’ambiente favorevole della scuola Speciale dove siamo riusciti ad inserirla quest’anno. E’ stata promossa ed e’ consapevole e contenta. Va per la quarta volta in prima. Non e’ una battuta.

Ivania, 9 anni, da un anno con noi, va piuttosto male a scuola. Non aveva mai studiato fino a due anni fa. E’ passata in seconda grazie a una legge del ‘97 che promuove tutti fino in quarta. Cosi’ il governo elimina il problema dei bambini tutto il giorno in giro a chiedere elemosina o lavorare –pessima immagine-, le famiglie hanno meno soldi derivati dal lavoro dei piccoli –cosa che non difendo, ma constato e comprendo-, la Scuola si disintegra sempre piu’ –e’ in autonomia da qualche anno, sul punto ormai di essere completamente privata, anche a causa della chiusura di alcune scuole pubbliche per mancanza di fondi- gia’ che i maestri dovranno comunque promuovere. Tornando a Ivania, va a nuoto da quando e’ qui, ed e’ stata selezionata, appena imparato a galleggiare, per la squadra agonistica. Ha partecipato a varie gare e ha vinto tre medaglie di bronzo. Sua mamma sta cominciando a protestare perche’ la vede poco, dovendo allenarsi tutti i giorni. A lei pero’ piace molto e non le toglie il tempo per studiare. E’ che proprio non studia. E quel poco fa fatica a impararlo. Stiamo spingendo molto, tutti i giorni ha lezioni supplementari a casa. Vedremo. E’ una bambina vivace, rispettosa e dispettosa, che gestisce benissimo qualunque situazione, dati gli otto anni di vita di strada. A natale passera’ vari giorni con sua mamma, sperando che poi la faccia tornare, problema perenne.

Gabriela, 14 anni, nostra borsista esterna da due, e’ stata internata su richiesta della mamma per quasi tre mesi. Il patrigno stava cominciando ad abusare di lei. Poi la cosa si e’ risolta e lei e’ tornata a casa. E’ stata promossa in prima superiore pero’ al momento non vuole continuare.

Discorso a parte per Yolanda, 14 anni, qui da due mesi. Ha evidenti problemi mentali, ragiona come una bimba di otto anni. Soffre di epilessia ed e’ schiava delle pastiglie quotidiane. Al contrario di come avevo capito quando ero ancora a Torino, non ha ancora partorito. Sara’ per fine mese, piu’ o meno. Il bebe’ e’ figlio di suo padre. Da dieci anni e’ vittima di abusi sessuali. Ci e’ stata portata dall’ente dello stato a tutela -si fa per dire- dell’infanzia. La richiesta era di tenerla fino al parto e magari anche dopo, dato che in questi casi il bebe’ viene subito dato in adozione. Risposta affermativa nostra, dato che non siamo attrezzati ne’ abbiamo le risorse per tenere un bebe’. Senonche’ nel governo le faide politiche sono una costante. Le teste cadono come i funghi spuntano. Non si e’ mai sicuri di trovare due volte lo stesso referente, a volte non lo si incontra proprio perche’ manca e basta. Non importa la qualita’ professionale raggiunta in quel ruolo: le nomine sono esclusivamente politiche. Dopo una settimana, cercando di avere ulteriori notizie dal famoso ente, arriva un’altra persona che ci dice che la politica e’ cambiata, che adesso il bebe’ viene lasciato con la madre se appena questa dice di volersene occupare. Sareste gentilmente disposti a tenerli nel caso? Non si tratta di gentilezza, non sappiamo proprio, siamo preoccupati. La bimba non ha dove andare, solo la strada. Il padre e’ in galera, ma per quanto? A casa non puo’ tornare comunque. Odia questo bebe’ e ha terrore del parto. A volte vuole tenerlo, solo che dice che se la molestara’ lo picchiera’. Abbiamo raggiunto un accordo con lo stato, che dovrebbe anche collaborare economicamente -ma non lo fa- con le associazioni alle quali chiede di ospitare bimbe/i, visto che non fa parte della politica per l’infanzia creare centri-rifugio per casi cosi’ estremi. L’accordo e’ che proveremo a tenere entrambi, pero’ al primo problema li verranno a prendere e rinunceremo all’incarico. Speriamo che almeno il parto avvenga nel 2000, cosi’ tutti passeremo le feste un po’ piu’ tranquilli, pur senza poterci muovere, ovviamente.

 

Quattro bambine dei due quartieri che appoggiamo con le borse di studio, si sono ritirate senza concludere l’anno. Le altre diciotto sono state promosse: quattro passano alle superiori. Abbiamo richieste di riconferma per tutte le promosse, piu’ sette richieste nuove che credo non potremo attendere, per la solita mancanza di fondi sicuri. Un solo incidente di percorso con le famiglie che purtroppo e’ finito col ritiro del bimbo, ma la famiglia ha pretestuosamente forzato la scelta del bimbo, invece di stimolarlo. Le altre cause di ritiro quest’anno sono purtroppo piu’ gravi. Veronica, 14 anni, e’ rimasta incinta e ha altro dunque cui pensare (e’ la sorella di Ivania, la nostra nuotatrice). Adesso il partner si e’ installato a casa della famiglia, ma la relazione e’ evidente che durera’ fino al parto. Poi, come sempre succede, il tipo sparira’ e lascera’ il bebe’ orfano. Spero tanto di sbagliarmi. Gabriela, dopo la brutta avventura col patrigno, e’ stata promossa ma aveva gia’ deciso di non continuare. Il caso piu’ grave e’ Mercedes, 15 anni. Un uomo molto piu’ grande l’ha circuita e portata via. Da sei mesi non si sa piu’ nulla di lei.

Quattro bambini, promossi per la famosa legge, sono tanto indietro che dovremo rialfabetizzarli durante le vacanze, pagando loro una maestra apposta, perche’ in quarta possano seguire il programma.

La dattilografia e’ andata abbastanza bene, i corsi erano quasi pieni. Sei bambine hanno completato positivamente il corso ed hanno ricevuto il nostro attestato di frequenza. Le altre, per frequenza irregolare o errori nell’esame, dovranno rifrequentare l’anno prossimo. Ci sono gia’ alcune nuove richieste per febbraio.

 

Scusate il ritardo con cui scrivo. Il computer si e’ rotto per due settimane.

 

Come auguri di buon 2000 vi mando le ultime strofe di una poesia su chi lavora all’estero, senza diritti, garantendo la sopravvivenza ai parenti e contribuendo anche allo sviluppo dei Paesi in cui vive. Governi opportunisti si accreditano il merito della sopravvivenza delle famiglie di questi neo schiavi. Statistiche false e compiacenti confermano. Sudore e umiliazioni non appaiono nelle citazioni ufficiali. Ne’ la quantita’ di "energia" che i due Paesi risparmiano pur progredendo: uno sfruttando manodopera economica, l’altro evitando di occuparsi della famiglia mantenuta da fuori.

In Costa Rica i nicaraguensi -a loro si rivolge il poeta- sono circa 1 milione e fanno i lavori piu’ umili e malpagati, ma pagati. L’80% degli operai nelle fabbriche e officine in Costa Rica e’ nicaraguense. Di questi, almeno il 70% e’ clandestino. Mantengono cosi’ le loro famiglie in patria. Proprio come tanti "altri" in Italia, tanto odiati dai benpensanti nostrani.

La poesia si intitola ‘buon natale’. L’autore, il nicaraguense Luis Rocha, invita a ritrovare la dignita’, a non perdere la speranza nel ritorno:

....... /

Integremos el inmenso y funebre

corteo de los desamparados

y que los clarines

de esta marcha espectral

suenen con tanto vigor y fuerza

que ensordezcan las conciencias del mundo

incendien alboradas

retumben como volcanes

y hagan saltar hecha añicos

la falsa bontad del hombre.

Ya es hora de irnos

como viejos indios tristes y dignos

a encontrar nuestras proprias verdades.

Vamonos a Nicaragua!

Vamonos a comer mierda

pero en nuestro proprio barro

ancestral y lúdico.

Dejemos a los ticos pasar

una feliz navidad.

 

Luis Rocha

 

E’ tutto per ora. Piero Stella. (Riproducibile tutto o in parte citando la firma)